“Una diaspora all’improvviso: il 1938 nell’Università di Bologna” | Lo storico Gian Paolo Brizzi porta in Biblioteca Malatestiana le storie degli studenti ebrei a cui fu negato l’accesso agli studi
Appuntamento per mercoledì 24 gennaio in Aula Magna – ore 17:30
Dai banchi dell’Università a quelli della Malatestiana. Sarà un viaggio nella storia del Novecento, e più precisamente negli anni in cui in Italia furono promulgate le leggi razziali, dal 1938 in poi, la lezione dello storico e professore emerito dell’Università di Bologna Gian Paolo Brizzi che mercoledì 24 gennaio, alle ore 17:30, interverrà nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana con la conferenza “Una diaspora all’improvviso: il 1938 nell’Università di Bologna”.
Le leggi razziali colpirono l’Università di Bologna in tutta la sua compagine: 49 professori e un numero ancora imprecisato di centinaia di studenti ebrei stranieri e italiani furono investiti dalla loro applicazione. Il personale tecnico amministrativo non fu soggetto ad espulsioni solo perché, al termine del censimento degli ebrei disposto nell’agosto del 1938, nessun impiegato risultò essere ebreo. La maniacale tecnica legislativa applicata alla stesura del testo delle leggi razziali previde un comma di legge specifico per ciascuna categoria di persone operanti a qualunque titolo all’interno del mondo universitario.
Ai vari Regi Decreti, seguirono una miriade di circolari con le quali il Ministero, procedendo per progressiva approssimazione e correzione, cercò di estromettere in maniera radicale, precisa e risolutiva anche chi, essendo cittadino italiano, avrebbe dovuto godere dei diritti civili. Le leggi razziali furono applicate senza nessuna eccezione e tutte le richieste degli studenti inviate alle autorità – Rettore, Ministro dell’Educazione nazionale e lo stesso Mussolini – furono respinte con risposta debitamente protocollata. Si pensi, una fra le altre, alla vicenda del giovane polacco Chaim Tysobow che il 30 ottobre 1937 fece richiesta di iscrizione alla Facoltà di Medicina e chirurgia. Già nel giugno 1938, anticipando l’uscita delle leggi razziali, la posizione di Tysobow, che non aveva ancora presentato il nulla-osta dalle competenti autorità polacche, divenne un affare che coinvolse il Ministero degli Esteri. La pratica si concluse il 23 giugno 1938 quando il Ministro concesse l’iscrizione, ma solo per quell’anno accademico, precisando al Rettore dell’Università di Bologna che “l’interessato dovrà, per il prossimo anno 1938/39, provvedere alla continuazione dei suoi studi iscrivendosi presso una Università estera”.
Nel corso della sua conferenza, a ingresso gratuito e del tutto libero, il professor Brizzi ripercorrerà questa ed altre storie di studenti che non poterono proseguire gli studi a seguito delle leggi razziali. L’iniziativa si colloca nell’ambito della “Settimana della Memoria” proposta dal Comune in occasione del Giorno della Memoria che si celebra sabato 27 gennaio (https://www.comune.cesena.fc.it/giorno-memoria2024).
Il professore Gian Paolo Brizzi, emerito di Storia dell’Alma Mater Studiorum di Bologna dal 2018, è stato professore ordinario di Storia Moderna in Unibo fino al 2015 dove ha ricoperto diversi incarichi istituzionali. Ha inoltre diretto l’Archivio storico dell’Università di Sassari e l’Archivio fotografico dell’Università di Bologna (1996-1999). Ha ideato e diretto il Museo europeo degli studenti-MEUS dell’Università di Bologna e diretto il “Centro di Servizi per le attività didattiche e scientifiche Archivio storico” dell'Alma Mater (1999-2016). È stato Direttore del Centro interdisciplinare per la storia dell’Università di Sassari (1988-1996), Direttore del Centro interuniversitario per la storia delle università italiane-CISUI (1996-2017), Vicepresidente del progetto Heloise-European Network on Digital Academic History e Rappresentante dell’Italia (dal 2005) e Membro onorario (dal 2015) dell’International Commission for the History of Universities. Nel 2002 è stato nominato nel 2002 membro dell’Accademia Peloritana dei Pericolanti. Nel 2020 ha ricevuto il Premio “Pro cultura Hungarica”, conferito dal governo d’Ungheria su proposta dell’Accademia delle scienze di Budapest e dell’Università di Szeged.
Data Ultima Modifica:
17 Gennaio 2024
Data di Pubblicazione:
17 Gennaio 2024
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