Attività outdoor ed educazione dell’infanzia "post pandemia", il Comune di Cesena fa scuola a Perugia
Cesena fa scuola sul fronte dell’infanzia. Il progetto di “Outdoor education” nei servizi per l’infanzia, avviato dal Comune di Cesena nel 2016, è sbarcato a Perugia, dove in queste settimane è in corso una vera e propria formazione rivolta al personale dei servizi 0-6 del Comune umbro: una cinquantina di educatori, insegnanti e coordinatori pedagogici. L’incontro di formazione, coordinato dalla Coordinatrice pedagogica dottoressa Dina Grandi, si basa di fatto sull’esperienza del progetto cesenate e si presenta come un vero e proprio orientamento pedagogico che valorizza le opportunità dello stare all’aperto dei bambini.
“Outdoor significa letteralmente ‘Fuori dalla porta’ – commenta l’Assessora ai Servizi per l’Infanzia Carmelina Labruzzo – e mai come quest’anno tutte le attività per bambini e per ragazzi organizzate in spazi all'aperto hanno acquisito un’importanza assoluta rappresentando l’unica vera alternativa allo stop assoluto di tutte le iniziative di formazione e di gruppo. All’aperto infatti i bambini acquisiscono competenze sociali: si aiutano, collaborano, trovano delle mediazioni, risolvono conflitti e approfondiscono la sfera relazionale. Provano emozioni, imparano a riconoscerle e ad esprimerle. Si concepisce dunque l’ambiente esterno in sé come luogo di apprendimento e di formazione. L’outdoor education si connota infatti come una strategia educativa, vasta e versatile, basata sulla pedagogia attiva e sull’apprendimento esperienziale. Particolarmente significativo in questo senso – prosegue l’Assessora – risulta essere il ruolo dell’educatore e dell’insegnante all’interno della prospettiva outdoor, figura che ha la necessità di rivedere la propria professionalità in relazione alla valorizzazione degli spazi esterni. Così si è partiti con questa formazione rivolta al personale dei servizi 0-6 anni per un totale di oltre 200 operatori”. Nel corso delle lezioni sono coinvolti esperti e professionisti di tutti gli ambiti: docenti universitari, assistenti sanitari, paessaggisti.
Nello specifico, la outdoor education può essere utilizzata in variegati itinerari educativi volti ad approfondire, ampliare, dettagliare quanto viene svolto indoor. In tal senso, si configura come una strategia che va ad affiancare l’esperienza che quotidianamente i bambini praticano all’interno della sezione, arricchendola e potenziandola grazie al contributo degli elementi naturali. I bambini hanno bisogno di natura: per loro il bosco, il prato, il fiume, il piccolo giardino davanti a casa, persino una pozzanghera sono irresistibili. Per i bambini stare all’aperto è una condizione naturale oltre che un evidente piacere. I più piccoli imparano attraverso esperienze corporee, il contatto fisico con oggetti e materiali, (non basta il contatto visivo). Radici, sassi, acqua, fango, bastoni hanno forme, odori, colori e sfumature specifiche che cambiano con le stagioni, si possono interpretare e trasformare. Se si osserva il gioco dei bambini all’aperto notiamo una grande ricchezza comunicativa: ci sono i loro racconti, le loro paure, le loro gioie, raccontate anche senza la presenza dell’adulto ci sono trame narrative di gioco che i bambini all’aperto che continuano nei giorni.
Data Ultima Modifica:
07 Luglio 2021
Data di Pubblicazione:
07 Luglio 2021
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