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Inquinamento elettromagnetico, nuovo monitoraggio triennale nel cesenate

Il Comune rinnova l’incarico ad Arpae fino al 2023

Le  misurazioni sui campi elettromagnetici eseguite sul territorio comunale di Cesena dal 2018 al 2020 non hanno registrato nessuno sforamento.

È quanto emerso dalla relazione relativa al monitoraggio dell’inquinamento elettromagnetico da impianti di telefonia mobile e da linee elettriche elaborata dall’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente e l’Energia (ARPAE).
L’indagine, che verifica lo stato dell’inquinamento elettromagnetico in edifici e luoghi stabilmente frequentati dalla popolazione che hanno nelle vicinanze una o più Stazioni Radio Base, si ripete ogni anno e rientra in un’attività triennale.

Per questa ragione, la Giunta – impegnandosi a monitorare la situazione affinché non si registrino sforamenti – ha rinnovato, per il triennio 2021-2023 e per un investimento complessivo di oltre 34 mila euro, l’incarico ad Arpae – sezione Forlì-Cesena – stabilendo che annualmente dovranno essere svolte le attività di monitoraggio dei campi elettro-magnetici ad alta e a bassa frequenza.

“Il monitoraggio dell’esposizione ai campi elettromagnetici rappresenta una attività di controllo di primaria importanza per noi, al fine di analizzare l’andamento dei valori e soprattutto di verificare il pieno rispetto dei parametri fissati a tutela della popolazione.
Il 55 per cento delle misure eseguite – commenta l’Assessora alla Sostenibilità ambientale Francesca Lucchi – è stato effettuato in prossimità di edifici adibiti a permanenze non inferiori a quattro ore giornaliere.
In tutti i casi i valori medi di campo elettrico sono risultati ampiamente inferiori a 6 Volt/metro, soglia che rappresenta il ‘valore di attenzione’.

Tra i siti a permanenza superiore alle 4 ore al giorno sono state indagate principalmente abitazioni, e laddove possibile ambienti lavorativi nelle aree maggiormente esposte.

Il 2020 è stato un anno peculiare per l’esecuzione delle misure a causa dell’emergenza Covid-19, che ha reso difficoltoso accedere a luoghi chiusi, quali abitazioni, scuole, asili e alberghi.
Per quanto possibile si è cercato di valutare l’esposizione nelle pertinenze esterne delle abitazioni, in modo da non dovere entrare in casa, potendo quindi garantire condizioni di sicurezza sia per i cittadini che per il personale Arpae.

Per questo l’esecuzione delle misure su 5 installazioni è avvenuta nei balconi e nei giardini delle abitazioni.

Oltre ai giardini delle abitazioni sono state effettuate misure a terra nei luoghi maggiormente frequentati dai cittadini, come parchi giochi, parcheggi o magazzini industriali.
In corrispondenza degli impianti presenti nelle aree ad elevata densità di urbanizzazione si sono eseguite anche misure sui marciapiedi.

Tuttavia – prosegue Lucchi – dall’analisi dei monitoraggi emerge come la totalità dei valori di campo elettrico rilevati risultano inferiori a metà del limite applicato; tutti i valori rientrano nel valore pari a 6 V/m”.
Ben 8387 valori di campo elettrico, su un totale di 24393 misure acquisite, sono risultati inferiori alla soglia di rilevabilità strumentale pari a 0,5 V/m.
Il valore massimo registrato è stato pari a 3,15 V/m, in corrispondenza di monitoraggio a Cesena in Via Cascina.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Data Ultima Modifica:
09 Aprile 2021

Data di Pubblicazione:
09 Aprile 2021

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