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Eraldo Baldini presenta il suo libro "I giorni del sacro e del magico"

 
Sabato 17 novembre alle 17.00 nell’Aula Magna della Biblioteca Malatestiana, Eraldo Baldini presenta il suo libro “I giorni del sacro e del magico – Tradizioni «dimenticate » del ciclo dell’anno in Romagna” edito da Il Ponte Vecchio.
Ad introdurre l’autore sarà il giornalista e saggista Paolo Turroni. 
Il libro è strutturato come un viaggio nel passato per meglio comprendere un substrato culturale che ancora oggi ci definisce e ci influenza più di quanto possiamo credere.

L’autore punta la sua attenzione sul ciclo dell’anno, considerato uno dei contenitori e motori principali delle usanze folkloriche, in cui individuare alcune delle più importanti «tradizioni dimenticate».Il lettore scopre così le diverse occasioni del festivo con tutti i loro reconditi significati: si va dal giorno di Sant’Antonio Abate, patrono degli animali ed erede di un arcaico nume pagano, ai balli e alle «battaglie rituali» nel tempo di Carnevale, fino alla Segavecchia, alle ritualità della notte di San Giovanni e alle ricorrenze autunnali dedicate ai defunti e alla nuova vita insita nelle semine. “Tradizioni «dimenticate» - com’è scritto nell’introduzione del libro - non significa che non ve ne sia memoria, o che non ne esista una qualche forma di riattualizzazione, significa solo che si sono in gran parte perdute la conoscenza e la consapevolezza dei loro significati, sia perché l’articolato sistema mitico-rituale in cui si innestavano non è più cogente, sia perché in una società che ormai ha allentato i propri legami con il lavoro agricolo, la stagionalità, il culto dei morti e i cicli cosmici, tali occasioni risultano non più chiaramente armonizzate in un continuum decifrabile com’era quello, culturalmente condiviso, delle società del passato”. 

Originario di Russi, in provincia di Ravenna, Eraldo Baldini oltre a essere romanziere affermato in Italia e all’estero, è anche saggista e studioso di antropologia, profondo conoscitore del folclore e della cultura popolare romagnola (e non solo). Da questa conoscenza prendono le mosse le sue opere narrative, per le quali è stata coniata la definizione di “gotico rurale”, per aver trasportato un genere letterario tipicamente anglossassone nei panorami familiari della campagna romagnola.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Data Ultima Modifica:
16 Novembre 2018

Data di Pubblicazione:
16 Novembre 2018

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