Il convegno “Cesena ebraica” apre il programma delle celebrazioni
per il 600° anniversario della nascita di Malatesta Novello
Si intitola “Cesena ebraica. Un percorso fra carte e codici” il convegno di studi che si terrà nella mattina di domenica 2 settembre, a partire dalle ore 9, nella Sala Lignea della Biblioteca Malatestiana.
Nella stessa mattina sarà inaugurata, nella Sala Piana, una mostra con lo stesso titolo, che esporrà i codici ebraici della Biblioteca e frammenti ebraici provenienti dagli archivi di Stato e della Diocesi.
L’appuntamento, con il quale per la prima volta Cesena aderisce alla Giornata Europea della cultura ebraica, fa parte delle manifestazioni promosse dalla Biblioteca per celebrare i 600 anni dalla nascita di Malatesta Novello, che proseguiranno nei prossimi mesi.
Tutti i dettagli del convegno di domenica prossima e del programma di iniziative per il sesto centenario della nascita di Malatesta Novello sono stati illustrati questa mattina dall’Assessore alla Cultura del Comune di Cesena Christian Castorri, dal Vicepresidente del Comitato scientifico della Biblioteca Malatestiana Marino Mengozzi e dalla dirigente del settore Biblioteca Malatestiana, Cultura e Turismo Elisabetta Bovero, nel corso di una conferenza stampa svoltasi in Biblioteca.
IL CONVEGNO "CESENA EBRAICA"
Cesena detiene un patrimonio ebraico grande e piccolo, custodito sia in Biblioteca Malatestiana, sia nell’Archivio di Stato e nell’Archivio Storico Diocesano.
In particolare, in Malatestiana è presente un fondo di sette manoscritti ebraici le cui origini risalgono al Quattrocento e ad alcune famiglie ebraiche residenti e operanti a Cesena.
Risale invece al secolo scorso l’ingresso in Biblioteca delle carte appartenute alla famiglia Saralvo, deportata e sterminata ad Auschwitz nel 1944. I documenti furono rinvenuti agli inizi degli anni Settanta durante lavori di ristrutturazione della casa da loro abitata, in Piazza del Popolo. Fra le altre cose, nel fondo Saralvo compaiono il contratto matrimoniale del 1914 con le firme autografe dei coniugi Mario Saralvo e Amalia Levi; due rotoli in pergamena con il Libro di Ester e le Benedizioni prima delle feste; tre libri a stampa di preghiere; una Bibbia completa in ebraico e in aramaico stampata a Londra nel 1840.
Ma anche negli Archivi dello Stato e della Diocesi sono presenti importanti e rari frammenti ebraici variamente riutilizzati e impiegati.
Il convegno indagherà epoca dei documenti, provenienza, contenuto e qualità delle testimonianze. Si parlerà, inoltre della figura di Ovadyah Sforno Servadio, esperto di Talmud e Torah, medico, filosofo, matematico ed esegeta, nato proprio a Cesena intorno al 1470-75. Quando a Cesena i rapporti tra cristiani ed ebrei divennero difficili, la famiglia fu costretta a trasferirsi a Bologna (la loro casa è ancora visibile in Piazza Santo Stefano,). Ovadia andò invece a Roma per studiare medicina e le altre materie scientifiche, dove rimase a lungo. Infine, tra il 1524-1525 si stabilì a Bologna presso il fratello Graziadio e iniziò a esercitare la professione medica, diventando un personaggio di spicco nella comunità ebraica bolognese ed italiana.
Il convegno è organizzato con la collaborazione dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), della Comunità ebraica di Bologna, della Diocesi di Cesena – sarsina, dell’Archivio di Stato di Forlì-Cesena e del Museo ebraico della Svizzera.
I RELATORI
Di altissimo livello i relatori che porteranno il loro contributo.
Mauro Perani è Professore Ordinario di Ebraico al Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna. Presidente della European Association for Jewish Studies dal 2006 al 2010 e attuale Presidente dell’Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo, dal 1984 lavora al Progetto Ghenizà Italiana. Autore di decine di monografie e centinaia di articoli, nel 2013 ha ricevuto dalla Hebrew University di Gerusalemme il Dottorato honoris causa per le sue ricerche sui manoscritti ebraici. A lui si deve la scoperta nella Biblioteca Universitaria di Bologna del più antico rotolo ebraico della Torah di uso liturgico conosciuto.
Parlerà de “I frammenti ebraici dell’Archivio diocesano e dell’Archivio comunale”.
Saverio Campanini è professore di lingua e letteratura ebraica presso il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’ Università di Bologna, dopo essere stato Directeur de recherche presso l’Institut de Recherche et d’Histoire des Textes (CNRS) di Parigi e Chargé de conférences alla section IV dell’École Pratique des Hautes Études della Sorbona e, prima ancora, Wissenschaftlicher Mitarbeiter presso la Freie Universität di Berlino. La sua ricerca si concentra sulla storia della mistica ebraica, il suo studio accademico e la sua ricezione in ambito cristiano, in particolare nel rinascimento.
Parlerà di “Ovadia Sforno, filosofo ed esegeta”.
Giuliano Tamani è stato professore ordinario di Filologia ebraica medievale nel corso di laurea in Lingue e civiltà orientali della facoltà di Lingue e letterature straniere dell'Università Ca' Foscari di Venezia, ed ha diretto gli "Annali di Ca' Foscari". Fra i temi sviluppati nella sua attività di ricerca, il libro ebraico nel Medioevo e nel Rinascimento, e in questo ambito ha studiato anche i manoscritti ebraici conservati alla Malatestiana. Si è dedicato anche alla storia degli studi ebraici in Italia e alla tradizione di testi ebraici. I risultati delle sue ricerche sono stati esposti in una novantina di contributi apparsi su riviste scientifiche italiane e straniere e negli atti di convegni nazionali e internazionali.
Titolo della sua relazione “La tradizione ebraica (e latina) del Canone di medicina di Avicenna”.
Silvia Di Donato svolge attività di ricerca presso il dipartimento di Sciences, Philosophie, Histoire - SPHère del CNRS - Centre national de la recherche scientifique di Parigi. Fra i suoi ambiti di studio, filologia ebraica medievale, e le traduzioni ebraiche e latine dei libri filosofici e scientifici della cultura araba.
Il suo intervento sarà dedicato a “Il commento di Averroè alla Logica di Aristotele e le tavole astronomiche di Abraham bar Hiyyah”.
Francesca Panozzo, studiosa di Storia contemporanea, ha conseguito un Master Internazionale di II livello in Didattica della Shoah; si occupa dell’attività didattica del MEB - Museo Ebraico di Bologna.
Parlerà delle “Carte della Famiglia Saralvo” .
IL PROGRAMMA
9.00 - Apertura e saluti
9.30 - Mauro Perani (Università di Bologna): I frammenti ebraici dell’Archivio diocesano e dell’Archivio comunale
10.05 - Saverio Campanini (Università di Bologna): Ovadia Sforno, filosofo ed esegeta
10.40- Giuliano Tamani (Università Ca’ Foscari di Venezia): La tradizione ebraica (e latina) del Canone di medicina di Avicenna
11.15 - Silvia Di Donato (SPHERE Science Philosophie Histoire, CNRS , Paris) : Il commento di Averroè alla Logica di Aristotele e le tavole astronomiche di Abraham bar Hiyyah
11.50 - Francesca Panozzo (MEB - Museo Ebraico di Bologna): Le Carte della Famiglia Saralvo
12.30 -Inaugurazione e visita guidata alla mostra: "Cesena ebraica. Un percorso fra carte e codici"
LA MOSTRA
Per l’occasione, nella Sala Piana saranno esposti i sette codici ebraici malatestiani, le carte Saralvo e frammenti ebraici dall'Archivio diocesano e dall'Archivio comunale.
La mostra rimarrà allestita fino al 20 settembre e potrà essere visitata con i seguenti orari:dal martedì al sabato dalle ore 9 alle ore 19;domenica dalle ore 10 alle ore 19;lunedì dalle ore 14 alle ore 19.
I CODICI EBRAICI DELLA MALATESTIANA IN MOSTRA
A Cesena in epoca malatestiana, fra gli anni trenta e sessanta del Quattrocento, c’erano una cinquantina di ebrei riuniti in una decina di famiglie, di cui almeno tre erano coinvolte nella gestione dei banchi di prestito. Alcuni ebrei si distinsero come medici. Probabilmente i proprietari dei manoscritti ebraici entrati nella Malatestiana nella seconda metà del Quattrocento, o forse prima, vanno ricercati fra gli ebrei di Cesena. In questo caso i sette volumi o furono donati alla biblioteca o furono acquistati dal suo fondatore.
L’epoca dei manoscritti, la loro provenienza e il loro contenuto sono assai diversi.
Il manoscritto S.XXVIII.1 contiene il primo libro del Canone di medicina di Avicenna nella versione arabo-ebraica eseguita a Roma verso il 1280 da Zerahyah ben Yishaq Hen. La scrittura è un corsivo italiano, senza i segni delle vocali, molto elegante, databile nei secoli XIV-XV. Fra i sette manoscritti della Malatestiana, è l’unico che, almeno in teoria, potrebbe essere stato copiato a Cesena. Al f. 2a c’è una nota di possesso purtroppo senza data: “[Questo libro] è mio, di Yehudah ha-rofe ben Binyamin … della famiglia Sommi”.
Il manoscritto S.XXVIII.2 contiene il commento medio di Averroè alla Logica di Aristotele secondo la versione arabo-ebraica eseguita a Napoli nel 1232 per l’imperatore Federico II da Yaaqov ben Abba Mari Anatoli. La scrittura, senza i segni delle vocali, è un corsivo sefardita o provenzale databile nei secoli XIV-XV. Al f. 1a è stato disegnato l’albero delle Sefirot .
Il manoscritto S.XXVIII.3 contiene i primi due Libri dei Re con la masora grande e piccola. Il manoscritto, di grande formato (misura 420 mm x 360) in origine faceva parte di una Bibbia completa che, date le dimensioni, doveva essere formata da tre o quattro grossi volumi. La scrittura è un quadrato sefardita di dimensioni eccezionali. Il codice è stato scritto all’inizio del secolo XIII nella Spagna settentrionale o nella Francia meridionale.
Il manoscritto S.XXIX.1 contiene la Bibbia completa con le note masoretiche; è stato copiato da Shemuel Kohen ben Abrahan Kohen di Cabstein (ora Cabestany, a 5 km sud est di Perpignan) nel 1348 a Castellòn de Ampurias (nella Catalogna settentrionale). Il nome del committente è stato raschiato. Un calligrafo, o l’amanuense stesso, ha decorato l’inizio e la fine di numerosi libri e i margini di una trentina di carte con disegni geometrici, vegetali e floreali eseguiti con micrografia secondo motivi del tutto convenzionali.
Il manoscritto S.XXIX.2 contiene il Pentateuco, le Haftarot e le Meghillot. Le scritture sono quadrate franco-ashkenazite databili nei secoli XII(?)-XIV; ci sono i segni delle vocali e degli accenti. Nel margine inferiore della c. 9a sono stati disegnati quattro personaggi biblici (Sem, Cam, Yafet, Noè) in corrispondenza alla cosiddetta Tavola dei Popoli (Genesi 10). Al f. 252b un passaggio di proprietà di non facile lettura: “Eliyyah ben Shabbetay ben Binyamin … di Perugia, domenica 21 Elul dell’anno1370” .
Il manoscritto S.XXIX.3 contiene il terzo (Zemanin, Feste) e il quarto libro (Naschim, Donne; sulle regole matrimoniali) del famoso compendio del diritto talmudico, dal titolo Mishneh Torah (La ripetizione della legge), o Yad ha-hazaqah (La mano forte), composto da Mosheh ben Maimon (Cordova 1135 - Egitto 1204), il più grande pensatore del giudaismo medievale. Il compendio è stato stampato per la prima volta a Roma nel 1473-75 e poi ristampato numerosissime altre volte. Il manoscritto è stato copiato a Toledo nel 1347 (f. 134b) da un amanuense che ha voluto conservare l’anonimato. Ci sono note di possesso del medesimo proprietario ai ff. 1a-1b: “[Questo libro] è di Binyamin ben Menahem Yisrael” .
Il manoscritto S.XXIX.4 contiene le Tavole astronomiche di Abraham bar Hiyyah (l’Abram Jadeus dei latini), matematico, filosofo e astronomo vissuto a Barcellona nel secolo XII. Il testo, inedito, si conserva in altri quattro manoscritti. La scrittura, su pergamena, è un corsivo sefardita, senza i segni delle vocali, databili nei secoli XIII-XIV.
MALATESTA 600
Con il convegno “Cesena ebraica. Un percorso fra carte e codici” prendono il via le iniziative di “Malatesta 600”, contenitore tematico che la Biblioteca Malatestiana ha promosso in occasione delle celebrazioni per il 600° anniversario della nascita del suo fondatore Malatesta Novello (1418-2018).
In programma convegni, conferenze, presentazioni e mostre per approfondire lo studio e la ricerca sulla figura di Malatesta Novello e più in generale sul periodo malatestiano e sul patrimonio librario della Biblioteca.
Il programma proseguirà con i seguenti appuntamenti.
5-6 ottobre: convegno “Hortus in bybliotheca. Un itinerario nel giardino della miniatura”
Nella giornata di venerdì 5 ottobre l’Aula Magna della Malatestiana ospiterà il convegno di studio “Hortus in bybliotheca. Un itinerario nel giardino della miniatura”, dedicato all’illustrazione medievale e rinascimentale nei manoscritti malatestiani, della Piana e del Duomo.
Grazie ai contributi di eminenti studiosi italiani e stranieri, verranno presentate nuove importanti ricerche dedicate ai miniatori emiliani, e al loro rapporto con la Romagna, all’iconografia dell’Ovidio moralizzato, alla decorazione rinascimentale nei codici del Bessarione e in quelli della Cattedrale; sarà dato spazio alla tematica della musica e della liturgia nei corali cesenati, con la spiegazione e l’esecuzione di alcuni brani di particolare interesse.
Fra i relatori Christopher De Hamel (Cambridge, Corpus Christi College), Beatrice Alai (New Haven, Beinecke Library), Gianluca Del Monaco (Università di Bologna), Cristina Venturini (Università degli Studi di Padova), Lucrezia Signorello (Università degli studi di Roma "La Sapienza"), Bryan Keene (Getty Museum, L.A.), Giacomo Baroffio, Kim Eu.
Nel pomeriggio di sabato 6 ottobre il convegno avrà una sua ideale conclusione con Christopher De Hamel che presenta il suo ultimo libro Storia di dodici manoscritti
13 ottobre: Presentazione del volume “La Biblioteca Malatestiana. Storie & segreti” (Il Vicolo Editore, 2018) e inaugurazione della mostra omonima
Sabato 13 ottobre, alle ore 17, in Aula Magna sarà presentato il volume “La Biblioteca Malatestiana. Storie & segreti” (Il Vicolo Editore, 2018) mentre nella Sala San Giorgio sarà inaugurata la mostra con lo stesso titolo.
Interverranno Paola Errani, Piero Lucchi, Ilaria Maggiulli, Marco Palma, Daniele Pascale Guidotti Magnani e Marisa Zattini.
Questo nuovo lavoro collettivo incentrato sulla Malatestiana, dedica un’attenzione privilegiata agli aspetti materiali del manufatto e del corpus manoscritto: quelle “architetture segrete” che rimandano tanto alle caratteristiche costruttive della biblioteca quanto alle modalità di formazione e di strutturazione della raccolta libraria, ovvero l’ordine degli spazi e l’ordine dei libri. E ancora, strettamente connesso alla materia edilizia e a quella scrittoria, l’elemento umano: quello simbolico dei viri illustres testimoniati dai codici a formare un pantheon ideale di riferimento e quello carnale di coloro che quegli spazi hanno percorso e quei libri hanno consultato lasciando la propria indelebile traccia sui muri e sui plutei.
27 ottobre - Indagini sulle presunte spoglie di Malatesta Novello
Sabato 27 ottobre, alle ore 11, in Aula Magna, il paleopatologo Francesco Maria Galassi illustrerà i risultati delle indagini avviate nel febbraio scorso, quando si è proceduto all’apertura dell’urna rinvenuta dietro alla lapide posta sulla parete di fondo della Malatestiana per consentire una ricognizione archeologica, antropologica e paleo-patologica sui presunti resti di Malatesta Novello.
Come si ricorderà, l’urna conteneva una serie di ossa, due rotoli di pergamena chiusi in due cilindri di piombo, e due suole in cuoio appartenenti a un paio di calzature. La ricognizione antropologica e paleo-patologica è stata compiuta da un team dell’Università di Zurigo guidata dallo stesso Francesco Maria Galassi.
Durante l’incontro, in particolare, saranno dunque resi noti gli esiti dei test condotti con il carbonio 14 sui campioni delle ossa per stabilirne il secolo di appartenenza.
20 novembre – XI edizione del Premio Malatesta Novello
Nel programma delle iniziative per celebrare il sesto centenario della nascita di Malatesta Novello si inserisce a buon diritto la cerimonia di consegna del premio a lui intitolato e con cui ogni anno, idealmente, la città rende omaggio alla sua memoria.
Istituito nel 2007, il Premio Malatesta Novello - Città di Cesena vuole essere, infatti, un riconoscimento per i cesenati di nascita o di adozione che, con la loro opera, hanno contributo al miglioramento della città, proprio come in passato fece Malatesta Novello, Magnifico Signore, con l'istituzione della Libraria Domini, oggi Memoire du Monde.
Nel corso degli anni il Premio è stato attribuito a illustri personalità rappresentative di tutti i campi, dall’economia alla politica, dal cinema alla letteratura, dall’arte allo sport. Nelle precedenti edizioni, infatti, è stato conferito all’onorevole Oddo Biasini, Nicoletta Braschi, Davide Trevisani nel 2007, Mariangela Gualtieri, Alberto Sughi, Azeglio Vicini nel 2008, Francesco Amadori, Ilario Fioravanti, Monica Mondardini nel 2009, Giorgio Ceredi, Maria Grazia Maioli ed Edmeo Lugaresi (alla memoria) nel 2010, Nerio Alessandri e Chiara Guidi nel 2011, Cino Pedrelli (alla memoria), Bruno Piraccini e Cristina Ravaglia nel 2012, Giuliano Galassi, Giobbe Gentili e Anna Zanoli nel 2013, Emanuelle Caillat, Dionigio Dionigi e Giovanni Paganelli nel 2014, Giulio Babbi, Monica Miari e Nadia Campana (alla memoria) nel 2015, Romeo Castellucci, Fabio Zaffagnini e Sara Santoro (alla memoria) nel 2016, Marisa Marisi, Franco Servadei e Marco Tamburini (alla memoria) nel 2017.
Anche nel 2018 la cerimonia di consegna si terrà il 20 novembre, giorno della morte di Malatesta Novello.
Come previsto dal regolamento, a indicare i nomi dei premiati sarà una commissione presieduta dal Sindaco di Cesena.
Cesena, 27 agosto ’18
Data Ultima Modifica:
28 Agosto 2018
Data di Pubblicazione:
27 Agosto 2018
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