Cesena rende omaggio a Gino Barbieri nel centenario della scomparsa
Dal 4 novembre al 3 dicembre in mostra due importanti nuclei di opere conservati nella città natale dell’artista cesenate
Il segno ritrovato – Il ‘corpus’ delle opere grafiche della Biblioteca Malatestiana e Maestro del colore – Opere pittoriche della Collezione d’arte moderna della Cassa di Risparmio di Cesena sono i titoli delle due sezioni della mostra che Cesena dedica a Gino Barbieri, il talentuoso artista scomparso all’età di 32 anni durante la Grande Guerra.L’iniziativa, promossa da Assessorato alla Cultura del Comune di Cesena e Cassa di Risparmio con il patrocinio dell’Istituto regionale per i beni culturali, intende ricordare Barbieri non in modo meramente celebrativo e commemorativo, ma con la precisa e concreta volontà di preservare la memoria dell’artista partendo dalla valorizzazione della sua opera appartenente alla comunità locale. In esposizione nella Sala San Giorgio della Biblioteca Malatestiana è una ricca selezione di opere grafiche tratte dal ‘Fondo Barbieri’. Formatosi già nel 1919 con l’acquisizione da parte del Comune di numerose stampe xilografiche, il ‘corpus’ si è arricchito grazie alla donazione effettuata nel 1954 dalla sorella dell’artista Dina Barbieri Faivre.
Quattro sono le sezioni tematiche che ne scandiscono l’odierna presentazione. Si inizia da Talento ed Accademia comprendente fogli con esercitazioni didattiche risalenti al periodo degli studi di Barbieri presso il Regio Istituto d’Arte di Firenze, a partire dal 1904. Sotto il titolo Di/segni per il colore si possono ammirare elaborati preparatori per tavole xilografiche ed opere pittoriche.
Di particolare interesse la serie di schizzi ed abbozzi per l’affresco nel coro della Chiesa parrocchiale di Cecina. Nella successiva sezione (Il solco del successo), assieme a matrici e legni incisi compaiono acqueforti e stampe xilografiche, diverse delle quali destinate al campo editoriale, come nel caso della nota rivista “L’Eroica” con la quale l’artista ha collaborato tra il 1911 ed il ’14. Seguono le stampe xilografiche (Segni dalla Grande Guerra) che hanno reso celebre Barbieri come pittore - combattente, unitamente ad alcuni legni incisi dall’artista.
E’ infine possibile ammirare per la prima volta le due facce del cartone conservato nella Pinacoteca Comunale, dipinto da Barbieri nel 1911 e raffigurante Madre con bambino e Ritratto di uomo. Cinque sono le pitture rese visibili al pubblico all’interno della sede della Cassa di Risparmio. Le opere, presumibilmente provenienti dalla ricca collezione fiorentina di Luigi Battistelli sono entrate a far parte della Raccolta d’Arte dell’istituto cesenate nel 1960, unitamente ad una serie di incisioni e tavole xilografiche. Si tratta di dipinti, due dei quali di notevoli dimensioni, altamente rappresentativi dello stile di Barbieri, nella fase di formazione a contatto con l’ambiente artistico fiorentino.
Si va dalla Deposizione, databile attorno al 1907, e dunque dipinta dal giovane Gino nel periodo di studio all’accademia fiorentina non senza una qualche influenza del gusto neoquattrocentista del maestro Adolfo de Carolis, alla serie dei “ritratti”, fra i quali spicca l'Autoritratto, verosimilmente risalente all’anno ’10, e già nel 1918 considerato dallo scrittore Federigo Tozzi il “capolavoro pittorico” di Barbieri. Insieme ai dipinti viene esposto per la prima volta il pastello raffigurante il Ritratto di Pia Amadori.
L’attività artistica di Luigi Giovanni (Gino) Barbieri, nato a Cesena il 26 novembre 1885, da Alessandro e Clorinda Zanotti, inizia nel 1904 con l’iscrizione al R. Istituto di Belle Arti di Firenze, dove ottiene subito brillanti risultati sotto la guida di Adolfo De Carolis, al quale il giovane cesenate molto dovrà del suo precoce successo. I primi consensi pubblici gli derivano già durante il periodo d’accademia dall’attività come ritrattista, ma è la xilografia a dare notorietà a Barbieri, attraverso le collaborazioni alla rivista spezzina “L’Eroica” e con autori ed editori italiani.
Tra il 1912 ed il ‘13 è più volte a Bologna come aiuto di De Carolis nella decorazione del salone di Palazzo del Podestà, e svolge intensa attività espositiva in Italia e all’estero.
Tra il 1914 ed il ‘15 realizza l’affresco nel catino absidale della Chiesa dei SS. Giuseppe e Leopoldo di Cecina.Con l’entrata in guerra dell’Italia, Barbieri è chiamato alle armi e destinato dapprima a Medicina e subito dopo a Malamocco. Durante il servizio militare continua l’attività artistica. Con una serie di tavole xilografiche è presente nel ’17 alla Esposizione del Soldato a Firenze. A Venezia, Barbieri entra in contatto con Gabriele d’Annunzio, al cui interessamento deve l’invio al fronte sull’Isonzo e quindi sull’altipiano dei Sette Comuni. Qui, nella notte tra il 16 e il 17 novembre 1917, durante la difesa di Montezomo, nel tentativo di snidare un gruppo di franchi tiratori, Barbieri viene colpito a morte.
La mostra, curata da Orlando Piraccini con il coordinamento di Maria Chiara Magalotti e Patrizia Rossi, è visitabile nei seguenti orari:Biblioteca Malatestiana – Sala del San Giorgiolunedì 14.00 – 16.00
da martedì a sabato 9.00 – 16.00
domenica e festivi 10,00 – 16, 00Cassa di Risparmio
da lunedì a venerdì 9,00 – 13,00sabato 9,00 – 13,00 15,00 – 18,00
Data Ultima Modifica:
02 Novembre 2017
Data di Pubblicazione:
02 Novembre 2017
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