Ospedale Bufalini: l'intervento dell'Assessore Moretti davanti al Comitato cittadino
Si trasmette il testo dell'intervento introduttivo che l'Assessore alle Politiche di Qualificazione Urbana Orazio Moretti ha tenuto in apertura della riunione odierna del Comitato cittadino per l'ospedale di Cesena.
Per stabilire se realizzare un nuovo ospedale a Cesena, occorre analizzare anche le criticità del sito attuale, e della struttura esistente, valutando le potenzialità e i limiti, sia per un eventuale adeguamento, sia per lo sviluppo dei servizi sanitari futuri.
L'incontro di oggi serve appunto per conoscere meglio le caratteristiche dell'attuale Bufalini, dal punto di vista urbanistico - edilizio, ma anche dal punto di vista strutturale, ed infine dal punto di vista tecnologico.
L'Ospedale "M. Bufalini", costruito sul colle Spaziale, fu inaugurato nel 1962, ovvero quasi 55 anni fa.
E' collocato su una grande area di oltre 14 ettari, ed ha una consistenza di circa 75.000 mq. di superficie edificata, oltre a quella dedicata ai circa 1.000 parcheggi, che coprono una superficie di oltre 22.000 mq.
Nel monoblocco originale, e nei successivi ampliamenti si concentrano circa 60.000 mq., mentre i restanti 15.000 mq. circa, sono collocati fra la Piastra e le Palazzine.
Pur tenuto conto di alcune importanti opere di adeguamento, ed ampliamento, che si sono succedute negli anni, il Bufalini presenta alcune evidenti criticità logistiche e strutturali:
- la collocazione su una "altura" non consente un facile superamento delle barriere architettoniche naturali, e l'organizzazione di adeguati servizi di mobilità;
- la frammentazione degli accesi e dei percorsi, dovuta agli adeguamenti strutturali, rendono difficili i compiti degli operatori, e la fruizione dei servizi per gli utenti;
- l'impossibilità di ulteriori ampliamenti, degli spazi dedicati ai servizi sanitari, pone un evidente limite allo sviluppo del presidio ospedaliero;la sostanziale impossibilità di un adeguamento sismico-strutturale, in particolare nel corpo originario, ad ogni intervento di manutenzione, paradossalmente ne accentua le criticità;
- la carenza di aree limitrofe disponibili, non consente di rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini, in termini di mobilità pubblica, e di sosta privata;la distanza dalle principali reti di connessione stradale, rendono difficile la percorrenza, e la raggiungibilità, in particolare dalle zone limitrofe, facendo mantenere alla struttura una caratterizzazione cittadina.
Vorrei peraltro sottolineare, che contrariamente a quanto spesso accade, o si pensa, le criticità rappresentate dalla collocazione del Bufalini, non sono dovute ad un carico urbanistico che negli anni si è sviluppato attorno ad esso.
Infatti, le zone circostanti, erano sono state edificate negli anni 50 - 60, e l'unico insediamento di rilievo successivo, è stato quello del PEEP di Case Finali, che vista la distanza, non pare aver influito in modo significativo sul tessuto urbano dell'area.
Anzi, al contrario, i più recenti interventi, come la realizzazione della secante e della gronda - bretella, hanno semmai un po' migliorato l'accessibilità, quantomeno dalle zone periferiche della città verso l'Ospedale.
Ora, considerati questi limiti, siamo convinti dell'utilità di realizzare una nuova struttura ospedaliera, in un'altra zona della città, che risponda ad una serie di opportunità che si possono così sintetizzare:
- le potenzialità di sviluppo dei servizi sanitari, in ambito territoriale Romagnolo, a partire dalla vocazione identitaria cesenate del trauma center;
- una collocazione più coerente, allo sviluppo e alla riorganizzazione dei servizi sanitari, mediante una rete viaria adeguata, e meglio connessa agli altri territori romagnoli;
- un buon collegamento con le principali grandi arterie stradali, con la rete viaria secondaria e cittadina, con la rete dei trasporti pubblici, e con la stazione Ferroviaria;
- la possibilità di un nuovo investimento strutturale sanitario, che si caratterizzi per innovazione e modernità, anche sul piano della sostenibilità ambientale;
- il definitivo superamento delle barriere architettoniche "naturali" e delle carenze sismico - strutturali, che fanno del Bufalini un presidio superato, e poco per funzionale;
- la conseguente possibilità di riorganizzare i servizi sanitari di prossimità, collocando in una porzione dell'attuale presidio ospedaliero, una moderna Casa della Salute.
Concluderei, facendo un paio di considerazioni, anche sulla eventuale nuova caratterizzazione urbanistico - edilizia dell'area del "Bufalini", qualora si concretizzi la realizzazione del nuovo Ospedale:
- l'adeguatezza della struttura più recente, ovvero "la piastra", fa apparire come migliore opportunità, quella di una sua trasformazione nella Casa della Salute, con il logico mantenimento della zona dedicata alla sosta;
- la restante e ben più ampia porzione dell'area su cui insiste il Bufalini, potrà essere riconsegnato alla città, attraverso la destinazione a verde, per realizzare un grande parco pubblico.
L'Assessore Orazio Moretti
Data Ultima Modifica:
07 Ottobre 2016
Data di Pubblicazione:
29 Giugno 2016
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