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Contributi alle associazioni culturali: l'Assessore alla Cultura Castorri replica a Sel

 
All'Amministrazione è sicuramente chiaro come le associazioni culturali rappresentino tutte, non solo alcune, una ricchezza importante per la città, con il loro dinamismo nel creare confronto e dibattito e nel promuovere iniziative culturali che rappresentano un opportunità per l'intera cittadinanza.
Posta questa doverosa premessa, mi sorprende molto che Sel Cesena intervenga nel merito della procedura che ha portato all'assegnazione dei contributi alle associazioni culturali, solo dopo aver preso visione della graduatoria che ha determinato l'elenco delle associazioni finanziate.
Un partito che ha avuto la fortuna di partecipare all'attività di Governo della città dovrebbe avere ben chiaro che la fase politica - e il relativo dibattito e confronto - si conclude con l'approvazione della Giunta delle linee di indirizzo che consentano, nel rispetto della volontà politica approvata, l'avvio del procedimento amministrativo, che inizia con la pubblicazione di un bando e termina con la definizione di una graduatoria di merito.

Siccome mi sembra che a Sel Cesena non sia chiara questa netta distinzione di ruoli e di compiti, ricordo come nell'ambito del procedimento amministrativo la politica non possa in alcun modo interferire: la commissione incaricata ha valutato i progetti presentati (non le associazioni!) e ha attribuito i punteggi che, con massima trasparenza, erano stati esplicitati con la pubblicazione del bando.
Tra l'altro, occorre ricordare che le linee di indirizzo per la predisposizione del bando sono state approvate dopo un lavoro di confronto con la Consulta Cultura comunale e il Comitato scientifico della Malatestiana. E sempre prima dell'approvazione era stata inviata una lettera a tutti i consiglieri informandoli dell'orientamento, mentre dopo l'approvazione da parte della Giunta, il bando è stato illustrato anche in terza Commissione consiliare.
Relativamente alla differenza rimarcata da Sel Cesena fra associazioni di cultura che resistono per puro volontariato a l'altra tipologia di associazioni culturali, definite impropriamente imprese culturali, mi preme ricordare come il bando fosse rivolto alle sole associazioni culturali e di promozione sociale, regolarmente iscritte al registro provinciale. Faccio notare inoltre come, fra le 53 domande pervenute, solo una fosse stata presentata da una società e di come questa sia sta giudicata inammissibile, in quanto non rispondente al requisito di associazione culturale.
Perché Sel non ha espresso le proprie osservazioni nel momento della definizione del bando ? Perché se ne preoccupa solo adesso ? Perché insinua una non corretta valutazione senza conoscere i progetti ?
Credo che sia una evidente mancanza di rispetto per quelle Associazioni che, con la realizzazione del progetto che ha permesso loro di ottenere un contributo dall'Amministrazione Comunale, daranno la possibili alla città di contare su iniziative di assoluto valore che vanno ad accrescere l intera programmazione culturale.
Concludo affermando come lo strumento del bando sia una modalità seria e rigorosa per ridurre gli interventi dall'alto e per ridistribuirli secondo nuovi criteri, non assistenziali. Un metodo che sono certo, nel lungo periodo, darà la possibilità a tutte le realtà culturali di emergere e di esprimersi per le proprie specificità e per il proprio valore. 

Christian Castorri
Assessore alla Cultura

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Data Ultima Modifica:
07 Ottobre 2016

Data di Pubblicazione:
20 Luglio 2015

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