Il sindaco Lucchi sulle proposte Pdl
"Partiamo dalla visione condivisa di un Comune virtuoso per affrontare insieme le scelte difficili del bilancio 2011"
Ho letto con attenzione i resoconti riportati sulla stampa delle analisi compiute sul bilancio comunale di Cesena dal Pdl e desidero ringraziare i suoi esponenti per l'impegno profuso.
Il loro sforzo è apprezzabilissimo e serio, anche perché rappresenta un'inversione di tendenza rispetto ai "muro a muro aprioristici" che, purtroppo, caratterizzano gran parte della politica italiana.
Ed anche a Cesena, città nella quale il filo del dialogo tra maggioranza ed opposizione non è venuto mai meno, questo intervento indica una bella novità e traccia una linea di partenza ben chiara per ogni futuro confronto sul bilancio del Comune. D'ora in poi, infatti, almeno per maggioranza e Pdl, ogni ragionamento si fonderà su un assunto ben preciso: "quello di Cesena è un Comune virtuoso e non sono stati trovati buchi di bilancio e sprechi colossali" come hanno affermato sabato scorso Isabella Castagnoli, Italo Macori e Riccardo Cappelli.
Li ringrazio molto di questa affermazione e mi auguro che serva a convincere altre forze politiche di opposizione a mettere da parte modalità di approccio tutte tese esclusivamente a presentare Cesena ed il suo Comune come caratterizzati da sprechi inenarrabili e da una cattiva gestione, offrendo un'immagine a senso unico ormai datata e ben distante da ciò che i cittadini ogni giorno vedono.
Credo, invece, che un atteggiamento di condivisione dei problemi e delle prospettive sia nell'interesse di tutti e mi piacerebbe che questo spirito divenisse patrimonio comune, specialmente in relazione alle scelte nazionali del Governo ed alla manovra economica che in questi giorni sarà posta al voto del Parlamento.
Infatti, se è vero che ognuno di noi è consapevole che sacrifici sono inevitabili, perché ce li impongono la situazione economica del nostro continente e l'Unione Europea, è altrettanto vero che il loro carico non è equamente suddiviso. E' possibile definire equanime una manovra che si concentra quasi esclusivamente sui tagli a Comuni, Province e Regioni (circa il 10% sui bilanci correnti) e che, per contro, sceglie di non toccare i Ministeri, quasi fossero oasi di perfetta organizzazione e immuni da sprechi?
Per questo ritengo che le Regioni abbiano fatto bene a scegliere una linea di duro confronto con il Governo. Lo affermo da Sindaco pro tempore di Cesena, poiché le scelte di autonomia impositiva che ora paiono essere concesse ai Comuni, verrebbero vanificate se si continuasse a tagliare risorse alle Regioni. Da queste ultime, infatti, arriva gran parte dei servizi sanitari, dei trasporti, delle risorse per le manutenzioni di strade e territorio, di cui finora abbiamo beneficiato e che rischiamo di vedere drasticamente ridotte.
La risposta a questa tensione sta tutta nel "federalismo". Inizio ad esserne completamente convinto e per questo attendo con ansia che il federalismo si trasformi da promessa in realtà. In quel caso la nostra Cesena si presenterà al tavolo con tutte le carte in regola.
Infatti, se la strada scelta per concretizzare il federalismo sarà quella dei costi standard, noi potremo vantare i nostri, che dimostrano l'attenta gestione del bilancio.
Mi permetto qualche esempio: la consistenza dell'indebitamento del nostro Comune si attesta su 544 euro pro capite, più bassa della maggior parte delle città emiliano-romagnole, ma soprattutto lontanissima dalla media italiana, che ammonta a 1207 euro. Per contro, il nostro grado di realizzazione degli investimenti (cioè la capacità di concretizzare le progettazioni) è del 79,6%, superiore a gran parte delle altre città dell'Emilia-Romagna con più di 50mila abitanti.
La spesa per la gestione del personale ammonta a 256 euro pro capite contro una media nazionale di 364 euro e nel 2010 è stata ulteriormente limata di 2 punti percentuali rispetto all'anno scorso. E, nonostante la progressiva diminuzione di risorse a disposizione, Cesena è il capoluogo romagnolo con la pressione tributaria più bassa, con 269 euro pro capite, contro 378 euro di media regionale.
Questi dati testimoniano l'impegno a gestire i conti del Comune di Cesena in modo oculato, secondo principi validi ovunque, negli enti pubblici come nelle aziende private.
Ma su questo punto vorrei invitare a riflettere. Non vi è dubbio: è giusto che un ente pubblico punti a raggiungere l'efficienza attraverso un rinnovamento della propria organizzazione, guardando anche ai migliori esempi del privato. Ma al tempo stesso non può dimenticare di essere 'pubblico' e cioè pronto a garantire servizi e, soprattutto, essere al servizio di tutti, e in special modo di chi sta peggio.
Con questa chiave di lettura, va per esempio interpretata la proposta del Pdl di intervenire sulla voce di spesa relativa ai 150.000 euro di contributi al mondo del volontariato. Rappresentano certamente una somma importante ed è facile pensare di cancellarli con un colpo di spugna, ma occorre ricordare che questi contributi sono essenziali all'attivazione ed al mantenimento di quel principio di sussidiarietà vera che caratterizza storicamente i servizi sociali del Comune. Di questa somma, ad esempio, fanno parte i 70mila euro erogati alla Caritas attraverso il "Tavolo povertà". Sarebbe quindi un "colpo di spugna" così indolore?
Con la stessa chiave interpretativa va anche letta la differenza di costo fra i posti nido delle strutture comunali e di quelle private. A fare la differenza è soprattutto il costo del personale (che incide per l'86% fra personale di ruolo e supplenze). Certo sotto questa voce i privati spendono meno: hanno un rapporto bambini/insegnante più alto (nei nostri nidi c'è un insegnante ogni 5/6 bambini, nei nidi privati uno ogni 8/9 bambini) e, in genere, non c'è sostituzione del personale assente. Ma noi - e su questo siamo naturalmente pronti ad aprire un confronto - siamo orgogliosi del nostro modello, dei servizi garantiti ai bimbi e delle sicurezze per le loro famiglie.
In realtà ognuno dei punti sollevati dal Pdl meriterebbe un approfondimento. Ad esempio, sul tema degli incarichi professionali, varrebbe la pena ricordare che in molti casi servono a ricoprire funzioni rimaste scoperte per il blocco del turn over, oppure legate all'istituzione di nuovi servizi.
Ma ci sono anche casi di partite di giro: la Statistica ha previsto incarichi per 80mila euro in vista del prossimo censimento dell'agricoltura, ma questa somma sarà rimborsata completamente dallo Stato. E ancora, sul versante degli appalti, la manutenzione delle aree verdi, che sono in continuo aumento, ha visto proprio quest'anno l'espletamento della gara (con un ribasso del 2.9%) con validità triennale. Fino al 2012, quindi, non ci saranno altri grandi margini di manovra. Sorprende un po', infine, che fra le spese giudicate non prioritarie dal Pdl ci siano quelle destinate ai servizi dello sportello unico per le imprese e le iniziative per lo sviluppo economico (come ad esempio i contributi ai consorzi fidi): in un frangente come quello attuale, appare strano che le iniziative a sostegno delle imprese siano considerate non essenziali.
Ma quel che importa, in fondo, è il nuovo spirito di collaborazione dal quale ho trovato pervase le proposte dei dirigenti del Pdl. Se hanno voglia di tirarsi su le maniche con noi, di gestire i conti di un bilancio 2011 difficilissimo e che dovrà confrontarsi con una situazione economica del cesenate sempre più a rischio e con un numero crescente di famiglie che vivono l'incubo della disoccupazione e della precarietà, il Vice Sindaco, assessore al bilancio Carlo Battistini ed io siamo pronti ad ascoltarli ed a rendere ancor più trasparente il percorso di selezione politica delle cose che potremo permetterci e di quelle di cui, purtroppo, la nostra città dovrà fare a meno.
Paolo Lucchi
Sindaco di Cesena
Data Ultima Modifica:
07 Ottobre 2016
Data di Pubblicazione:
13 Luglio 2010
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