"Cesena può e deve diventare la città delle imprese"
Per uscire dalla crisi l'Amministrazione punta sulle strategie a sostegno delle nuove attività
La delusione è cocente: il nuovo calo del Pil per il secondo trimestre consecutivo, riporta l'Italia in recessione tecnica, allontanando ancora una volta le prospettive di uscita da questa crisi che appare infinita.
E anche se la nostra realtà territoriale finora è riuscita a fronteggiarla meglio di altre (come indica la recente graduatoria stilata dal Sole 24 Ore delle province italiane più colpite dalla crisi, che colloca la Provincia di Forlì - Cesena all' 88° posto su 103, testimoniando una migliore tenuta delle nostre imprese rispetto alla gran parte delle imprese italiane), sono diversi i segnali di difficoltà del tessuto imprenditoriale e dell'intero sistema socio-economico.
Basta dare un'occhiata all'anagrafe delle imprese, cioè l'andamento delle aperture di nuove attività e quello delle chiusure. Da cinque anni il saldo è costantemente negativo, a significare che le imprese che chiudono i battenti superano quelle che prendono il via: nel 2009 a fronte di 647 attivazioni si registravano 740 cessazioni, con un saldo di -93 unità; nei due anni successivi il fenomeno appariva ridimensionato, con uno scarto in negativo di appena 6 unità (697 attivazioni contro 703 cessazioni nel 2010; 647 attivazioni contro 653 cessazioni nel 2011), ma è poi tornato ad accentuarsi, arrivando nel 2013 a un saldo negativo di ben 226 unità, determinato dalla chiusura di 814 imprese a fronte di 588 attivazioni.
Non sono solo dati statistici: un minor numero di imprese significa meno opportunità di lavoro. Ricordiamo che, secondo le rilevazioni della Camera di Commercio, al 31 marzo 2014 risultano attive sul territorio comunale 9.535 imprese, che occupano complessivamente 41.753 persone. Le imprese cesenati rappresentano un valore imprescindibile per il nostro territorio e siamo convinti che dalla capacità imprenditoriale dei cesenati e dei romagnoli si debba ripartire per mettere la parola fine al peggior periodo di crisi economico finanziaria che, a memoria, si possa ricordare. Per qiuesto, l'Amministrazione comunale ha ritenuto di indirizzare i fondi legati al lavoro per l'anno 2014 al sostegno della neoimprenditoria. Molteplici i fronti di azione. Un primo provvedimento, che rappresenta una vera e propria novità nel panorama cesenate ed anche in quello nazionale è la cosiddetta "no tax area" per le nuove imprese.
Per un periodo pari a tre anni, le imprese che avvieranno una nuova attività nel territorio comunale potranno fare richiesta, tramite apposito bando, di ricevere un contributo pari all'importo dei versamenti per IMU, TASI, TARI, addizionale IRPEF, tassa di occupazione di suolo pubblico e tassa di pubblicità.
Per toccare con mano ciò che significa questo provvedimento vediamo alcuni scenari di applicazione:
- CASO 1: Attività di riparazione auto, con proprietà di capannone di 150 metri quadrati e insegna esterna di 9 mq. Risparmio: 2.746,65 annui (IMU: 2.040,13 ; TARI 316,10 ; pubblicità: 390,42 ).
Totale risparmio "no tax area": 8239,95 .
- CASO 2: Negozio di abbigliamento in centro storico, senza proprietà dell'immobile, superficie 49 metri quadrati, con occupazione di 5 mq di suolo pubblico per 6 mesi all'anno. Risparmio: 600,51 annui (TARI: 177,50 ; occupazione di suolo pubblico: 423,01 ). Totale risparmio "no tax area": 1801,53 .
- CASO 3: Negozio di frutta e verdura in una delle frazioni della città, con proprietà dello spazio commerciale di 115 mq, un insegna ordinaria di 10mq e occupazione di 10 mq di suolo pubblico per sei mesi all'anno.
Risparmio: 5205,44 all'anno (IMU 2439,56 ; TARI 1784,91 ; pubblicità: 433,80 ; suolo pubblico: 547,17 ). Totale risparmio "no tax area": 15.616,32 .
- CASO 4: Bar in centro storico, senza proprietà dell'immobile con dimensione di 131 metri quadrati e occupazione di 18 mq di suolo pubblico per sei mesi all'anno. Risparmio: 3580,91 all'anno (TARI: 1559,33 ; suolo pubblico: 2021,58 ). Totale risparmio "no tax area": 10.742,73 .
Ad affiancarsi alla no tax area, ci sarà un bando per nuove imprese che, prendendo atto della data di costituzione (saranno finanziate le imprese fondate dal 1° gennaio 2014 in poi) prevederà un contributo (erogato solo per il primo anno), variabile a seconda della collocazione in centro storico o nelle frazioni e del numero di occupati con contratto di apprendistato o a tempo indeterminato.
Sono inoltre previsti incentivi per le nuove attività artigianali in centro storico e si procederà all'analisi e alla realizzazione di uno spazio di coworking, per dare un luogo di lavoro e condivisione ai giovani professionisti.
E, naturalmente, viene confermato il ruolo strategico dell'Informagiovani, che verrà sempre più orientato al supporto al mondo del lavoro e dell'impresa, e del progetto Cesenalab che, a un anno dall'avvio, si è ormai affermato come punto di riferimento a livello territoriale per le startup innovative.
Siamo convinti che Cesena possa e debba diventare la città delle imprese. Una città dove coloro che scelgono di diventare imprenditori, o di avviare una nuova attività, sappiano di poter contare sul sostegno di un'Amministrazione comunale vicina e attenta alle proprie esigenze. Il nostro auspicio è che, con l'apporto dell'Amministrazione comunale, delle Associazioni di Impresa e delle altre realtà che a vario titolo intervengono sul tessuto imprenditoriale cittadino, sia possibile creare un contesto di estrema fertilità per le attività imprenditoriali, capace di far distinguere Cesena a livello romagnolo e non solo.
Il Sindaco
Paolo Lucchi
L'Assessore all'Innovazione e Sviluppo
Tommaso Dionigi
Ufficio stampa
Federica Bianchi
Data Ultima Modifica:
07 Ottobre 2016
Data di Pubblicazione:
08 Agosto 2014
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