Ausl della Romagna: prematura qualsiasi ipotesi sui vertici dirigenziali "Vanno seguite le modalità stabilite"
Era prevedibile che subito dopo l'approvazione della legge regionale per l'istituzione dell'Ausl unica della Romagna si cominciasse con il toto-nomine, ma è abbastanza sorprendente che già all'indomani del voto in Regione abbia cominciato a circolare - in modo neanche troppo ufficioso - la terna di nomi per i tre principali ruoli dirigenziali della nuova Azienda. E' anche comprensibile che, di fronte a queste voci, ci sia già chi chiede delucidazioni e chiarimenti, come fa il capogruppo dei Liberaldemocratici per Cesena Luigi Di Placido, che proprio oggi ha presentato un'interpellanza urgente in merito. E già qui sono anticipati i punti salienti di quello che gli risponderò.Senza nulla togliere alle capacità e ai meriti dei tre professionisti tirati in ballo (l'attuale direttore generale di Ravenna Andrea Des Dorides indicato come futuro direttore generale, l'attuale direttore generale di Forlì Giulietta Capocasa come direttore amministrativo, l'attuale direttore generale di Rimini Marcello Tonini come direttore sanitario), credo sia opportuno bloccare sul nascere queste illazioni. E non tanto perché, di fatto, si tratta di un puro esercizio di fantasia - se qualcuno vuole dedicare il suo tempo a queste elucubrazioni è libero di farlo - ma perché queste ipotesi non rispondono né a quanto prevede la Legge regionale, né a quanto concordato dal Tavolo di coordinamento politico-strategico composto dai Presidenti delle attuali Conferenze territoriali sociali e sanitarie, dai Sindaci di Forlì, Ravenna, Rimini e Cesena e dai Presidenti delle tre province romagnole.
Innanzi tutto, occorre ricordare che la legge di costituzione dell'Ausl della Romagna prevede che la proposta per il Direttore Generale sia formulata dalla Regione e che la nomina avvenga solo dopo il parere dell'Ufficio di Presidenza della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria, che secondo quanto votato all'unanimità dai sindaci romagnoli lo scorso 18 novembre, dovrà esprimersi su questo punto secondo il principio di collegialità. Ciò significa, quindi, che sono necessari voti favorevoli pari all'85% della popolazione residente avente diritto, più l'assenso delle tre Province.Inoltre, vale la pena di sottolineare che tocca al Direttore Generale nominato selezionare le figure dirigenziali che lo affiancheranno. E' evidente, quindi, come in questa fase qualsiasi ipotesi su Direttore Sanitario e Amministrativo sia decisamente prematura. In ogni caso è bene che, già in questa fase, io confermi di appartenere alla ampia scuola di pensiero di coloro che ritengono inopportuno che uno degli attuali Direttori Generali delle Ausl romagnole divenga il Direttore Generale della nuova Azienda unica.Considerato, dunque, che queste linee di principio sono state note a tutti gli enti coinvolti, credo che nessuno avrà difficoltà ad attenervisi.Per quanto mi riguarda, infine, confermo anche in questa occasione, così come già affermato a più riprese, che il nuovo Direttore Generale dell'Ausl di Romagna dovrà essere nominato con procedure trasparenti e, naturalmente, criteri di merito, utili a dare le massime garanzie di professionalità e capacità ai cittadini cesenati e romagnoli.
Paolo Lucchi
Presidente della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Cesena
Ufficio stampa
Federica Bianchi
Data Ultima Modifica:
07 Ottobre 2016
Data di Pubblicazione:
21 Novembre 2013
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