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Ridefinito il salario accessorio ai dipendenti del Comune: in diminuzione la spesa e nuove regole di distribuzione

La scelta si affianca alla riduzione del personale, passato negli ultimi 4 anni da 650 a 583 dipendenti

Nuovi criteri per la distribuzione del trattamento accessorio dei dipendenti comunali, con i quali si rafforza il rapporto con il raggiungimento dei risultati prestabiliti. La Giunta comunale nei giorni scorsi ha approvato gli indirizzi per la costituzione del fondo 2013 dedicato a questa parte della retribuzione, primo atto di formalizzazione di un lungo e complesso percorso che portato ad una profonda ridefinizione del sistema di salario accessorio dell'ente.

L'aspetto che balza agli occhi per primo è quello economico: nel 2013 il Comune di Cesena spenderà per questa voce 2.890.445 euro, contro i 3.110.876 euro dell'anno 2012. Una contrazione dai vincoli imposti dalla normativa. Da alcuni anni, infatti, anche per questa parte di retribuzione, come per altre voci della spesa del personale, c'è l'obbligo di mantenerne l'importo al di sotto del costo sostenuto nel 2010, a sua volta ulteriormente decurtato sulla base dei pensionamenti avvenuti successivamente.

"Ma il contenimento delle spese del personale, come di tutte le altre spese - sottolinea il Sindaco Paolo Lucchi -, è un impegno che il Comune di Cesena persegue già da tempo, come dimostrano le scelte compiute negli ultimi anni, dalla rinuncia alla figura del Direttore Generale alla diminuzione del numero dei dirigenti, a una riorganizzazione complessiva in un'ottica di maggior efficienza e razionalizzazione. Basti dire che nel Comune di Cesena oggi ci sono 583 dipendenti, contro i 650 dell'inizio di questo mandato amministrativo, nel giugno 2009. Si tratta quindi di circa 60 dipendenti comunali ogni 10mila abitanti, con un'incidenza sensibilmente inferiore a quella di altri Comuni della nostra Regione: a Forlì e Ravenna sono 65, a Rimini 78, a Reggio Emilia 81, a Modena 97. Sia chiaro: questo non significa che un Comune può andare avanti senza dipendenti. Al contrario, essi sono fondamentali per il funzionamento dell'ente e dei servizi e l'Amministrazione è consapevole di avere nei loro confronti un debito di gratitudine perché è il loro lavoro che permette di tradurre nella pratica gli obiettivi prefissati. Ma, specialmente in questo difficile momento, è più che mai doveroso seguire una strada di oculatezza e sobrietà: a chiedercelo sono i nostri primi 'datori di lavoro', cioè i cittadini. E so bene che anche le donne e gli uomini che lavorano nel Comune di Cesena sentono questa responsabilità, come dimostrano anche il clima collaborativo consolidato in questi anni tra la delegazione trattante di parte pubblica, coordinata dalla Dirigente al Personale Stefania Tagliabue, ed i sindacati Cgil, Cisl, Uil, che ringrazio per il loro atteggiamento costruttivo".

Ma è soprattutto per quanto riguarda la distribuzione del salario accessorio, che si registrano le novità più significative.

L'Amministrazione infatti si è orientata a rendere il sistema di attribuzione più corrispondente non solo al nuovo quadro normativo, ma soprattutto alle esigenze organizzative, con la finalità di premiare i risultati e di riconoscere responsabilità, i disagi e i rischi legati alla posizione di lavoro dei singoli dipendenti, e superando così i meccanismi - più diffusi nella Pubblica Amministrazione - della distribuzione automatica o "a pioggia".

Per questo fin da gennaio è stata avviata una trattativa con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, che ha portato, lo scorso 11 luglio, a presiglare il nuovo Contratto decentrato integrativo aziendale, contenente le nuove modalità di assegnazione.

Tra i punti principali del nuovo accordo c'è la previsione di assegnare incentivi sui progetti strategici per l'amministrazione quali: la sicurezza del territorio, prevedendo ad esempio l'attivazione dei turni in orario notturno del personale di Polizia Municipale o l'ampliamento di servizi in giornate festive e pre-festive (ad es. per la Biblioteca Malatestiana, la celebrazione di matrimoni, lo sportello del cittadino).

Nelle prossime settimane si procederà alla approvazione dei successivi atti previsti dalla legge (acquisizione del parere dei Revisori dei conti, invio all'ARAn e alla Corte dei Conti) per rendere applicabile il nuovo accordo già a partire dal mese di settembre.

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Data Ultima Modifica:
07 Ottobre 2016

Data di Pubblicazione:
07 Settembre 2013

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