A Ponte Pietra si inaugura il busto in bronzo di Primo Brighi nel 60° anniversario della morte
Domenica 11 novembre, ore 11.30
Nella mattinata di domenica 11 novembre, alle ore 11.30 nel parco della casa rossa di Ponte Pietra sarà scoperto un busto in bronzo raffigurante Primo Brighi, figura di spicco delle lotte sindacali del primo Novecento e assessore nella prima Giunta comunale di Cesena del dopoguerra, di cui quest'anno ricorre il 60° anniversario della morte.
Il busto in bronzo è stato donato alla città dall'artista Renzo Muratori che lo ha modellato a partire dalle fotografie di Brighi dal libro "Primo Brighi, Tormenti per la Libertà", scritto da Valdes Onofri, promotore dell'iniziativa, mentre il Comune ha provveduto a sistemare il basamento, mentre la fusione dell'opera è stata resa possibile grazie alla sponsorizzazione della Settimana del Buon Vivere.
Alla cerimonia, accanto allo scultore e ad Onofri, interverranno Assessore alle Politiche per il benessere ai cittadini Simona Benedetti, la Presidente Quartiere Al Mare Nicoletta Dall'Ara, il Segretario Cgil Cesena Lidia Capriotti e il Direttore Legacoop Fc Monica Fantini.
La cittadinanza è invitata a partecipare.
Nato a Ponte Pietra nel 1874 da una famiglia di mezzadri, fin da giovanissimo Primo Brighi aderisce alle leghe contadine nate a Cesena nel 1901, distinguendosi come uno degli attivisti più impegnati. Come componente della costituenda Camera del Lavoro è uno dei firmatari, nel 1902, del "memorandum" con cui si tenta di imporre agli agrari precisi "patti di lavoro". Nel 1909 emigra in Argentina e anche in questo Paese si impegna come sindacalista, partecipando alla lotta del sindacato tranviario per il miglioramento nei salari e nelle condizioni di lavoro. Messo sotto controllo dalla polizia, senza un lavoro, nel 1926 Brighi è costretto a trasferirsi a Mar del Plata, dove trova impiego come muratore, continuando però a impegnarsi nel sindacato, e nello stesso anno entra nelle file del partito comunista argentino che poco dopo viene messo al bando dal governo militare.
Lo stesso Brighi - tenuto sotto stretta sorveglianza dalla polizia - subisce una serie crescente di perquisizioni e di fermi e infine viene espulso dal paese. Tornato in Italia viene perseguitato dal regime fascista, e il Tribunale Speciale lo condanna, l'11 agosto 1942, a sei anni di carcere. Uscito di prigione nel marzo 1944, partecipa alla lotta partigiana nella ventinovesima brigata Gap "Gastone Sozzi" e, subito dopo la Liberazione di Cesena viene chiamato a far parte della giunta comunale con il ruolo di assessore alla Sanità, Igiene e Annona. Muore nel febbraio 1952.
Ufficio stampa
Federica Bianchi
Data Ultima Modifica:
07 Ottobre 2016
Data di Pubblicazione:
10 Novembre 2012
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