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E pur ti muovi


Aspettando la bicipolitana e gli altri interventi, progetti e programmi previsti dal Piano per la mobilità sostenibile (PUMS) 2020-2030 in corso di redazione, il progetto #cambiamomarcia in dirittura di arrivo fa un bilancio delle attività sperimentali alcune concluse ed altre ancora in corso.

Oltre a queste, ha preso avvio a febbraio 2021 la campagna E PUR TI MUOVI! che promuove l’adozione di comportamenti sostenibili in ambito mobilità, attraverso un esercizio di auto-osservazione dei nostri comportamenti legati ai trasporti.

IL PROGETTO, IN DUE TAPPE
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Il progetto ha preso avvio con un percorso di etnografia condivisa attraverso due questionari tra febbraio e aprile.

L’analisi dei due questionari farà emergere alcuni profili di mobilità che aiuteranno l’amministrazione a conoscere meglio le abitudini dei propri cittadini e ad abilitare e facilitare la comunicazione delle politiche del territorio in tema di mobilità, salute e benessere.

La campagna di comunicazione

A settembre 2021 sarà diffusa in città - e sugli spazi digitali del Comune - la campagna di comunicazione finale del progetto, ideata a partire dall’esperienza dell’indagine svolta.
Tre soggetti diversi per raccontare tre mondi familiari a tutti noi, quando si tratta di spostamenti e di trasporti urbani; e tre soluzioni a cui il Comune di Cesena sta lavorando per trasformare gli attuali limiti in opportunità.

Clicca per ingrandire

 
 
 
 
 
 

I risultati dell'indagine

450 partecipanti, 14 domande, più di 3.500 risposte ci hanno aiutato a creare una mappa dei temi legati alla mobilità che abbiamo deciso di raccontare visivamente come una mappa di percorsi da esplorare.


Esplora i risultati dell'indagine!

 
 

In sintesi, abbiamo scoperto che la natura - soprattutto quella di prossimità - è diventata sempre più importante.

E ancora, che la natura pubblica di prossimità è percepita come spazio sicuro, dove riscoprire percezioni e sensazioni corporee, oltre a essere stimolo per la rivalutazione del territorio e per la riscoperta della dimensione di cura della flora e dell’incontro con la fauna. 

Concedersi la lentezza del tempo ritrovato per spostarsi da un punto A ad uno B è diventato un nuovo rito, specie se in compagnia.
È emerso come il tragitto abbia assunto nuovi significati e dimensioni rituali. Tra questi, una rinnovata apertura al senso di meraviglia e stupore e una nuova attenzione per i dettagli, oltre che nuove prospettive anche sui tragitti quotidiani.

È emerso come l’utilizzo indiscriminato dell’auto per gli spostamenti sia effettivamente un gesto non più accettabile, e quanto sia necessario costruire una cultura di mobilità capace di mettere in discussione alla cultura dell’automobile-a-tutti-i-costi.

La chiave per fare questo sono educazione e sensibilizzazione sul tema, ma senza dimenticare l’importanza del dialogo one-to-one capace di creare impatto positivo all’interno di reti già formate.

Quindi, cosa ostacola il muoversi insieme verso il cambiamento? 
La paura di un ritorno ai ritmi di vita e lavoro frenetici, un “ritorno alla normalità” dopo questo periodo di immobilismo, è percepito come uno dei fattori di resistenza al cambiamento.

Anche se la sicurezza e l’ampliamento delle infrastrutture ciclabili e pedonabili sono emersi come agenti facilitanti per il superamento dei limiti di mobilità, la vera difficoltà è percepita nei fattori “interni”- pigrizia, mancanza di volontà o determinazione -  reali ostacoli da superare per muoversi verso una mobilità sostenibile.