Ai nastri di partenza l'ottava edizione della rassegna "I suoni dello spirito", quest'anno incentrata sull'Unità d'Italia. Venerdì 5 agosto, alle ore 21, nel chiostro di San Francesco, il primo appuntamento dedicato a "Dante e l'Italia". La scaletta della serata prevede la Lectura Dantis del VI canto del Purgatorio: le letture sono affidate a Ilario Sirri, il commento sarà a cura di Paolo Turroni, direttore artistico della rassegna, mentre la parte musicale verrà eseguita dal quartetto vocale Myricae, composto da Elisabetta Agostini (soprano), Carla Milani (contralto), Claudio Rigotti (tenore) e Mauro Medri (basso).
"Nell'anno che commemora i 150 anni di vita unitaria dell'Italia, - spiega Turroni - è necessario iniziare da Dante, padre della lingua italiana. In tempi remoti, quando nessuno avrebbe scommesso sulla possibilità per il volgare di diventare lingua dell'arte e della poesia, della filosofia e della fede, Dante compì questo miracolo. Non fu altrettanto chiaroveggente in politica, non potendo immaginare che l'Italia, il giardino dell'Impero, potesse diventare, un giorno, una nazione a sé stante. Attraverso uno dei canti più "politici" della Commedia, cerchiamo di capire che Italia avesse davvero in mente Dante, aiutati dalle musiche d'epoca realizzate dal ravennate Quartetto Vocale Myricae. E scopriremo che Dante, così presente in statue e targhe, nelle nostre città, è molto meno conosciuto di quanto si creda".
L'ingresso è libero. In caso di maltempo, il recital si svolgerà nella sala conferenze del Palazzo del Ridotto.
La rassegna "I suoni dello spirito" proseguirà tutti i venerdì fino al 26 agosto. I prossimi appuntamenti saranno dedicati alle scrittrici italiane ("Sorelle d'Italia" - 12 agosto), il Risorgimento e la Resistenza, visti nelle loro luci ed ombre ("Fratelli d'Italia" - 19 agosto), e infine, il 26 agosto, a un "Viaggio in Italia", con le testimonianze e le poesie degli scrittori che hanno visitato la Penisola, da Goethe con il suo "Italienische Reise" (il viaggio in Italia per eccellenza) a Guido Piovene, ma anche con i racconti dei viaggi involontari dei migranti di oggi che cercano di migliorare la loro vita e soffrono terribili esperienze.
Paolo Turroni
Ufficio stampa
Federica Bianchi