Pupi e Antonio Avati. Cinquant'anni di cinema 1968-2018
Un omaggio ai fratelli Avati, Pupi regista e Antonio produttore, per celebrare il loro cinquantennale cammino nel mondo del cinema, iniziato nel 1968. Un cinema, quello avatiano, fatto di incursioni nel fantastico (non sempre rasserenante), nella favola contadina, nei ricordi familiari e in un presente spesso ostico.
Della loro lunga carriera si parlerà in un incontro pubblico (sabato 20 ottobre), preceduto dalla proiezione di due suoi classici.
Sabato 20 ottobre, Cinema San Biagio
ore 15.15
LE STRELLE NEL FOSSO
(Italia/1978) di Pupi Avati (100’)
Nel Settecento, in un casolare isolato sul delta del Po abitato da un uomo e dai suoi quattro figli, giunge un giorno la bella Olimpia, portando dolce amore e serena morte. “Film dai molti pregi: la luce dei paesaggi; l’arcaico e raffinato estro delle incursioni nel fantastico popolare; l’affiatata direzione degli attori e soprattutto la modulazione della voce di Avati in una favola sospesa, senza morale definita, ma dotata di senso” (Morando Morandini).
ore 17.00
Incontro con Pupi e Antonio Avati
Ingresso libero
MOSTRA FOTOGRAFICA
Cinema San Biagio e Biblioteca Malatestiana,
fino al 4 novembre
Un’esposizione in due sezioni: la prima, al cinema San Biagio, ripercorre l’intera carriera dei fratelli Avati film per film, da Balsamus, l’uomo di Satana (1968) a Il fulgore di Dony (2018). La seconda (Avati’s Factory), alla Biblioteca Malatestiana, presenta una galleria di interpreti e tecnici, figure costanti dei set avatiani. Le fotografie delle mostre provengono dai fondi del Centro Cinema, integrate da immagini della DueA Film
Eventi precedenti
Lunedì 08 ottobre, ore 21 - Cinema San Biagio
STORIA DI RAGAZZI E DI RAGAZZE
(Italia/1989) di Pupi Avati (89’)
Film corale ambientato negli anni Trenta in un casolare dell’Appennino. L’occasione è un luculliano pranzo di fidanzamento tra un giovane borghese di città e una ragazza di campagna. Atmosfera festosa, ma anche imbarazzi reciproci frutto di culture diverse. Sullo sfondo il tipico sentimento avatiano della nostalgia per le ‘buone cose’ ormai perdute nel tempo.
Ingresso libero
Data Ultima Modifica:
17 Ottobre 2018
Data di Pubblicazione:
01 Ottobre 2018
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