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Il nuovo ospedale di Cesena

La planimetria del nuovo Ospedale
La planimetria del nuovo Ospedale

Con l’approvazione della delibera per la “localizzazione del nuovo polo ospedaliero cesenate”, si è messa ufficialmente in moto la macchina amministrativa e progettuale per la costruzione del nuovo ospedale di Cesena.

Al lavoro sia il Comune di Cesena (per quel che concerne l’aspetto urbanistico), sia  l’Ausl Romagna, con la prima fase di progettazione.

Il contesto
L’Azienda Sanitaria della Romagna ha avviato un percorso di programmazione, progettazione su tutti gli ambiti ospedalieri a partire dai quattro poli principali siti a Ravenna, Forlì, Cesena e Rimini finalizzata al superamento delle attuali criticità strutturali, con l’obbiettivo di adeguare i presidi alle nuove disposizioni normative in materia antincendio sismica e di accreditamento, prospettando ambienti in linea con gli orientamenti di cura nonché con l'evoluzione dei bisogni sanitari e alle necessità di riorganizzazione la rete ospedaliera esistente, attività coordinata dalla componente regionale.

In questo scenario si colloca la necessità della realizzazione del Nuovo Ospedale di Cesena, considerate le criticità strutturali dell’Ospedale “M. Bufalini”, che ne limitano la fruibilità sia in termini di percorsi agevolmente accessibili per i pazienti e per il personale ospedaliero, sia in termini di disponibilità di aree dedicabili alle nuove tecnologie diagnostiche e terapeutiche. Inoltre, la necessità di adeguamento alle norme antisismiche vigenti comporterebbe  di per sé l’implementazione di ulteriori interventi, con inevitabili disagi che utenti, degenti e personale sanitario si troverebbero a dover sopportare per decenni, senza peraltro avere la garanzia di un risultato pienamente soddisfacente e comunque senza possibilità di incidere sui problemi correlati alla struttura dell’Ospedale attuale; struttura che,  progressivamente costruita per padiglioni/corpi in fasi successive, limita fortemente, come detto, le possibilità di uno sviluppo coerente con i modelli organizzativi sanitari attuali e l’utilizzo efficiente delle  tecnologie.

Alla luce di queste preliminari considerazioni, tenuto conto che i costi di ammodernamento dell’esistente sarebbero peraltro più elevati di quelli necessari per una nuova costruzione, appare di gran lunga più vantaggiosa la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera in grado di rispondere alle esigenze organizzative e funzionali della moderna sanità;  questa soluzione consentirà di raggiungere  l’obiettivo di mantenere a disposizione della città e dei pazienti almeno la stessa offerta sanitaria  che caratterizza l’attuale Ospedale “M. Bufalini”, ma con  una flessibilità spaziale e funzionale che ne  assicuri  l’adeguamento alle nuove caratteristiche organizzative dei servizi  legate ai continui progressi scientifici e tecnici.

La disponibilità di una nuova struttura permetterà di  procedere anche ad un adeguato dimensionamento dei posti letto di area intensiva e semi-intensiva, oggi sottodimensionati, rispetto a quelli di degenza ordinaria e day hospital, per i quali è prevista una contrazione anche in considerazione  dello sviluppo del ricorso ad approcci diagnostici e terapeutici  in regime ambulatoriale o di degenza breve (in particolare per trattamenti chirurgici) nonché della realizzazione di aree di degenza intermedia al di fuori dal contesto ospedaliero. 

Programmazione sanitaria
Il documento  di riorganizzazione dell’Azienda USL della Romagna definisce, con il nuovo assetto organizzativo, il ruolo dei singoli presidi  e stabilimenti pubblici nella realizzazione dei percorsi di assistenza dei pazienti. La prospettiva utilizzata nella definizione dei ruoli dei singoli presidi tiene conto dei volumi ed esiti per le principali patologie, dei bacini di utenza e della concentrazione delle strutture operative complesse e della dotazione dei posti letto pubblici e privati con riferimento all’obiettivo indicato dal DM 70/2015  di 3,7 PL per 1.000 abitanti, comprensivi dello 0,7 per riabilitazione e lungodegenze post-acuzie.

A proposito del Bufalini di Cesena, nelle “Linee d’indirizzo per la riorganizzazione ospedaliera”, approvate il 9 gennaio 2017, dalla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria della Romagna, si conclude dichiarando che appare più conveniente realizzare un nuovo ospedale, piuttosto che procedere con continui interventi su quello esistente.Inoltre non appare trascurabile neanche il fatto che il documento abbia raccolto il voto favorevole di oltre il 90% dei Sindaci della Romagna, che dunque hanno giudicato positivo il progetto di costruzione di un nuovo ospedale di Cesena, evidentemente anche per l’intera sanità romagnola.

Il nuovo ospedale filosofia progettuale e caratteristiche di massima
Le principali direttrici di indirizzo alla progettazione (in conformità e confronto con le direttive regionali) sono volte al totale rispetto ambientale (uso razionale delle risorse e delle energie, salvaguardia paesaggistica, flessibilità organizzativa gestionale e innovazione); particolare attenzione è e dovrà sempre essere volta al contenimento dei costi di esercizio nonché alla ottimizzazione delle reti logistiche sanitarie.

Una primissima ipotesi prevede uno schema funzionale di base composto da una piastra centrale, nella quale sono concentrate le funzioni sanitarie generali, compresa l’area dell’emergenza/urgenza e i servizi per l’utenza esterna, collegate alla quale vengono collocate delle torri che ospitano le degenze su tre / quattro piani, caratterizzato da un complesso di strutture poco elevate in altezza, con l’obbiettivo di favorire una forte integrazione  ambientale, e molto flessibile, in quanto possono essere aggregate ad esso più torri, ognuna composta anche da un numero diverso di piani, a seconda delle necessità variabili nel tempo.

Punto centrale di questa importante nuova opera che si inserisce nel quadro di riorganizzazione delle reti sanitarie della Romagna svolgendo  un ruolo di riferimento per l’urgenza è il “Trauma Center” che consente e potenzia la  centralizzazione dei grandi traumi (neurochirurgici e ortopedici) con l’ausilio delle discipline per le neuroscienze (neurochirurgia, neurologia, neuroradiologia diagnostica e interventistica).

Prospettiva fondamentale per dare una moderna ed adeguata risposta alle esigenze di carattere sanitario complesso è una dotazione di strumentario diagnostico di alta gamma che prevediamo di acquistare per questa nuova struttura.In base alle considerazioni che sono state svolte, lo schema di larga massima del nuovo ospedale sarà costituito da una piastra centrale, di superficie complessiva di circa 33.000 mq, articolata su due / tre piani; quello inferiore dedicato all’utenza esterna e quelli superiori dedicati all’emergenza urgenza; al piano interrato potrebbero essere collocati gli spogliatoi, i locali per la sterilizzazione, per la squadra delle pulizie e alcuni locali tecnici.
L’accesso al pronto soccorso si troverà ad un capo di questa piastra centrale, mentre l’ingresso dell’utenza potrebbe essere collocato al capo opposto, dove si troverà, in aderenza alla piastra, la palazzina che ospita gli uffici direzionali e amministrativi, oltre alle aree d’accoglienza, la farmacia ospedaliera e un centro di formazione.
Lungo i lati maggiori della piastra potrebbero essere collocati edifici a torre, ognuna composta da tre piani fuori terra e da uno interrato, dove troveranno posto le degenze ordinarie con gli ambulatori di pertinenza e gli studi medici. Unirà tutte queste strutture un piano interrato, realizzato anche nell’intento di alloggiare eventuali isolatori sismici, che, qualora risultassero preferibili ad altre soluzioni strutturali, dovranno essere sempre visibili ed ispezionabili. In posizione staccata dal complesso torri / piastra sorgerà un fabbricato sede di alcuni servizi generali e logistici (cucina – mensa – dispensa, officine di manutenzione, locali tecnici, magazzini e depositi, camera mortuaria), di superficie totale di circa 10.000/11.000 mq, collegata al complesso principale tramite un tunnel sotterraneo. Questo schema generale, per una superficie complessiva di circa 75.000 mq, si presta anche all’installazione di un sistema di trasporto interno automatizzato.

La scelta dell'area
L’area ove si prevede la nuova struttura è stata localizzata in un vasto appezzamento di terreno, costituito dai poderi denominati Cerchia I e Cerchia II, di proprietà dell’Azienda USL della Romagna, avente una superficie fondiaria complessiva di 22 ha, situato in vicinanza del casello Cesena Sud dell’autostrada A14 e attraversato dalla nuova Bretella di Gronda di collegamento con la Secante di Cesena. La struttura principale del nuovo ospedale può essere inserita, come illustrato nella planimetria allegata. Attorno a questa struttura potrebbero essere collocati i parcheggi, parte a raso, parte in struttura, una elisuperficie, rampe d’accesso al Pronto Soccorso ed una viabilità interna per il collegamento con le principali arterie di traffico, che si trovano attorno al perimetro dell’area, la cui estensione permetterà inoltre la realizzazione di un ampio parco.Dal punto di vista orografico la superficie appare perfettamente orizzontale e non v’è presenza di alcun rilievo o avvallamento.

I collegamenti da e per il nuovo ospedale
L’area in oggetto è situata in prossimità dell’abitato di “Villa Chiaviche” che si trova nell’immediata periferia di Cesena, lungo la direttrice di traffico per Cervia. Risulta inoltre attraversata da una nuova arteria (denominata “bretella”) che collega il casello Cesena sud dell’autostrada A14 con l’area Stadio / Montefiore in cui si trovano le rampe d’accesso alla secante che attraversa il centro di Cesena e che si collega direttamente alla direttrice E45 - E55 (Mestre - Ravenna - Orte).L’area è risultata adatta anche per gli aspetti relativi ai collegamenti con la città, alla maggiore vicinanza al centro e alle aree urbane, alla presenza di mobilità dolce e trasporto pubblico, e al rispetto dei criteri di valutazione ambientale.

E’ comunque ovvio che, rispetto ai parametri positivi già riscontrati, sarà necessario riorganizzare il trasporto pubblico prevedendo una implementazione “dedicata” delle linee esistenti, (come peraltro è oggi col Bufalini) per favorire il miglior collegamento con il resto della città. 

I dati metrici ed economici
La nuova struttura ospedaliera avrà, tenendo conto anche delle attività residuali che potrebbero rimanere nell’attuale complesso ospedaliero, una capacità di posti letto non molto diversa dall’attuale e una superficie di circa 75.000 mq.

Il costo complessivo di realizzazione può essere di larga massima quantificato come segue: Costo di costruzione comprensivo di opere edili, impianti, spese tecniche, IVA €. 60.000.000
Spese per arredi e attrezzature€. 40.000.000
Sistemazione area esterna per viabilità e parcheggi Da €. 5.000.000 a €. 12.000.000  

Prime ipotesi per un cronoprogramma
In questo preliminare contesto si possono ipotizzare le fasi di una procedura tradizionale, partendo dalla elaborazione di tutti i livelli progettuali, fino ad arrivare all’aggiudicazione dei lavori e allo sviluppo e conclusione di questi ultimi. Immaginando un percorso privo di ostacoli e di inconvenienti di qualsiasi natura, si ipotizza una tempistica di 5-8 anni.
Sarà possibile realizzare un cronoprogramma delle attività in una fase successiva. 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Data Ultima Modifica:
23 Febbraio 2017

Data di Pubblicazione:
06 Febbraio 2017

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