Il progetto, avviato nel 2009, prevede la riqualificazione e la messa in sicurezza di percorsi ciclo-pedonali casa-scuola sviluppati attraverso metodologie educative e partecipative.
Nove i Comuni partecipanti: Cesena, Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Ferrara, Forlì, Rimini.
Il principale obiettivo è quello di produrre modifiche sia infrastrutturali che comportamentali, in grado di migliorare le condizioni di accessibilità al complesso scolastico e della sicurezza dei percorsi casa-scuola, e di rendere più efficaci le forme di promozione socio-culturale volte al cambiamento delle consuetudini di mobilità casa-scuola (vedi esperienze dei Piedibus).
Nello specifico l'attesa è che gli interventi realizzati contribuiscano a ridurre l'uso dell'auto privata a favore della ciclopedonalità.
La progettazione tecnica viene preceduta ed accompagnata dal coinvolgimento dei cittadini che abitano o lavorano nel territorio in cui l'opera si realizzerà, al fine di raccogliere e fornire informazioni che faciliteranno e renderanno più efficace la progettazione, e di creare le migliori condizioni di accoglimento dell'opera.
Il coinvolgimento viene promosso e gestito in collaborazione con le scuole e le agenzie educative del territorio, attraverso le metodologie della progettazione partecipata, che si configura come esperienza di apprendimento reciproco.
L'Associazione CAMINA (Associazione Nazionale Città Amiche dell'Infanzia) in raccordo con il Servizio Regionale Comunicazione ed Educazione alla Sostenibilità, svolge un'attività di supporto al progetto "Percorsi sicuri casa-scuola" ed in particolare si occupa di:
- formazione agli operatori dei Centri di Educazione Ambientale della rete RES che coordineranno nelle diverse realtà i processi partecipati, allo scopo di consegnare una metodologia di intervento volta a promuovere cambiamento di comportamenti;
- supervisione scientifica alla progettazione dei processi partecipati di sostegno alla mobilità scolastica ciclopedonale;
- supporto metodologico alla progettazione degli interventi locali, con particolare riguardo al tema del mobility management scolastico e alle metodologie partecipative.
Il progetto coinvolge il Quartiere dell'Oltresavio, in particolare la zona della Via Savio quale "strada interzonale" sulla quale confluiscono i principali flussi di mobilità ed utenti del quartiere da e per il plesso scolastico "Villarco" (Scuola Primaria "Marino Moretti" con 204 iscritti e Scuola Secondaria di 1° grado "Via Certaldo" con 230 iscritti).
Il normale iter di progettazione della messa in sicurezza dell'intera sede stradale di Via Savio, nel tratto compreso tra la Via Romea e la Via Po (lunghezza intervento m. 1600), con realizzazione di nuova pista ciclabile e attraversamenti ciclo-pedonali protetti, è stato interrotto proprio per seguire il metodo della progettazione partecipata per promuovere e aumentare la mobilità ciclopedonale negli utenti di tale plesso scolastico che è collocato proprio a metà strada della stessa via, in un punto in cui confluiscono strade locali e isolati residenziali prospicienti.
Tale progetto infrastrutturale è inserito in un progetto più ampio di "moderazione del traffico, riduzione dei flussi veicolari e sicurezza della mobilità debole" su gran parte della cosiddetta "circonvallazione sud" in cui rientra la Via Savio.
Inoltre, poiché i dirigenti scolastici hanno manifestato interesse a coinvolgere altri plessi da loro diretti, anche se non interessati direttamente dal progetto di via Savio, e poichè l'Amministrazione comunale ha favorevolmente colto tale occasione per raccogliere anche le indicazioni delle famiglie dell'intero quartiere per i prossimi interventi viari in altre sue zone, si è convenuto di allargare la partecipazione alle altre 4 scuole: Primaria "Alighieri", sede di circolo, via Quarto dei Mille, Primaria "Pascoli", frazione San Vittore, Primaria "Don Milani", zona Torre del Moro, Secondaria 1° grado "Viale della Resistenza", zona Torre del Moro.
Di seguito le tappe principali per la realizzazione del progetto:
1. Indagine sulla mobilità scolastica tramite questionari per raccogliere i comportamenti , le relative motivazioni e le criticità percepite.
2. Laboratori didattici a favore di alcune classi delle scuole plesso "Villarco".
I laboratori integreranno attività (es. di educazione stradale) che già si svolgono a scuola o creeranno nuove occasioni educative per:
- analizzare dal vivo le criticità emerse dall'indagine di cui sopra;
- riprogettare in modo creativo e secondo le competenze dei bambini i luoghi più critici;
- "adottare" i luoghi che saranno oggetto di intervento infrastrutturale, a seguito della progettazione partecipata, per seguirne e documentarne i cambiamenti nel tempo;
- realizzare uscite con spostamenti a piedi/bici per insegnare ai ragazzi ad "usare" la strada" anche per creare esperienze che potranno diventare abitudini (possibili piedi-bicibus).
3. Incontri operativi del gruppo di lavoro per la verifica delle soluzioni progettuali per ridurre le criticità evidenziate dall'indagine
4. Supporto metodologico agli insegnanti per integrare nella normale programmazione scolastica le attività di educazione alla mobilità sostenibile e sicurezza stradale (in collaborazione con Ass. Camina).