Gli insetti Carterus fulvipes, Ophonus ardosiacus e alcuni altri, sono coleotteri carabidi vegetariani o fitofagi del tutto innocui per l'uomo che vivono di preferenza in prati, pascoli, argini fluviali, ai margini dei coltivi e in ambienti ruderali, dove crescono le ombrellifere (carota selvatica, pastinaca comune, finocchio selvatico, lappola ecc...). Si tratta di specie che, a seguito dei mutamenti climatici in atto, sono in fase di espansione e si stanno diffondendo in gran numero, anche in pianura, colonizzando soprattutto i campi di ombrellifere da seme in cui trovano abbondante nutrimento.
Come possiamo difenderci:
E' sbagliato pensare di tenere sotto controllo questi insetti ricorrendo a trattamenti indiscriminati con prodotti chimici. L'impiego di insetticidi all'interno delle abitazioni, oltre che essere pericoloso per la salute delle persone e degli animali domestici, è di scarsa qualità in quanto non interviene nel luogo in cui il problema si origina.
Lo stesso si può dire per i trattamenti realizzati attorno alle case, sui marciapiedi e sui muri, ma anche negli orti e nei giardini. Per evitare queste sgradite invasioni occorre la collaborazione di tutti: agricoltori, cittadini, ed Enti pubblici.
Gli agricoltori devono cercare di evitare questa "fuga di massa" dei coleotteri con tecniche agronomiche appropriate o con idonei interventi chimici sul campo.
I cittadini delle zone interessate al problema devono evitare inutili trattamenti chimici ricorrendo piuttosto ad alcuni semplici accorgimenti.
Ad esempio, possono tenere spente le luci esterne delle abitazioni, o tenere chiuse porte e finestre.
E' possibile eventualmente accendere luci in punti dei giardini lontani dalle case e solo in quelle zone impiegate in maniera mirata delle sostanze insetticide ad uso civile di breve durata, ad esempio i piretroidi.
Anche l'amministrazione pubblica può fare la sua parte regolando l'illuminazione nelle aree limitrofe alle colture di ombrellifere da seme nei brevi periodi di migrazione degli insetti.