Spesso cittadini ed imprenditori, spaventati da questa infinita crisi, mi pongono un quesito chiaro: "Cosa dovrebbe fare il Governo Monti per garantire risorse ai Comuni, utili a rilanciare la nostra economia e ad offrire, almeno ai cesenati, un po' di sicurezze?".
La risposta è facile: basterebbe che i 500 milioni di tagli ai Comuni per il 2012 previsti dalla ormai famigerata "spending review", fossero sostituiti dall'obbligo per i Comuni stessi di abbattere in misura equivalente il debito (che a Cesena già è uno dei più bassi tra tutti i comuni italiani) e che ci si consentisse di promuovere un piano di investimenti utile per ridurre la spesa corrente.
Servirebbe anche perché il peggio delle manovre di riequilibrio dei conti del Paese, "scaricate" sui Comuni, deve ancora arrivare.
Infatti, la legge 135 che stabilisce per quest'anno la riduzione di 500 milioni del fondo di riequilibrio del federalismo destinato agli enti locali (quello che, in pratica, mette a disposizione i trasferimenti ai Comuni), prevede ulteriori tagli di 2 miliardi per il biennio 2013-2014 e di 2,1 miliardi dal 2015 in poi.
Vista l'entità delle somme, è facile comprendere che si tratta di tagli difficili da reggere anche per città definite "virtuose" come Cesena.
E, poiché spesso si fanno affermazioni non supportate dai dati, fornisco una chiave di lettura della nostra virtuosità basata su due parametri chiari per tutti: la riduzione del debito del nostro Comune e i trasferimenti destinati a Cesena da parte dello Stato centrale.
Nel 2009 il debito del Comune di Cesena ammontava a 47,4 milioni di euro ed i trasferimenti statali erano di 31,5 milioni; nel 2010 abbiamo ridotto il debito a 45,9 milioni e ci siamo visti ridurre i trasferimenti a 30,4 milioni; nel 2011 il debito è sceso a 40,3 milioni e i trasferimenti a 27,0.
Nel 2012 continueremo a ridurre il debito di Cesena assestandolo a 36,9 milioni e la riduzione dei trasferimenti arriverà a 14,6 milioni.
Un federalismo alla rovescia, insomma, grazie al quale noi cesenati siamo riusciti, come richiesto da tutti, a ridurre nettamente il debito complessivo e lo Stato, invece di premiarci, ci ha assegnato sempre meno risorse!
Lo affermo con chiarezza: nessuno vuole sfuggire ai sacrifici che il Governo ci sta imponendo e che affondano le radici nel passato - dopo anni ed anni di negazione pervicace della difficile situazione economica del Paese - ma a me piacerebbe che la riduzione della spesa da parte dello Stato fosse in qualche modo intelligente, e cioè non mirata a tagliare in modo indistinto anche per città come Cesena, che la spending review provano a renderla operativa da sempre.
A Cesena, soprattutto, servirebbe un taglio ragionato, che consentisse di rendere più veloci i tempi di pagamento alle imprese, rallentati dai limiti posti dal patto interno di stabilità e non certo dalla liquidità dell'amministrazione comunale (ad oggi, per esempio, il Comune di Cesena ha una disponibilità di cassa per circa 30 milioni di euro...), senza pregiudicare gli investimenti.
A rendere le prospettive ancora più preoccupanti il fatto che, purtroppo, in questi giorni il Governo non sta solo ragionando dei tagli da 500 milioni: in ballo ci sono ancora i 450 milioni legati al gettito Imu, che riguardano gli introiti sugli immobili comunali erroneamente inclusi nelle iniziali stime di gettito formulate dal Ministero (e che in qualche modo dovranno essere coperti), e altri 150 milioni di tagli al fondo di riequilibrio.
In sintesi, è come se alla nostra famiglia qualcuno avesse deciso di tagliare una buona fetta di stipendio mensile. Se capitasse a casa nostra, ognuno di noi ne sarebbe prima arrabbiato e poi spaventato. E' lo stato d'animo con il quale, purtroppo, la Giunta ed io ci stiamo preparando ad affrontare il confronto sul bilancio 2012 e su quello 2013 con le rappresentanze sindacali, sociali ed economiche.
Sia chiaro a tutti: per la nostra città l'obiettivo del mantenimento della rete di servizi garantiti a cittadini e famiglie - soprattutto a coloro che sono in grave difficoltà economica ormai da più di tre anni - è prioritario su qualunque altra cosa.
Ma, per riuscirci, avremo bisogno che i singoli cittadini ed i portatori di interessi collettivi, siano completamente consapevoli della situazione del Paese e delle difficoltà che anche la nostra città attraversa da tempo ed è destinata, purtroppo, a cercare di contrastare anche nel futuro più imminente.
Questa volta servirà un protagonismo fatto di disponibilità al sacrificio e di consapevolezza dei valori che tengono unita la nostra comunità. L'Amministrazione comunale agirà naturalmente ancora per ridurre costi, inefficienze, perdite di valore, ma nei prossimi mesi ognuno dovrà cercare di fare la propria parte.
Paolo Lucchi
Sindaco di Cesena
Ufficio stampa
Federica Bianchi