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Valore Città: il Sindaco Lucchi e il Vicesindaco Battistini replicano al consigliere Cappelli

Ci sorprende la sorpresa del consigliere Pdl Riccardo Cappelli in merito ai dati di bilancio di Valore Città, la società costituita nel 2008 dal Comune di Cesena con il compito di valorizzare il patrimonio immobiliare comunale attraverso un programma di alienazioni dei beni che non fanno più parte dell'attività istituzionale dell'Ente. La nostra sorpresa deriva dal fatto che questi dati sono pubblicati fin da aprile sul sito del Comune di Cesena e che la prima Commissione consiliare, da lui presieduta, ha più volte incontrato i vertici della società. E ci pare ben strano che un consigliere comunale - anzi un presidente di Commissione - aspetti di leggere i comunicati stampa del Comune per decidere di cosa occuparsi nella sua attività amministrativa.
In ogni caso, ecco un sintetico inquadramento dell'attività svolta finora da Valore Città.

La società è stata costituita nel 2008 con un capitale sociale di 17 milioni e 542mila euro, determinato dal conferimento di 20 beni e immobili di proprietà del Comune, stimati attraverso specifiche perizie. Dal 2008 al 2011, inoltre, il Comune di Cesena ha ceduto a Valore Città altri 43 suoi possedimenti (edifici, terreni, locali di vario tipo) per un valore complessivo di 10 milioni e 646mila euro. Grazie a questo meccanismo il Comune ha potuto effettuare una serie di investimenti sul versante delle opere pubbliche, che altrimenti non avrebbe potuto realizzare, visti i vincoli del Patto di stabilità.
Dal canto suo, la società ha provveduto a mettere sul mercato tali beni, concludendo vendite per un importo complessivo di circa 4 milioni e 899mila euro. Si tenga conto che il valore di base dei beni venduti era di 3 milioni e 986mila euro, e quindi con queste operazioni si è registrata una valorizzazione del patrimonio di circa 913mila euro.
Inoltre, nel corso del 2012 è stata conclusa la vendita di 3 immobili compresi nel pacchetto costitutivo del capitale sociale (i locali del supermercato di Villachiaviche, della Farmacia di Corso Comandini e di quella di San Mauro), per i quali l'Amministrazione comunale ha autorizzato l'alienazione solo quest'anno. Queste tre vendite hanno portato a un incasso complessivo di 2 milioni e 640mila euro, con una valorizzazione di 824.693 euro rispetto al loro valore di base.

Si tratta di risultati positivi, che appaiono ancora più significativi in una situazione di difficoltà come quella che il settore immobiliare sta attraversando negli ultimi anni. Ma questi risultati positivi non bastano a eliminare gli effetti della crisi immobiliare che, per altro, sono sotto gli occhi di tutti. Ecco perché, in via prudenziale, il consiglio di amministrazione di Valore Città ha ritenuto di procedere alla svalutazione degli immobili in giacenza alla luce delle attuali quotazioni di mercato. E' questo il motivo della perdita significativa registrata nel bilancio consuntivo 2011. E proprio per andare verso una sua riduzione l'Amministrazione ha autorizzato la vendita dei tre beni compresi nel capitale sociale, ottenendo un esito di tutto rilievo. Da sottolineare, per altro, che l'indebitamento di Valore Città è del tutto sotto controllo, ammontando a meno di un quarto del valore degli immobili da essa posseduti. Ci preme, inoltre, rimarcare che la gestione di Valore Città è molto snella e i compensi degli organi societari contenuti: finora la somma corrisposta all'amministratore delegato ammontava a 7.500 euro annui, mentre agli altri quattro componenti il consiglio di amministrazione era riconosciuto un gettone di presenza di 32,54 euro a seduta, e nell'ultima assemblea questi importi sono stati ridotti del 10%, secondo quanto prescritto dalla legge.

Più in generale, l'attività della società non comporta spese maggiori a quelle che il Comune dovrebbe sostenere per la gestione diretta del patrimonio ceduto e delle procedure di vendita, questo grazie alla disponibilità e alla competenza dell'amministratore delegato. E' quasi superfluo, infatti, ricordare che anche per il Comune il lavoro è un costo e che i servizi comunali sono organizzati per gestire le attività che effettivamente svolgono. Ciò significa che, per svolgere anche le attività molto specialistiche di cui ora si occupa Valore Città, dovremmo dotarci di una diversa organizzazione, con l'acquisizione anche di apporti professionali specifici, con tutte le spese che ne conseguirebbero.
Infine, occorre considerare un altro aspetto di non poco conto: la dismissione della Società porterebbe a carico del bilancio comunale un onere che, date le attuali regole del patto di stabilità, sarebbe difficile da sostenere.

Crediamo di aver fornito un quadro chiaro della situazione, pur nella necessaria stringatezza della sintesi, e di aver mostrato come l'Amministrazione comunale e il cda di Valore Città  - composto, ci preme sottolineare, da professionisti ben conosciuti e apprezzati in città - abbiano messo in campo una serie di iniziative per sostenere le vendite e contenere l'indebitamento. Forse il consigliere Cappelli ritiene sbagliata la scelta della svalutazione? Ha qualche soluzione alternativa da proporre? Vista la sua preoccupazione, ci saremmo aspettati qualche suggerimento costruttivo e, magari, anche che - come presidente della 1^ Commissione - convocasse il consiglio di amministrazione della società per un'audizione, come è avvenuto in passato.
 
 
Il Sindaco di Cesena
Paolo Lucchi

Il Vicesindaco e Assessore al Bilancio e Patrimonio
Carlo Battistini

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
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