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Sostegno ai bambini e alle famiglie: il Comune rafforza l'impegno sull'affido famigliare

Nuovi progetti al via e conferma di iniziative consolidate: così il Comune di Cesena prosegue il suo impegno per tutelare il percorso di crescita di tutti i bambini e le bambine, a cominciare da quelli che vivono in situazioni familiari problematiche.

In questo contesto si inseriscono le azioni di sensibilizzazione e promozione sull'affido familiare, che si sono intensificate anche grazie alla campagna "Per crescere c'è bisogno di una mano", lanciata nel 2010 con lo scopo di dare nuovo slancio allo strumento dell'affido. Positivo il bilancio di questi primi 3 anni: la lista di attesa dei minori da inserire in famiglie affidatarie si è accorciata, passando dai 10 dell'estate 2011 ai 5 di oggi, e attualmente sono una trentina i bambini e ragazzi che beneficiano di tale importante opportunità di crescita.

Ma come sottolineano i Servizi Sociali del Comune, il bisogno di famiglie disponibili ad affrontare un'esperienza di questo tipo è ancora forte: al momento, in particolare, si cercano nuclei disponibili a forme di affido diurno cioè ad accogliere e seguire durante il giorno bambini, che alla sera ritornano nella loro famiglia d'origine.
Da qui l'invito per chi fosse interessato, a rivolgersi ai Servizi Sociali del Comune per approfondire l'argomento, mentre si stanno programmando ulteriori iniziative di informazione e coinvolgimento per la ripresa delle attività dopo il periodo delle ferie. Un primo appuntamento è già fissato per il 15 settembre, quando al Parco per Fabio si terrà la festa dedicata all'affido, organizzata con alcune associazioni - Papa Giovanni XXIII, Famiglie per l'accoglienza, Adamantina, Centro aiuto alla vita e Piccoli passi - e il Quartiere Oltresavio.

In programma per metà ottobre un cineforum organizzato dalle associazioni che collaborano al progetto, a cui faranno seguito incontri di approfondimento nel mese di novembre. Altri appuntamenti sono in via di definizione insieme ai Quartieri e il Centro Famiglie.

Ma il quadro delle necessità legate al sostegno ai minori provenienti da famiglie in difficoltà è estremamente sfaccettato e richiede la capacità di dare risposte su misura in base ai bisogni che emergono dalle diverse realtà. Per questo è stato messo a punto e sta per decollare un progetto innovativo, che mira a sperimentare nuove forme di tutela dei minori affidati dall'autorità giudiziaria al Servizio Sociale che provengono da famiglie molto fragili, dove i genitori non riescono a garantire una sufficiente funzione educativa e di cura. Da un punto di vista operativo il progetto rappresenta una piccola "rivoluzione copernicana". Finora, in questi casi, la strada era quella di rilevare i bambini dalla famiglia di origine per collocarli in una comunità educativa. Con il nuovo progetto, invece, si intende organizzare con queste famiglie percorsi intensivi di educazione domiciliare, con lo scopo di promuovere e sviluppare le capacità e le risorse presenti nel nucleo. L'idea ha preso le mosse dalla consapevolezza che anche nelle famiglie più fragili ci sono infatti delle potenzialità inespresse che, se adeguatamente stimolate, possono essere messe in gioco e valorizzate, innanzitutto nell'interesse dei minori. In altre parole, l'attenzione non si focalizzerà solo sui più piccoli, ma anche sui genitori e gli altri famigliari, per far loro assumere i comportamenti indispensabili ad assicurare ai bambini le condizioni di cui hanno bisogno per crescere. Un cambiamento di prospettiva che assume una rilevante importanza anche in un'ottica di prevenzione.
"Teniamo molto a queste iniziative - sottolineano il Sindaco Paolo Lucchi e l'Assessore alle Politiche per il Benessere dei cittadini Simona Benedetti - perchè assicurare a tutti i bambini una crescita serena e tranquilla è un elemento fondamentale per tutelare la tenuta della coesione sociale cesenate. La ripresa dell'attività di promozione dell'affido familiare e l'avvio del progetto sperimentale assistenziale ed educativo a domicilio, rappresentano un momento centrale nel percorso per raggiungere questo obiettivo. Non dobbiamo sottovalutare, infatti, che gli effetti più devastanti della crisi economica (come povertà, aumento dei conflitti, ad esempio), spesso si ripercuotono proprio sui minori.
Intervenire con queste modalità, per noi significa continuare fortemente a sostenere i bambini, assicurando alle reti familiari un ruolo fondamentale per la loro crescita."

Il progetto sarà gestito per conto e insieme all'Amministrazione Comunale dall'ASP Cesena Valle del Savio, con la supervisione della facoltà di Scienze dell'Educazione dell'Università di Ferrara, già attiva da anni su questi temi. L'intenzione è di partire già a metà settembre con una fase di sperimentazione che durerà 18 mesi e che che dovrebbe coinvolgere una decina di famiglie vulnerabili. Il costo stimato si aggira intorno ai 50mila euro, che saranno compensati dalle minori spese da sostenere, evitando di collocare i bambini in comunità educative.


 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
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