testata per la stampa della pagina

Nota dell'Assessore alle Politiche di qualificazione urbana Moretti sul progetto di realizzazione di due villette lungo il percorso Cesuola

Nei giorni scorsi ha sollevato alcune contestazioni il progetto di  realizzazione di due villette in un'area adiacente il 'Sentiero della Pace' del percorso Cesuola. A questo proposito si ritiene opportuno fare alcune precisazioni  per dare un quadro più preciso della questione.
 
Come talvolta accade, quando si parla di previsioni urbanistiche, occorre andare abbastanza indietro nel tempo. Va infatti ricordato che i Piani Regolatori hanno una validità di almeno 10 anni, se non di 20, ed è evidente che ciò che si realizza "nel corso del tempo", spesso è stato deciso diversi anni prima.

Anche in questo caso, tale scelta risale alla predisposizione del Piano Regolatore del 2000.
Risulta, peraltro, che allora si trattò di una discussione approfondita, ovvero non una di quelle che passano sotto silenzio, e che l'Amministrazione considerò legittima e giustificata, dall'esigenza di reperire l'area necessaria all'ampliamento della scuola esistente.
Del resto, praticamente tutti i Comuni, dagli anni 2000 in poi, non essendo più in condizioni di sostenere elevatissimi costi di esproprio per realizzare le opere pubbliche, hanno fatto ricorso alla "perequazione urbanistica".
Tale modalità ha consentito, e consente tutt'ora, di garantire la realizzazione di parchi, giardini, asili, scuole, piste ciclabili, tramite la cessione di aree, sostituendo l'indennizzo, che per legge spetta ai privati, con una "compensazione urbanistica".

E' sulla base di questo principio che, fra il 2001 e il 2006, si stabilì che "dell'intera area privata", una parte potesse diventare pubblica, e una parte restasse ai privati "con un indice di edificabilità, assegnando una capacità edificatoria di 345 mq. in cambio di un'area scolastica di circa 5.300 mq".
Peraltro l'intervento privato, fu previsto dal Piano Regolatore, "dopo la realizzazione della pista ciclabile", avvenuta nel 2005, e quindi ritenuto sostenibile, pur già nella consapevolezza che ciò avrebbe determinato un certo impatto, sia visivo, che di mobilità.
Ora, è assai arduo, per non dire impossibile, che la nuova Amministrazione rimetta in discussione quella scelta, che di fatto ha stabilito dei diritti ormai acquisiti e consolidati.

Ciò infatti, oggi produrrebbe certamente un contenzioso, il cui effetto sarebbe verosimilmente una conferma dei diritti acquisiti, e un probabile riconoscimento di danni subiti dal ritardo provocato.
In ogni caso, l'Amministrazione Comunale dovrebbe rinunciare ad ampliare la scuola, o avviare una procedura d'esproprio, nei confronti del privato con il quale sarebbe già in causa per avergli sottratto un diritto edificatorio.
Per questo, pur comprendendo le perplessità avanzate da alcuni cittadini, la scelta intrapresa nel 2001, confermata nel 2006, e ulteriormente definita nel 2007, appare obbligata e non rivedibile.

Quello che invece oggi l'attuale Amministrazione può fare, e sta facendo, è dedicare al progetto, che è stato presentato alla fine di Maggio, "ma non ancora approvato",  tutta l'attenzione necessaria, affinchè l'intervento si inserisca nel modo più armonico e meno invasivo possibile, in quel contesto urbano oggi così delicato e sempre più frequentato.
Peraltro, riteniamo si debba dare atto, che una importante scelta, almeno per mitigare gli impatti sulla mobilità, questa Amministrazione l'abbia già fatta, rinunciando alla realizzazione del grande Parcheggio adiacente al Cimitero, rispetto al quale la nuova strada prevista nell'intervento privato avrebbe costituito uno dei principali accessi.

E' evidente che non realizzando il Parcheggio, l'accesso su Via S. Francesco risulterà enormemente alleggerito rispetto a quanto stabilito in precedenza.
Infine, relativamente all'inserimento o meno della scuola nel Piano delle Opere Pubbliche, è proprio dovuto al fatto che "la cessione dell'area scolastica, è subordinata all'intervento del privato" il quale è impegnato a trasferire l'area al Comune, "solo nel caso realizzi il progetto residenziale".
Di conseguenza, senza la cessione dell'area, l'Amministrazione non può approvare alcun progetto, e quindi inserire l'intervento sulla scuola nel Piano delle Opere Pubbliche.
 
Orazio Moretti
Assessore alle Politiche di qualificazione urbana

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
Chiudi la versione stampabile della pagina e ritorna al sito