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Il cordoglio per la morte di Sabrina Blotti del Sindaco Paolo Lucchi, dell'Assessore Elena Baredi, della Presidente del Consiglio Rita Ricci

Siamo sbigottiti e addolorati per l'assassinio di Sabrina Blotti, la giovane madre brutalmente uccisa questa mattina a colpi di pistola per strada. A premere il grilletto un uomo con cui aveva avuto una relazione e che l'ha attesa fuori casa.
Il nostro pensiero corre, prima di tutto, alla famiglia, ai giovanissimi figli di Sabrina e alla loro immensa sofferenza per questa morte crudele e inaccettabile. A nome di tutta la città esprimiamo loro il nostro cordoglio.
Non possiamo non interrogarci sul senso di questa vicenda che, purtroppo, ripropone un copione che abbiamo già visto ripetersi troppe volte: dall'inizio del 2012 in Italia 55 donne sono state uccise per mano di mariti, fidanzati, uomini che dicevano di amarle; e nel giro di poco più di un anno sono già 4 le giovani donne del nostro territorio che hanno perso la vita in questo modo.
Li chiamano 'delitti passionali', ma con la passione e l'amore non hanno nulla a che fare. Si tratta di inciviltà, di un modo distorto di intendere le relazioni interpersonali, in cui si guarda all'altro come a un oggetto da possedere e non come un individuo autonomo, dotato di sentimenti e libertà di pensiero e di azione.  E guarda caso, il soggetto più debole, costretto a subire, è quasi sempre una donna. Un'idea che rifiutiamo decisamente.
Il nostro sgomento e la nostra inquietudine sono tanto più grandi, perché da tempo lavoriamo per diffondere nella città una cultura del rispetto e della non violenza. Proprio ieri abbiamo incontrato nella sala del Consiglio Comunale tanti ragazzi e ragazze delle scuole di Cesena che hanno partecipato in un progetto di approfondimento e riflessione su questi temi. Questo nuovo terribile episodio deve richiamare tutta la comunità a impegnarsi per prevenire tragedie come quella di oggi e quelle che sono costate la vita a Stefania, Eleonora, Gaetana.
Nel loro ricordo, oggi l'impegno per far crescere una cultura del rispetto e del rifiuto della violenza diventa una priorità civile e politica. Per non dover piangere più un'altra sola donna. 

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
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