Al termine della sua lunga e feconda esistenza, Alberto Sughi è tornato per sempre nella 'sua' Cesena. E oggi, così come accaduto anche ieri, la città intera si è stretta idealmente intorno a lui, per salutarlo un'ultima volta, con commozione ed affetto.
Con il maestro Sughi se ne va un grande artista, "tra i più sensibili e operosi dell'Italia repubblicana", come ha scritto nei giorni scorsi il Presidente Giorgio Napolitano, a lui legato da antica e profonda amicizia.
In oltre mezzo secolo di attività, attraverso il suo stile originalissimo (che lo ha imposto come uno maestri del realismo esistenziale), ci ha mostrato un'immagine lucida, a tratti impietosa, della società moderna, cogliendone - di stagione in stagione - i tratti distintivi.
Già in pieno boom economico il suo sguardo attento sapeva cogliere, dietro alle promesse di benessere, una profonda inquietudine, un'angoscia insopprimibile che attanaglia l'uomo contemporaneo. E negli anni successivi, ha continuato inesorabile la sua indagine disincantata sulla condizione umana, regalandoci opere straordinarie e quasi 'profetiche', come i cicli de "La cena" e del "Teatro d'Italia".
La sua produzione artistica era figlia di un talento raro - che gli ha permesso, da autodidatta, di divenire uno dei più importanti artisti italiani del nostro tempo - ma anche della sua coscienza civile, che lo ha visto impegnarsi attivamente nella vita politica e sociale di Cesena, anche da Consigliere comunale della nostra città, negli anni tra il 1975 e il 1979.
Tanti in città ricordano ancora anche il suo studio appollaiato sul Torrione della Piazza, quasi un nido d'uccello da cui far spaziare lo sguardo fino dove non arrivano se non gli occhi di un artista.
E artista, Alberto Sughi, lo è stato fino alla fine, sempre attento e curioso anche delle nuove tendenze, sempre fedele all'ineludibile richiamo dell'arte.
Ma, nonostante il suo percorso umano e artistico, lo abbia portato lontano, il legame fra il maestro Sughi e Cesena non si è mai affievolito. E' ancora vivo il ricordo della grande mostra a lui dedicata, allestita nella Biblioteca Malatestiana nel 2007. Fu come un ritorno a casa, reso unico dal calore della folla arrivata per salutarlo, e dalla sua emozione commossa. Quelle immagini sono impresse nella nostra memoria e oggi le rievochiamo con nostalgia, avvertendo di aver perso una presenza preziosa e insostituibile.
Ciao Alberto, hai scelto di restare per sempre a Cesena e di riposare accanto a tua madre. Alla tua città, ai cesenati, resta in eredità la tua arte, che continuerà per sempre ad arricchire le nostre menti ed i nostri cuori.
Paolo Lucchi
Sindaco di Cesena