Dal manoscritto alla rete. E' questo l'itinerario seguito dalle "Cronache cesenati" di Mattia Mariani, originale cronista cesenate vissuto nel XIX secolo. Cuoco di professione, ma scrittore di cose locali "per passione" (come lui stesso si definisce), ci ha lasciato otto manoscritti in dodici tomi (conservati in Malatestiana), che ci offrono un vivo ritratto della Cesena ottocentesca.
Ora il primo di questi tomi (650 pagine) è stato completamente digitalizzato e potrà essere consultato sul web, accompagnato dalla trascrizione integrale, grazie all'iniziativa intrapresa dalla Società di Ricerca e Studio della Romagna Mineraria, con la collaborazione della Biblioteca Malatestiana.
Venerdì 24 febbraio, alle ore 17.15, nella Sala Lignea della Biblioteca sarà presentato il risultato di questo lavoro. A illustrarlo Pier Giovanni Fabbri, Davide Fagioli, Pier Paolo Magalotti e Michele Andrea Pistocchi.
Il manoscritto di Mattia Mariani sarà consultabile sul sito della Societàwww.miniereromagna.it in due versioni pdf: la prima con la trascrizione del manoscritto e le note, a cura di Michele Pistocchi, la seconda con la riproduzione fotografica delle pagine originali eseguita e perfezionata da Davide Fagioli con l'aiuto di Pier Paolo Magalotti.
La Società di Ricerca e Studio della Romagna Mineraria, che ha finanziato questo progetto utilizzando i proventi del 5 per mille destinatigli da circa 200 sottoscrittori, non è nuova a iniziative di questo tipo. Sul suo sito, infatti, già da tempo è possibile consultare due testate storiche di Cesena: "Il cittadino" diretto da Nazzareno Trovatelli (disponibili le annate fra il 1889 e il 1908) e "Il Savio" (periodo 1899-1910).
Mattia Mariani visse fra il 1802 e il 1872. La maggior parte delle notizie sul suo conto si traggono dall'autobiografia intitolata Descrizione della nascita di me, Mattia Mariani, e mia vita e impieghi. Nato "sul primo colle per passare al santuario di Santa Maria del Monte" il 24 febbraio 1802, a dodici anni impara a leggere e scrivere sotto la guida di don Sante Zani. Ed è proprio in questo periodo che - stando a quello che lui stesso riferisce - comincia a "descrivere i fatti più rimarchevoli che accadono a Cesena". Dal 1819 al 1828 è servitore di don Pietro Malatesta, arciprete di San Demetrio, per poi passare al servizio della famiglia Mazzola, fino a quando, il 1 settembre 1835, approda nella cucina del conte Giulio Masini, per il quale dimostra una devozione e un attaccamento fortissimi: rimarrà con il gentiluomo fino alla scomparsa di quest'ultimo e continuerà poi a prestare servizio in questa famiglia fino alla fine.
Con le sue "Cronache" Mariani ci offre così testimonianza del periodo del Risorgimento, fino alla II Guerra di Indipendenza e alla vigilia dell'unità d'Italia. La sua condizione di domestico in una delle famiglie più influenti di Cesena lo mette nella condizione di "spettatore privilegiato" delle vicende politiche cesenati. Non a caso Nazzareno Trovanelli, attento studioso della storia cesenate, giudicò l'opera di Mariani "di grandissimo valore... veramente singolare, data l'umile condizione dello scrivente".
Ufficio stampa
Federica Bianchi