Nelle ultime due settimane ho lanciato molti appelli ai cesenati, collegati alla gestione dell'emergenza neve. In tutti i casi la reazione collettiva dell'intera città è stata veramente strepitosa, come abbiamo visto direttamente in questi giorni e come anche le tv nazionali hanno sottolineato in più occasioni. Il senso civico e quello del dovere che abbiamo messo in campo, ognuno nell'ambito della propria capacità di reazione, sono stati veramente straordinari.
Oggi, però, sento il dovere di lanciare un nuovo appello: questa volta rivolto al "dopo neve".
La Giunta e tutti i dipendenti comunali stanno già lavorando al piano per rimettere in moto la città: scuole, parcheggi, strade, servizi. E tutti contiamo sul fatto che, nel giro di qualche giorno, Cesena tornerà alla sua normalità, fatta di orari, ritmi, sicurezze per tutti.
Ma, è bene chiarirlo sin d'ora, tutto questo non accadrà in maniera istantanea. Anche se tutti abbiamo voglia di lasciarci dietro le spalle i metri di neve caduti dalle 22,00 del 31 gennaio ad oggi, non esiste "un pulsante" per rimettere in moto tutto subito, simultaneamente.
Ci vorranno molti giorni, per esempio, a rimuovere i cumuli di neve presenti in tutta la città che già da qualche giorno vengono portati alla nuova "montagna di neve" creata in fondo al Parco Ippodromo.
Così come ci vorranno giorni interi per liberare completamente dalla neve sedi stradali e parcheggi - nei quali il lavoro è reso difficile dalla presenza di auto non rimosse anche da due settimane - o per garantire una piena ripresa delle attività economiche.
Devo però confessare che a preoccuparmi di più è la ripresa dell'attività delle nostre scuole. Da padre so bene quanto ve ne sia bisogno e sono consapevole dei sacrifici che questi lunghi giorni di neve hanno imposto alle nostre famiglie. E so altrettanto bene come l'attività didattica abbia subito una decurtazione che potrà essere recuperata, almeno in parte, solo attraverso l'impegno degli insegnanti, delle ragazze e dei ragazzi. Inoltre, ho ben chiaro il quadro dell'accessibilità di scale, viali, vialetti, cortili, così come non mi sfugge l'attenzione che tecnici capaci hanno dedicato in queste due settimane alla tenuta statica di tetti ed edifici. Ma, proprio perché ho queste consapevolezze, le une collegate alle altre, so anche che la riapertura delle scuole sarà uno dei momenti più difficili nel percorso di riconquista della nostra normalità. Infatti, riaprendo le scuole, inevitabilmente, concentreremo in strada migliaia di auto, ritarderemo i tempi di ognuno, allargheremo la fascia di rischio per i pedoni ed in particolare per le nostre bambine ed i nostri bambini. Ed in quei momenti bisognerà mantenere grande calma.
Forse, allora, la sintesi dei nostri prossimi giorni va trovata in due termini "pazienza e grinta" che, di solito, non vengono affiancati ma che, messi invece assieme, ci hanno consentito di superare questa fase, dimostrando che siamo una comunità vera e facendoci ritrovare oggi ancor più forti.
Lo so, qualcuno criticherà questo appello, forse altri faranno anche un po' di ironia, ma la cosa non mi preoccupa. In queste settimane ho sicuramente commesso errori, chiesto scusa più volte, imparato molte cose ma ogni azione mia e dei tantissimi che non sono restati con le mani in mano, si è concretizzata con l'obiettivo di reagire subito a ciò che ci stava capitando. Lo stesso accadrà anche nei prossimi giorni, con la volontà di non perdersi in promesse vane, che a me pare i cesenati e gli italiani in genere pretendano, giustamente, dagli amministratori pro tempore della cosa pubblica.
Il Sindaco di Cesena
Paolo Lucchi