Con la scomparsa di Ilario Fioravanti, Cesena perde uno dei suoi figli più illustri, sensibili e generosi, e per questo molto amati. A testimoniarlo l'attenzione e l'affetto che la città gli ha tributato sempre, sia in occasione degli eventi espositivi di cui è stato protagonista negli ultimi anni, sia quando, nel novembre 2009, gli fu attribuito il Premio Malatesta Novello.
Lo avevamo incontrato solo pochi mesi fa, quando fu collocata una sua opera al Cimitero Urbano: il suo fisico era già debole, ma non così il suo sguardo, che era ancora quello, limpido e penetrante, dell'artista impegnato a scandagliare incessantemente l'animo umano, per interpretarne le fragilità e le aspirazioni, così come ha fatto per tanti anni attraverso le sue sculture, i suoi disegni, le sue incisioni.
La sua vocazione artistica era stata precoce e profonda, e il maestro Fioravanti l'ha portata avanti con incrollabile fedeltà in tutte le stagioni della sua vita, trovando modo di esprimerla - come i grandi del Rinascimento - non solo attraverso le discipline canoniche, ma anche nella sua professione di architetto perché, come lui stesso ha affermato, "tutte le arti si possono trovare nell'architettura, a patto che l'architetto lavori con il cuore". E sicuramente Ilario Fioravanti ha sempre lavorato con il cuore, come dimostrano gli edifici da lui progettati, le sculture che arricchiscono molti spazi cittadini, le altre sue opere presenti in vari luoghi di Cesena. Questa presenza diffusa - declinata attraverso i suoi lavori - è l'eredità che oggi ci lascia, segno del suo amore per la città.
Alla signora Adele e alla famiglia del maestro Fioravanti desidero esprimere la vicinanza e cordoglio mio personale e dell'intera città. Li rinnoverò alla cerimonia funebre in Duomo, mercoledì pomeriggio, dove rappresenterò il Comune di Cesena, accompagnato gonfalone. Saranno presenti anche i Sindaci e i gonfaloni di Savignano e Roncofreddo.
Il Sindaco di Cesena
Paolo Lucchi
Ufficio stampa
Federica Bianchi