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Il Sindaco Lucchi scrive ai parlamentari cesenati

per chiedere la loro collaborazione a difesa dell'Ufficio di Cesena del Giudice di Pace

Il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi si mobilita a difesa dell'Ufficio del Giudice di Pace di Cesena e scrive ai parlamentari cesenati per chiedere la loro collaborazione, allo scopo di verificare quali iniziative possono essere intraprese per scongiurare la soppressione della sede cesenate, prevista dal recente decreto legislativo contenente la revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Secondo questo provvedimento, degli 846 uffici di Giudice di Pace attualmente in funzione, sono ben 674 quelli destinati a scomparire: fra essi quelli di Cesena e di Bagno di Romagna

Scrive il Sindaco nella lettera indirizzata alla Senatrice Laura Bianconi e agli Onorevoli Sandro Brandolini e Sandro Gozi: "Comprendo bene le necessità di risparmio e di razionalizzazione della pubblica amministrazione e ritengo che, nella leale collaborazione tra le istituzioni, vada dunque contrastata ogni pulsione campanilistica, ma anche ogni atteggiamento di passività  riguardo a scelte che riguardano tutti i cittadini. Il nostro obiettivo, per quanto riguarda la presenza dei servizi pubblici, è sempre stato quello di guardare al reale servizio ai cittadini, prima che alla dislocazione fisica di uffici.
Cesena, come voi ben sapete, è in una particolare situazione con la rilevante consistenza della popolazione del comune (97.000 abitanti) e di quella del suo intero circondario (207.000 abitanti), all'interno di una provincia peculiarmente bipolare. L'Ufficio del Giudice di Pace di Cesena serve attualmente una popolazione di circa 195.000 abitanti, essendo i comuni di Bagno di Romagna, Sarsina e Verghereto serviti dall'ufficio di Bagno di Romagna.
 
Ora leggo che lo schema di decreto prevede che restino in funzione gli uffici del Giudice di Pace nei capoluoghi di provincia, ma pure, in diversi casi, in centri non capoluogo: 7 in Piemonte, 5 in Lombardia, ecc. ecc. In Emilia-Romagna, invece, si prevede che, oltre alle sedi dei capoluoghi di provincia, rimanga in funzione il solo ufficio di Imola, assorbendo quello di Budrio. A un primo esame viene da chiedersi quali ragioni tecniche abbiano invece condotto a prevedere la soppressione dell'ufficio nel caso di Cesena".
Alla luce di questo quadro il Sindaco Lucchi auspica l'intervento dei parlamentari cesenati presso il Ministero della Giustizia, innanzitutto per meglio comprendere le motivazioni delle scelte operate. "A seguito di tale verifica - conclude il Sindaco - sono sin d'ora a chiedere la vostra disponibilità ad un incontro per valutare le possibili iniziative"

 
 
 

Ufficio stampa
Federica Bianchi

 
 
 
 
 
 
 
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