Il liceo classico "Vincenzo Monti" è coetaneo dell'unità d'Italia e la sua storia si sviluppa parallelamente alla storia d'Italia.
Fino a non molti anni fa, si sono formate al Liceo classico le classi dirigenti del nostro Paese: anche per questa ragione, nella storia del Liceo classico, si riverbera molta parte della storia non solo di Cesena o della Romagna, ma della storia d'Italia.
Il Regio Liceo Provinciale di Cesena fu istituito con un provvedimento del Ministero della Pubblica Istruzione il 10 ottobre 1860 e aperto agli studenti il 2 gennaio 1861; gli iscritti al primo anno furono 16 e fra essi Pietro Turchi, cittadino fra i più illustri di Cesena. La nuova scuola sorse accanto alla Biblioteca Malatestiana, nel luogo che fin dal tredicesimo secolo era stato la più importante sede d'insegnamento della città.
Nel 1862 il Comune istituì un convitto per ospitare gli allievi, prevedendo anche posti gratuiti e semigratuiti per gli alunni più meritevoli. Qualche anno più tardi avvenne l'intitolazione a Vincenzo Monti, figura di primo piano nel panorama letterario europeo del suo tempo.
Nei primi decenni di attività il Liceo di Cesena fu importante sede d'esame per alunni esterni, e tra questi conseguì la licenza liceale Giovanni Pascoli.
Fin dai suoi inizi la scuola ebbe insegnanti prestigiosi, molti dei quali assunsero una rinomanza nazionale come studiosi e come accademici, in particolare Armando Carlini ed Emilio Lovarini, maestri venerati di un alunno d'eccezione, Renato Serra, che frequentò il Liceo negli anni 1897-1900.
Nel 1883 fu inaugurato il monumento a Bufalini e nel 1887 il Ginnasio divenne statale. Nello stesso anno la scuola ebbe occasione di accogliere un illustre ispettore: Giosuè Carducci. Nel 1911 fu celebrato il cinquantenario dell'Unità e anche il cinquantenario del Liceo alla presenza di Gaspare Finali e del ministro Credaro, mentre era preside Giovanni Roberti, che avrebbe donato alla scuola la sua biblioteca, ricca di volumi preziosissimi.
Qualche anno dopo, la guerra. Venti i caduti del Liceo, tra loro Renato Serra. Poi il fascismo, le violenze, i tentativi di snaturare la scuola classica con la retorica e la volgarità. Un intrepido alfiere della libertà, don Giovanni Ravaglia, professore di religione del Liceo, venne espulso per antifascismo. Vennero infine la seconda guerra mondiale, la caduta del fascismo, la nascita della Repubblica.
A questo progetto editoriale-culturale ha collaborato la Cassa di Risparmio di Cesena, Fondazione e Banca, a corollario della monumentale opera in più volumi sulla "Storia di Cesena".