Apre i battenti domani, sabato 17 settembre, alle ore 18, nella Galleria Comunale d'Arte del Palazzo del Ridotto la mostra "Sergio Sarri. Selezioni per un antologica".
L'esposizione, allestita in sostituzione di quella rinviata dedicata ad Alberto Burri, è curata da "La Maya Desnuda" di Forlì senza alcun onere per l'Amministrazione comunale.
E' la prima volta che Cesena ospita una mostra personale di Sergio Sarri, una delle figure artistiche italiane più interessanti degli ultimi anni, i cui dipinti sono costituiti da immagini accattivanti che nascono dall'unione di elementi eterogenei, colti in vari ambiti, dal cinema al fumetto, alla società contemporanea.
La sua è una pittura dell'assurdo, legata a visioni tanto avveniristiche quanto drammatiche della vita moderna, che costituiscono un atto d'accusa nei confronti dell'evoluzione della meccanica e della tecnologia, a discapito totale degli esseri umani, ormai snaturati, e della qualità della loro vita.
Infatti, nel lavoro di Sarri la macchina ha un rilievo centrale tanto che la sua pittura si potrebbe definire un "incubo futurista" (Elena Pontiggia). Ogni meccanismo da lui riprodotto è smontato e posto in grado di non svolgere più il proprio compito. Ai vantaggi che la tecnologia porta al progresso umano, si uniscono i grandi incubi contemporanei senza soluzione: l'inquinamento, le malattie aggressive e sconosciute che provoca, i turbamenti per il futuro: Sarà bionico il nostro futuro? Ci sarà un post-umano dopo il post-moderno? Le macchine diventeranno parte dell'uomo, oppure dovremmo chiederci addirittura quanta parte di noi sarà sintetica: chip, batterie, circuiti collegati ai neuroni, organi cresciuti in laboratorio, arti metallici più versatili e potenti delle membra umane?
L'allestimento della mostra prevede nella prima parte della galleria un nucleo di opere storiche degli Anni '60 e '70, quando la sua poetica comincia a prendere forma, mentre nella seconda parte sono presentati i dipinti più recenti, quelli realizzati dopo i numerosi viaggi negli Stati Uniti, in cui risultano maturatim i contatti con l'ambiente pop e new-pop americano, di grandi dimensioni e cromaticamente intensi. La mostra sarà aperta al pubblico fino al 30 ottobre prossimo con i seguenti orari: al mattino dalle 9.30 alle 12.30 nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica; pomeriggio dalle 16.30 alle 19.30 nelle giornate di martedì - mercoledì - venerdì - sabato e domenica. Chiusura totale lunedì e giovedì.
L'ingresso è gratuito.
Sergio Sarri è nato a Torino nel 1938. L'inizio della sua attività artistica risale ai primi anni sessanta, allorché durante un lungo periodo di viaggi europei, segue dei corsi di pittura a Berna e a Parigi.
La sua ricerca tematica centrale (il rapporto uomo-macchina) viene definitivamente messa a fuoco dopo un viaggio negli Stati Uniti nel 1965. Da allora espone e soggiorna in numerose città in Italia e all'estero.
Nel 1974 riceve una borsa di studio e soggiorno dal Museo d'Arte Moderna di Amsterdam e nel 1975-76 lavora alla Citè des Arts di Parigi. Ha ricevuto significativi riconoscimenti fra cui: Premio Suzzara (1967), Premio Bollate (1967), Premio Ramazzotti (1967), Premio Campigna (1973), Premio Sulmona (1991), Premio Busto A. (2001); invitato alla XXXVI Biennale Internazionale d'Arte di Venezia (1972), XI Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma(1986).
Dal 1979 vive e lavora a Milano e sul Lago Maggiore. Negli anni 1996/2002 ha compiuto lunghi viaggi negli USA, in America Latina, Africa del nord e India. Sue opere si trovano in numerose collezioni pubbliche e private.
Ufficio stampa
Federica Bianchi