Nella mattinata di domani, martedì 6 settembre, prenderò parte anche io alla manifestazione organizzata dalla Cgil in occasione dello sciopero generale proclamato contro la manovra del Governo.
La mia convinta adesione a questa protesta non è solo legata ai timori per le prospettive future delle Amministrazioni locali, duramente colpite dai nuovi tagli prospettati. Accanto ad essi c'è anche la preoccupazione per la difesa del valore del lavoro e dei diritti dei lavoratori, ancora una volta messi in discussione. In particolare, non esito a ritenere vergognoso l'articolo 8 della manovra del Governo, che mette ha come scopo di abolire il contratto nazionale, lo Statuto dei Lavoratori, i diritti dei lavoratori.
Questa nuova misura mostra di non tenere in nessun conto le garanzie faticosamente costruite nel corso degli anni per salvaguardare i lavoratori da situazioni di ingiustizia e arbitrarietà. Ma, soprattutto, in questo modo mi pare venga palesemente violata la Costituzione e si confermi, ancora una volta, come il Governo attuale attribuisca ben poco valore ai principi in essa contenuti.
Quegli stessi principi che vedono nel Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il più strenuo difensore e che la stragrande maggioranza degli italiani considera come massimo strumento di garanzia per loro stessi, per la tenuta del nostro Paese e per una indispensabile speranza di futuro
La preoccupazione che esprimerò domani alla manifestazione della Cgil sarà la stessa che mi porterà, venerdì prossimo, a partecipare anche al presidio che Cisl e Uil organizzeranno a partire dalle ore 10 di fronte alla Prefettura di Forlì.
Mi auguro che in questa fase così difficile per l'Italia, Cgil Cisl e Uil riescano a tornare ad esprimere quella politica unitaria che in più occasioni del passato ha consentito di difendere non solo i diritti dei lavoratori, ma anche la democrazia, e ha permesso di far crescere il nostro Paese con radicati valori di libertà e giustizia.
Paolo Lucchi
Sindaco di Cesena
Ufficio stampa
Federica Bianchi