Nel mirino della manovra finanziaria scaturita dall'incontro di Arcore sono finite anche le cooperative, per le quali si parla di limitare ulteriormente - se non eliminare - le residue agevolazioni fiscali, andandole di fatto a equiparare, da un punto di vista tributario, alle altre forme d'azienda. Ma il fatto è che le cooperative non sono aziende come le altre: la cooperativa è l'unica forma d'impresa che quasi automaticamente reinveste in se stessa attraverso il meccanismo che destina gli utili d'esercizio alla riserva indivisibile. Un meccanismo che - vale la pena sottolinearlo - rappresenta anche un modo per salvaguardare l'intergenerazionalità dell'impresa cooperativa. E questo è un importante valore aggiunto, se è vero che uno dei problemi del sistema imprenditoriale italiano è appunto quello del ricambio generazionale. Non solo: le caratteristiche stesse dell'impresa cooperativa fanno sì che i cooperatori non scelgano di delocalizzare le loro attività all'estero, non portino via risorse dal territorio per sistemarle in qualche paradiso fiscale, ma anzi rafforzino giorno dopo giorno il tessuto sociale in cui operano.
Il provvedimento previsto in manovra va a tarpare le ali a tale sistema e siamo fortemente preoccupati per le ripercussioni negative che potrà avere sul nostro territorio. A Cesena le cooperative sono una presenza viva e vivace, fortemente radicata e articolata: migliaia i soci lavoratori occupati grazie ad esse, migliaia i cittadini che usufruiscono dei servizi da loro offerti o dei beni da loro prodotti.
Il nostro mondo della cooperazione, quindi, genera occupazione, garantisce sostegno al reddito, produce investimenti, rafforza il territorio. Accanto alle grandi realtà ce ne sono tante di piccole dimensioni, nate soprattutto con l'obiettivo di dare lavoro ai propri soci. Gli ambiti di intervento della cooperazione sono i più ampi, dal terziario all'edilizia, all'impiantistica. E non possiamo dimenticare il ruolo insostituibile svolto, in un'ottica di coesione sociale, dall'intero sistema della cooperazione sociale, sia quella che produce servizi rivolti alle persone non autosufficienti, sia quella di tipo B, che offre preziosissime opportunità di socializzazione e riabilitazione oltre che, naturalmente, di inserimento lavorativo a tante persone con disabilità che, altrimenti, difficilmente troverebbero collocazione sul mercato del lavoro.
Una sottolineatura particolare, poi, va fatta per le cooperative del settore agroalimentare, che da sempre occupano un ruolo di primo piano in questo settore fondamentale della nostra economia: da mesi le organizzazioni le associazioni agricole e il mondo cooperativo chiedevano un intervento strutturale del governo, ma la risposta che è arrivata da Arcore con questa ipotesi di manovra va esattamente nella direzione opposta, andando praticamente ad affossare un settore in gravissima difficoltà.
Il nuovo trattamento fiscale unito alle già enormi difficoltà determinate dall'attuale crisi potrebbe davvero segnare in modo irrimediabile molte di queste esperienze. Per questo troviamo incomprensibile che in un questo momento, in cui è più che mai necessario sostenere le imprese e i loro lavoratori, si sia deciso di colpire il sistema della cooperazione, la cui funzione sociale e il carattere di mutualità sono riconosciuti e tutelati dalla stessa Costituzione.
Il Sindaco Paolo Lucchi
Il Vicesindaco Carlo Battistini
Gli Assessori:
Elena Baredi
Simona Benedetti
Matteo Marchi
Maura Miserocchi
Lia Montalti
Orazio Moretti
Ivan Piraccini
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Federica Bianchi