Il capogruppo Pdl in consiglio provinciale Stefano Gagliardi pone sul tappeto il tema del destino delle fiere di Cesena e Forlì e delle loro manifestazioni più importanti mediante un'interpellanza urgente al riguardo. Naturalmente, i quesiti proposti da Gagliardi riceveranno adeguata risposta nella sede dovuta, vale a dire in Consiglio Provinciale.
Tuttavia, vista l'importanza della questione, teniamo fin da subito a chiarire come si stia sviluppando il confronto fra i poli fieristici romagnoli e quali siano le prospettive.
E la prima cosa che intendiamo specificare è che, mentre non ci risultano i numeri indicati nell'interpellanza di Gagliardi, invece siamo ben consapevoli che per delineare il futuro delle nostre strutture fieristiche bisogna confrontarsi con un quadro ben più ampio, e cioè quello della riorganizzazione dell'intero sistema fieristico regionale, che prevede lo sviluppo di tre grandi poli: uno in Romagna aggregato attorno a Rimini, il secondo con baricentro su Bologna e il terzo attorno a Parma.
Questa scelta di fondo trova la sua ragione nella volontà di cercare, attraverso la creazione di solide sinergie territoriali, la formula più efficace per mantenere, e se possibile rinvigorire, la competitività di fronte a una crisi che ha colpito anche il settore fieristico nazionale.
Condividiamo questa impostazione perché ci pare offra gli strumenti più adeguati per raggiungere il nostro obiettivo di fondo: salvaguardare il ruolo primario delle nostre fiere come strumenti di supporto e stimolo alle imprese del territorio, e in particolare a quelle del comparto agroindustriale e avicolo.
D'altro canto, vale la pena di ricordare come più volte le stesse associazioni imprenditoriali abbiano sollecitato una maggiore capacità di fare sistema da parte degli enti territoriali della Romagna: anche di recente, con l'iniziativa pubblica "Una sola voce per l'economia", hanno ripreso questa linea indicandola come prioritaria.
Sulla base di questi presupposti, negli ultimi mesi - come è noto - la Camera di Commercio di Forlì-Cesena ha commissionato uno studio di comparazione delle gestioni e dei bilanci delle Fiere di Forlì e Cesena, imprimendo così un'accelerazione al processo di avvicinamento dei due enti, per altro avviato già da vari anni.
Siamo dispiaciuti che un confronto così complesso e strategico per il futuro dell'intero territorio venga ridotto ad un mero problema di collocazione di Macfrut e Fieravicola, manifestazioni di cui conosciamo bene il valore e che nel corso di questi anni la Provincia di Forlì - Cesena, il Comune di Cesena e quello di Forlì hanno fatto di tutto per potenziare. E in particolare per quanto riguarda Macfrut, Cesena Fiera ha saputo dimostrare - grazie allo sforzo del presidente Scarpellini e del suo consiglio di amministrazione - una grande capacità di internazionalizzazione, che ha imposto la rassegna cesenate fra gli appuntamenti di maggior rilievo del settore, andando ben oltre i confini europei per abbracciare l'intero bacino del Mediterraneo.
Per quanto ci riguarda, noi stiamo lavorando per rafforzare il sistema delle nostre imprese, costrette a fare i conti con questa durissima fase economica, e proprio con loro e con le associazioni imprenditoriali intendiamo avviare nei prossimi mesi un confronto serio e approfondito su questo tema.
D'altro canto, lo stesso Gagliardi ci ha più volte richiamato alla necessità di far sistema in ambito romagnolo e il processo in atto fra gli enti fieristici va appunto in questa direzione. Tanto più sorprendente, dunque, che ora recrimini su questa impostazione, arroccandosi su posizioni arretrate e conservatrici.
Paolo Lucchi Massimo Bulbi
Sindaco di Cesena Presidente della Provincia di Forlì- Cesena
Ufficio stampa
Federica Bianchi