Ilario Fioravanti. Architettura come arte intende esplorare l’opera dell’architetto cesenate Ilario Fioravanti (1922-2012) che, con le sue architetture, ha saputo comprendere e integrare la natura del territorio e delle città romagnole impiegando i materiali da costruzione come strumento per progettare edifici dotati di carattere, mai eccessivi e mai banali.
La mostra, allestita negli spazi della Galleria del Ridotto e fruibile a partire da venerdì 15 dicembre, nasce, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, per volontà del Comune di Cesena che ha affidato al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna la realizzazione di indagini d’archivio e studi sull’opera di Ilario Fioravanti finalizzati all’organizzazione di un evento espositivo.
Realizzata con il supporto degli eredi Fioravanti, la mostra rappresenta la prima grande personale dedicata alla valorizzazione della figura di Ilario Fioravanti architetto proponendo una selezione di opere e progetti per il territorio della Romagna e per la città di Cesena.
La mostra Ilario Fioravanti - architettura come arte, curata da Stefania Rössl, Ulisse Tramonti e Annalisa Trentin, presenta, anche se solo parzialmente, una serie di disegni originali e documenti di archivio selezionati attraverso un lavoro di riordino e catalogazione di più di 500 progetti, conservati presso lo studio dell’architetto in via Uberti 71 a Cesena.
L’intervento ricognitivo è stato avviato nel maggio del 2013 e si è concluso a dicembre 2014. L’indagine svolta nell’archivio è stata condotta dalla Soprintendenza archivistica della Regione Emilia-Romagna e dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna – sede di Cesena, che ha fatto parte integrante del progetto complessivo di ricognizione.
Sulla base della ricognizione effettuata, la mostra propone un percorso espositivo dedicato principalmente all’opera architettonica di Fioravanti per la città di Cesena cercando di esplorare il modus operandi dell’architetto artista, a partire dalla formazione e fino alle opere più mature.
Introduce la mostra una prima sezione dedicata al periodo della formazione di Ilario Fioravanti architetto dove sono raccolti disegni sviluppati durante gli anni di studio, progetti non realizzati e primi lavori professionali.
Un’installazione video permette di sfogliare e di visionare i contenuti di un singolare quaderno di appunti, un quaderno di studio composto dopo aver conseguito il diploma all’istituto Tecnico Commerciale nel 1941 per sostenere, privatamente, gli esami di ammissione e ottenere il diploma al Liceo Artistico di Bologna nel 1943 necessario per l’iscrizione alla Facoltà di Architettura di Firenze.
Questo prezioso documento dimostra come il mondo dell’arte fosse, per Fioravanti, inscindibile da quello dell’architettura.
La mostra porta poi l’attenzione su una selezione di cinque architetture realizzate nella città di Cesena e un progetto non realizzato per il comune di Mercato Saraceno, accompagnate da una mappatura più ampia delle opere realizzate nel territorio dell’Emilia-Romagna.
L’opera architettonica di Fioravanti viene esibita e valorizzata attraverso una raccolta di disegni originali, lucidi, schizzi e documenti utili ad evidenziare tutte le fasi del progetto, dall’ideazione al dettaglio.
Obiettivo dell’esposizione è chiarire il metodo di lavoro dell’architetto cesenate attraverso una selezione mirata di progetti alle diverse scale:
- il quartiere con il Progetto Vigne INA Casa del 1957 a Cesena;
- il lotto urbano e la sua trasformazione con la casa studio in via Uberti a Cesena del 1958 a Cesena;
- l’isolato urbano con il progetto di Palazzo Almerici iniziato nel 1958 e portato a termine nei primi anni Settanta a Cesena;
- la palazzina residenziale con il progetto di edificio per quattro appartamenti in Via Madonna delle Rose a Cesena datato 1961 a Cesena;
- il grande edificio collettivo a vocazione sacra destinato all’ordine delle Monache Benedettine di Cesena (FC);
- lo spazio pubblico, con il grande mercato coperto, non realizzato, nel Comune di Mercato Saraceno.
Le architetture esposte intendono raccontare la varietà, la complessità e l’ampiezza di un’esperienza professionale che, pur evolvendo nel corso degli anni, preserva la volontà di una continua ricerca sui caratteri dell’architettura in relazione al luogo.
Le opere selezionate, accompagnate da disegni e schizzi di ‘opere analoghe’, cercano di rendere tangibile la consistenza e la qualità del lavoro dell’architetto cesenate.
Per meglio evidenziare la relazione tra l’opera architettonica di Fioravanti e la città di Cesena, così come con il territorio dell’Emilia-Romagna, l’esposizione si avvale anche di uno specifico lavoro di mappatura, fondato su una ricerca condotta in archivio e sul campo, che porta all’ individuazione di una serie di itinerari orientati alla diffusione, alla scoperta e alla conoscenza della sua opera. Accanto ai disegni e ai documenti originali, le sezioni della mostra sono accompagnate da fotografie eseguite nell’ambito di una campagna fotografica dedicata alle opere architettoniche e artistiche di Fioravanti commissionata a Guido Guidi, Michele Buda, Francesco Raffaelli e Massimo Sordi.
L’interpretazione fotografica delle opere architettoniche si completa con lo sguardo corale sulla Casa dell’Upupa offrendo una lettura inedita volta a coniugare produzione architettonica e dimensione artistica in un’unica visione.
Accanto alle fotografie autoriali, un video permetterà di visitare virtualmente i luoghi più cari a Ilario Fioravanti, la studio in Via Uberti a Cesena e la casa dell’Upupa a Sorrivoli dove il segno del maestro comunica la perfetta sintesi tra arte e architettura, paesaggio e cultura.
Un volume a stampa - realizzato in collaborazione e con il sostegno dell’Assessorato alla cultura e al paesaggio della Regione Emilia-Romagna - traccerà l’opera dell’architetto Ilario Fioravanti toccando gli aspetti della sua formazione, del rapporto con l’ambiente costruito e con il paesaggio nel contesto emiliano-romagnolo.
Ilario Fioravanti, note biografiche
Ilario Fioravanti (Cesena 1922 – Savignano sul Rubicone 2012) unisce l’attività di scultore e pittore con la professione di architetto, che ha esercitato dal conseguimento della laurea nel 1949 fino al 2011. Dopo il diploma all’Istituto Tecnico Commerciale (1941), si concentra nello studio autonomo per il conseguimento del diploma presso il Liceo Artistico di Bologna (1942-1943), che gli permetterà l’iscrizione alla facoltà di Architettura di Firenze dove si laureerà con una tesi per un mercato ortofrutticolo per la città di Cesena, con Giorgio Gori come relatore. Dopo alcuni anni di collaborazione con l’architetto Saul Bravetti, che lo vedono all’inizio degli anni Cinquanta coautore dei progetti di sistemazione dell’area della Biblioteca Malatestiana e del Cimitero monumentale di Cesena, Fioravanti intraprende una carriera professionale autonoma, senza tralasciare l’interesse per la figurazione e le arti. All’attività professionale di architetto affiancherà quella di insegnante di disegno di scuola media (fino al 1977) e le attività di pittore, incisore, disegnatore e scultore, che lo vedranno impegnato fino alla sua morte con esposizioni nazionali e internazionali. L’archivio di Ilario Fioravanti Architetto restituisce l’immagine di un professionista colto, attento al disegno dello spazio pubblico così come al controllo del dettaglio architettonico. Progetti di spazi pubblici e privati, civili e religiosi, esterni e interni, chiese, conventi, caserme, scuole, abitazioni, arredi di interni e urbani, attività commerciali, negozi e alberghi sviluppati dal 1949 al 2011 dimostrano, attraverso schizzi e disegni a mano libera, come la rappresentazione sia sempre stata una costante della sua vita. L’inaugurazione della mostra sarà preceduta da una conferenza che si terrà domani, venerdì 15 dicembre, alle ore 16.00, nella Sala Sozzi del palazzo del Ridotto (piazza Almerici 12, Cesena).
L’esposizione gode del patrocinio dell’Ordine degli Architetti della provincia di Forlì-Cesena, della Federazione Ordini P.P.C. Emilia-Romagna e del Comune di Mercato Saraceno. Il percorso espositivo comprende le fotografie di Michele Buda, Guido Guidi, Francesco Raffaelli e Massimo Sordi. Le fotografie degli itinerari sono a cura di Enrico Mambelli. La mostra sarà fruibile nelle giornate di giovedì e venerdì dalle ore 16:00 alle ore 19:00; sabato, domenica e festivi dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00. Chiusura straordinaria nelle giornate del 25 dicembre e 1° gennaio. Ingresso gratuito.