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Palestra di vita verso la piena autonomia domiciliare, sono sei le ragazze e i ragazzi con disabilità che partecipano al progetto “AffettivaMente” finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

Crescere, diventare adulti e appropriarsi di una propria identità sono processi che investono la vita di ogni essere umano. Processi complessi, che vedono l’intersecarsi di fattori individuali e ambientali. Partono da questo presupposto le azioni sviluppate dai Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni Valle Savio nell’ambito delle progettualità finanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: si tratta dei due progetti relativi ai percorsi di autonomia per persone con disabilità che hanno ottenuto, rispettivamente, un finanziamento di 715 mila euro

All’interno del progetto PNRR riguardante la promozione della vita autonoma di giovani adulti con disabilità è nato il progetto AffettivaMente a cura della psicologa e dell’educatore dei Servizi Sociali per le persone adulte con disabilità. “Il passaggio dall’adolescenza all’età adulta – commenta l’Assessora ai Servizi per la Persona e la Famiglia Carmelina Labruzzo – rappresenta una fase cruciale per tutti noi in quanto viviamo un momento di transizione e di responsabilizzazione: in questi anni compiamo scelte che generano azioni. Si tratta di un processo che diventa particolarmente delicato per le ragazze e i ragazzi disabili che si mettono alla prova con l’obiettivo di conquistare una propria autonomia rispetto al contesto familiare. Nell’ambito di questo percorso di accompagnamento si colloca il progetto ‘AffettivaMente’ che ha mosso i primi passi attraverso incontri settimanali frequentati da quattro 4 ragazzi e da ragazze dai 19 ai 35 anni d’età e con appuntamenti mensili dedicati alle loro famiglie. Parallelamente a questa progettualità, ai ragazzi e alle ragazze vengono proposte attività che consentiranno a ciascuno di mettersi in gioco in situazioni di vita quotidiana e che favoriranno la sperimentazione di dinamiche relazioni al di fuori del contesto specifico di questo progetto”. In riferimento a queste iniziative, martedì 12 settembre tutti i partecipanti sono stati ospitati dall’ostello “Gianfranco Zavalloni” di Sorrivoli dove hanno potuto mettersi alla prova con la cucina e la preparazione della cena. 

Il progetto infatti ha come obiettivo quello di massimizzare l’autonomia delle persone con disabilità, restituendo loro i più ampi spazi possibili di autodeterminazione anche in ambito affettivo e sessuologico, scardinando i preconcetti stereotipati legati a questi temi. Questa esperienza si configura come la prima di una lunga serie di attività che vedranno impegnati i partecipanti nel mettersi in gioco in situazioni che favoriscano sempre di più l’acquisizione delle autonomie indispensabili per la vita autonoma che prenderà avvio all’interno degli appartamenti di via Parini fine anno.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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