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Presentazione stampa del piano urbanistico generale di Cesena

Cinque le sfide strategiche del nuovo piano, dal clima alla rigenerazione urbana, con azioni su co-housing, stazione, nuovo ospedale e una nuova disciplina con cui favorire il recupero del patrimonio diffuso

Con l’approvazione del documento in Consiglio Comunale si è arrivati alla conclusione di un percorso intenso e complesso che vede Cesena dotarsi del Piano Urbanistico Generale, il primo non espansivo della storia della città, che apre una nuova stagione caratterizzata da grandi investimenti pubblici che cambieranno il volto della città che si rigenera senza cementificare e consumare suolo. Mentre il Prg (Piano Regolatore Generale) precedente si incentrava infatti sull’espansione della città, il PUG, in linea con la filosofia della nuova legge regionale, segna una forte discontinuità col passato promuovendo e incentivando la rigenerazione urbana dell’esistente e migliorando la qualità e la competitività del nostro territorio con particolare attenzione riservata all’ambiente e agli impatti del clima.

Sono cinque le sfide prioritarie per la Cesena dei prossimi anni: affrontare la sfida climatica e ambientale; rendere la città attrattiva; rigenerare e qualificare la città con riferimento alle ex aree produttive dismesse (ex Sacim, comparto Europa, ex Ged, ex Apofruit ed ex Zuccherificio); vivere i quartieri e le frazioni; valorizzare i luoghi e i paesaggi della produzione. Sono questi i capisaldi del nuovo Piano Urbanistico Generale che, anche rispetto a quanto indicato dalle linee di mandato, interpreta e accoglie le principali sfide della città contemporanea, da quelle ambientali e del clima che cambia al contenimento del consumo di suolo, dalla rigenerazione urbana della città dismessa alla grande domanda della casa per tutti, da quelle per l’attrattività urbana con il potenziamento dei servizi di scala vasta e la valorizzazione del centro storico alla qualità della vita e al potenziamento dei servizi nelle frazioni e nei quartieri periferici.

Le azioni per affrontare queste sfide sono il cuore stesso della Strategia Urbana ed Ecologico Ambientale del PUG, il documento guida del Piano in cui si identificano le sfide urbane, ambientali e sociali e le azioni e le misure concrete per affrontarle da subito. Si tratta di un traguardo importante, a cui l’Amministrazione arriva dopo una lunga attività di partecipazione aperta alla città e a seguito di un intenso lavoro tecnico dell’Ufficio di Piano e degli esperti coinvolti. I contenuti del Piano sono stati costruiti attraverso il confronto con i cittadini per oltre un anno, grazie ad una lunga attività di ascolto, consultazione e partecipazione della comunità, avviata nel maggio 2020 in piena pandemia, con una indagine online e incontri in presenza, e proseguita con interviste ai quartieri, ai giovani, al mondo associativo e alle categorie economiche, presentazioni tematiche ai tecnici e agli ordini professionali e laboratori tematici, sino all’autunno 2021. Ampio spazio è stato dato anche alle commissioni consiliari con le quali si sono approfonditi il quadro conoscitivo e la strategia nella fase di elaborazione della proposta di Piano. 

Grazie a questo corposo lavoro di confronto con la città – e a valle di un grande lavoro sul quadro conoscitivo – l’Ufficio di Piano ha definito il PUG a partire da cinque sfide prioritarie declinate in obiettivi e azioni.

AFFRONTARE LA SFIDA CLIMATICA E AMBIENTALE. Il Piano frena la dispersione insediativa e limita l’incremento della funzione residenziale nel territorio rurale ai soli fabbisogni delle aziende agricole, favorendo il recupero di edifici di valore, ma sostiene anche la creazione di una rete ecologica, che ha nel fiume Savio uno dei suoi assi principali, e connette le aree verdi della città con la campagna. In questo nuovo rapporto tra il territorio rurale e urbanizzato svolge un ruolo chiave il territorio rurale peri-urbano, di cui alcune aree costituiscono delle vere e proprie cinture verdi che svolgono un’importante funzione di cuscinetto in termini di potenziamento del capitale naturale. Sul patrimonio urbano dismesso, col PUG si avviano alcuni importanti processi di rigenerazione a forte carattere ambientale come quello della nuova Stazione ferroviaria - in cui a seguito di un importante concorso di progettazione si procederà alla riqualificazione degli spazi pubblici che collegano la stazione al centro storico con interventi basati sulla natura per la riduzione dell’isola di calore urbana e la gestione sostenibile delle piogge intense.  Mentre sul fronte delle trasformazioni private una grande novità è data dal RIE, l’indice di Riduzione dell’Impatto Edilizio, un indice di qualità ambientale che prevede che ogni intervento concorra alla regimazione delle acque e al miglioramento del microclima locale.

RENDERE LA CITTÀ ATTRATTIVA, SERVIZI E POLI. Il Piano sostiene l’attuazione dei servizi sociosanitari, per potenziare e rafforzare le strutture e i servizi sanitari di prossimità. Nell’ambito della realizzazione del futuro Ospedale, il cui procedimento urbanistico di approvazione è in corso, il PUG riconosce al vecchio ospedale una potenzialità da attribuire al rafforzamento dei servizi e delle attrezzature pubbliche a servizio della città, oltre a un miglioramento delle prestazioni ambientali dell’area. Rispetto all’Università e alla Scuola, promuove il rafforzamento del Campus Universitario e rafforza il ruolo del polo di istruzione superiore, prevedendo la possibilità di ampliare le strutture esistenti, anche riutilizzando contenitori pubblici  per spazi scolastici e attività integrative, prevedendo la possibilità di utilizzare le aree pubbliche per attività integrative all’aperto  e migliorando le condizioni di accessibilità agli istituti. In questo contesto sono diversi i progetti attuativi anche con fondi PNRR  che danno gambe alle azioni del Piano.

POLITICHE PER LA CASA.  Il PUG incrementa e diversifica le risposte e nuove e vecchie domande abitative, riconosce e disciplina le forme di abitare condiviso e collaborativo (co-housing) e le incentiva in particolare a servizio della popolazione più fragile, quella anziana e quella studentesca, incentiva spazi di co-housing aperti al quartiere per svolgere attività sociali e culturali negli interventi di riuso e rigenerazione dell’esistente, promuove accordi per la realizzazione di ERS, anche nei processi di rigenerazione urbana, prevede il riuso di immobili pubblici.  Il PUG, sulla base delle analisi del Quadro Conoscitivo e delle potenzialità registrate, determina in 800 alloggi il fabbisogno di ERS, incluso ERP, da realizzarsi nell’arco di quindici anni. Prima azione in tal senso del nuovo Piano urbanistico è il processo sul recupero del Roverella, che prevede in pieno centro storico la realizzazione di nuovi alloggi e di un co-housing finanziato grazie ai fondi PNRR con oltre dieci milioni di investimento.


RIGENERAZIONE URBANA E RIUSO DEL DISMESSO.  Il Piano, coerentemente alla nuova legge urbanistica regionale, limita sensibilmente il ricorso al consumo di suolo e individua grandi aree strategiche nella città con diversi livelli di complessità e intervento: le trasformazioni urbane devono incrementare l’attrattività, il ruolo urbano e la qualificazione della città pubblica e amministrazione, privati e investitori devono lavorare insieme per questi obiettivi. Non solo, per le grandi opere e trasformazioni il nuovo Piano prevede nella disciplina urbanistica che la redazione di progetti complessi sia accompagnata da processi di condivisione, consultazione, informazione e partecipazione aperti alla città; pertanto, in base alla complessità delle trasformazioni saranno definite le procedure più coerenti e trasparenti e più adeguate per rendere partecipi i cittadini anche nelle fasi di attuazione del Piano.

VIVERE I QUARTIERI E LE FRAZIONI. Il PUG declina la qualità urbana di prossimità con il miglioramento della connessione fra le frazioni, e fra le stesse ed il Centro urbano, luogo in cui sono localizzati i principali servizi e attrezzature. Migliorare la qualità urbana alla scala di quartiere significa non solo realizzare nuove dotazioni, ma anche prevedere le stesse in chiave multi-prestazionale ampliando la gamma dei servizi. È necessario poi pensare a strutture pubbliche flessibili e multifunzionali che possano rispondere a nuovi bisogni. Rientra in questo obiettivo la città dei 15 minuti, proposta come la nuova dimensione dell’abitare dove le attività quotidiane distano pochi minuti dal luogo dove si abita e in cui la rete degli spazi e percorsi pubblici si connette con asili, scuole, parchi, con particolare attenzione alla rimozione delle barriere architettoniche. 

Il Piano sarà effettivo entro il mese di marzo con la pubblicazione sul BURERT dell’Emilia-Romagna. A seguire, l’Amministrazione comunale proporrà nuovi incontri aperti alla città per far conoscere il Piano nella sua versione finale a cittadini, professionisti e imprese.

Alla conferenza stampa sono intervenuti il Sindaco di Cesena Enzo Lattuca, il Sindaco di Montiano, Fabio Molari, l’Assessora alla Programmazione urbanistica Cristina Mazzoni, la Dirigente del Settore Governo del Territorio Paola Sabbatini, ed Elena Farnè, Architetta e Garante della Partecipazione del Comune di Cesena (IN FOTO)

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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