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Housing temporaneo, individuati i tre appartamenti che saranno destinati a persone e famiglie in momentanea difficoltà

Il progetto è stato finanziato dal piano nazionale di ripresa e resilienza con un contributo di 710 mila euro

Un percorso di accompagnamento verso la vita autonoma. Saranno tre gli appartamenti di proprietà comunale che dovranno essere ristrutturati, adeguati e allestiti con lo scopo di rafforzare l’offerta di interventi di sostegno per soggetti con fragilità sociali. In modo specifico, dopo un’attenta analisi delle soluzioni abitative a disposizione, l’Amministrazione comunale di Cesena ha destinato gli alloggi di via Maratona 36, via del Mare 495 e del primo piano dello stabile ex-Montecatini di via Vigne al progetto, legato al PNRR, di Housing temporaneo, un modello di intervento nell’ambito delle politiche per il contrasto alla grave marginalità basato sull’inserimento in appartamenti indipendenti di persone senza dimora e che vivono in condizioni di estrema fragilità.

“Allo scopo di favorire percorsi di benessere e integrazione sociale – commenta l’Assessora ai Servizi per la Persona e la Famiglia Carmelina Labruzzo –  e nel pieno rispetto del riconoscimento della dimora come diritto umano di base, i Servizi Sociali dell’Unione dei Comuni Valle del Savio hanno definito una progettualità che guarda al futuro e che certamente contribuirà a migliorare la vita di nuclei familiari che necessitano non solo di una casa, ma anche di un accompagnamento per un pieno inserimento sociale. Nel corso di questi ultimi anni, ulteriormente aggravati dagli effetti negativi dell’emergenza sanitaria, abbiamo registrato un aumento della marginalità. Per questa ragione la rete dei Servizi si è organizzata mettendo in atto strumenti che cercano di rispondere ai bisogni primari indifferibili. Il tema dell’abitare si evidenzia come uno dei principali e di più complessa soluzione: a fronte di un alto numero di immobili sfitti presenti sul territorio, è diventato sempre più difficile trovare un appartamento a disposizione, in particolare per chi non è sostenuto da una solida rete e vive in condizioni di precarietà. Grazie ai tre alloggi individuati e messi a disposizione dal Comune di Cesena – prosegue l’Assessora – riusciremo a proporre al territorio un’assistenza alloggiativa temporanea (massimo 24 mesi) ma di ampio respiro, per singoli o piccoli gruppi di individui in momentanea difficoltà e che non possono immediatamente accedere all’edilizia residenziale pubblica e al mercato libero. Uno degli appartamenti individuati, inoltre, sarà dedicato ad ospitare persone senza dimora dimesse da strutture ospedaliere per il tempo necessario a riacquisire un buono stato di salute. Questa azione verrà portata avanti in collaborazione con l’ASL e con l’ATS Rubicone e Mare, capofila del progetto PNRR dedicato alle dimissioni protette”.

Gli appartamenti individuati sono risultati funzionali per i fini progettuali perché tutti collocati in quartieri residenziali (zona Stadio e zona Vigne) ben connessi al centro. L’immobile ex-Montecatini inoltre si trova nel quartiere Vigne nella zona retrostante la stazione ed è dunque particolarmente comodo per persone che devono sviluppare una vita autonoma. Il progetto ha ricevuto un contributo complessivo di 710 mila euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e fa riferimento alla Missione 5 “Inclusione e coesione”, Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, Sottocomponente 1 “Servizi Sociali, disabilità e marginalità sociale”.

L’Unione Valle del Savio, dopo aver presentato domanda di ammissione al finanziamento lo scorso marzo, ha ricevuto conferma di essere stato uno dei 21 ambiti territoriali sociali che potrà procedere alla realizzazione del progetto. L’obiettivo principale è creare percorsi di empowerment che rendano le persone coinvolte capaci di vivere in autonomia, allontanando il rischio di emarginazione sociale e cronicizzazione di una difficoltà temporanea. Attraverso questo progetto si vuole sperimentare uno strumento rivolto a persone in condizioni di fragilità, innanzitutto quelle senza dimora, per realizzare un percorso individuale verso l’autonomia. La soluzione alloggiativa si affianca a un progetto individualizzato volto all’attivazione delle risorse del singolo, con l’obiettivo di favorire il rafforzamento delle risorse personali.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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