testata per la stampa della pagina

Il sogno del k2 in mostra nella chiesa di San Zenone con “senza posa”, il racconto visivo (e non) del cineasta Mario Fantin

L’esposizione sarà inaugurata sabato 19 novembre e sarà accompagnata dalla proiezione del film “Il mondo in camera” al Cinema Eliseo

La chiesa di San Zenone, in contrada Uberti a Cesena, si prepara ad accogliere “Senza posa”, la suggestiva mostra promossa dalla sezione cesenate del Club alpino italiano (Cai) che resterà fruibile da giovedì 17 a domenica 27 novembre. I visitatori al centro del percorso espositivo troveranno il lavoro del cineasta bolognese Mario Fantin, che documentò la spedizione italiana alla conquista del K2 nel 1954.

Il racconto della mostra si basa sull’eccezionale ritrovamento del taccuino originale che Fantin aveva con sé sul K2, avvenuto durante la lavorazione del film “Il mondo in camera” di Mauro Bartoli, anche curatore della mostra. Nel libretto sono riportati appunti per le riprese, disegni di inquadrature, impressioni ed emozioni che per la loro straordinarietà hanno fatto il giro del mondo. Fantin scalò il K2 con una cinepresa 16 millimetri, a carica manuale, in spalla. In quelle condizioni proibitive, in verticale, appeso in cordata, esposto al vento furioso che batte sulle tende col «fragore di 40 treni in corsa», con la neve che acceca e si pianta come spilli negli occhi di chi la immortala mentre avvolge uomini e montagna, prima di lui nessuno aveva mai girato.

Accanto ai materiali concessi dalla famiglia Fantin, nella mostra troveranno spazio anche alcuni inediti oggetti (foto, ramponi, piccozze e cartoline autografate) che il cesenate Tommaso Magalotti, alpinista, tra i soci fondatori della sezione cesenate del Cai e autore di libri di montagna, ha ricevuto in dono dallo stesso Fantin, di cui era amico fraterno e ora custoditi dalla sezione di Cesena.

Dopo la morte di Fantin, il suo patrimonio inestimabile di documenti, foto, film libri, scritti, in parte è stato smembrato e donato ai musei, in parte chiuso nei cassetti di famiglia. Lo conoscevano gli alpinisti, lo conosceva il Cai, lo conosceva il giornalista imolese Giorgio Bettini, presidente anche della sezione locale del Cai che al Museo della montagna di Torino organizzò una mostra in cui riemergeva il peso di questa figura incredibile, e nella quale incappò il regista, imolese anch’egli, Mauro Bartoli. Iniziò lì un nuovo viaggio e un nuovo racconto, durato dieci anni, che è la sostanza del suo film documentario “Il mondo in camera” e della mostra “Senza posa”.

Il film documentario “Il mondo in camera” sarà proiettato al cinema Eliseo di Cesena sabato 19 novembre alle 17,30 
con introduzione del regista Mauro Bartoli. Una seconda proiezione si terrà lunedì 21 novembre alle 21, sempre all’Eliseo, con introduzione di Tommaso Magalotti, socio Cai e amico di Fantin. L’ingresso al cinema è di 6,50 euro (ridotto per i soci Cai a 5 euro). Nel film, Bartoli intervista i familiari di Fantin, le guide alpine che lo accompagnarono su molte vette, che lo conobbero, altri cineasti della montagna che si chiedono ancora come fece a girare un film in quegli anni, in quelle condizioni, con quella precisione di immagine assoluta.

La mostra “Senza posa” sarà a ingresso libero e potrà essere visitata il giovedì e il venerdì dalle 16 alle 20; sabato e domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20. Sabato 19 novembre alle 16 si terrà un momento inaugurale alla presenza delle autorità e del regista Mauro Bartoli.

L’allestimento della mostra è a cura del longianese Claudio Ballestracci, con il patrocinio del Comune di Cesena. Dopo l’esposizione a Cesena continuerà a viaggiare lungo l’Italia.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Chiudi la versione stampabile della pagina e ritorna al sito