Caldo torrido, mancanza di pioggia, terreni argillosi.
Sono queste alcune delle principali condizioni che per il secondo anno di seguito hanno favorito l’insorgenza delle cavallette anche nel territorio cesenate.
Dopo aver ricevuto non poche segnalazioni dai cittadini residenti nelle zone di Casalbono, Piavola, Ranchio, l’Unione dei Comuni Valle del Savio, d’intesa con il Sistema fitosanitario locale di Cesena e con l’Ausl della Romagna hanno avviato una serie di azioni tese ad inquadrare il fenomeno. Nei prossimi giorni nelle aree interessate dall’invasione delle cavallette sarà effettuato un secondo monitoraggio sul campo sulla base delle segnalazioni ricevute, della tessitura del terreno e delle rispettive coltivazioni. La deposizione delle uova avviene generalmente in agosto, nelle aree circoscritte dette “grillare”. Queste ultime sono situate preferibilmente in vecchi prati o medicai esposti a sud con terreni compatti e in leggere pendenza. Le uova si schiudono da fine maggio a fine luglio e i piccoli non potendo volare si spostano solo a brevi distanze. I primi esemplari adulti compaiono in luglio, si accoppiano e si spostano in volo.
“Questa attività di monitoraggio – spiegano l’Assessora alla Sostenibilità ambientale del Comune di Cesena Francesca Lucchi e la Sindaca di Mercato Saraceno Monica Rossi – ci restituirà lo stato attuale della situazione e ci consentirà di aggiornare con puntualità i cittadini maggiormente colpiti. A seconda del tipo di terreno alcune specie possono proliferare meglio: è questo il caso della terra argillosa che presenta particolari crepe e spaccature idonee ad ospitare le uova. L’abbandono di terreni agricoli nelle aree collinari, assieme alle scarse lavorazioni e all’aumento delle temperature hanno infatti portato a massicce infestazioni sul nostro territorio ma anche in alcune aree afferenti ai comuni di Sarsina, Longiano, Montiano, Sogliano e Roncofreddo. Al monitoraggio seguiranno consigli indirizzati ai residenti di queste zone, e in modo particolare ai proprietari di terreni agricoli, e una collaborazione con i privati, anche attraverso l’attivazione di percorsi che prenderanno avvio il prossimo settembre al fine di ridurre l’impatto del fenomeno nel corso della prossima stagione estiva. In più – proseguono – al fine di favorire le attività di monitoraggio chiediamo ai proprietari dei terreni colpiti di segnalare il problema ai comuni di appartenenza”.
A questo proposito è stata predisposta una comunicazione con importanti informazioni di prevenzione. Il metodo più efficace di lotta della Calliptamus italicus , conosciuta anche come cavalletta dei prati, una specie autoctona generalmente meno dannosa, consiste nell’individuare le grillare e lavorarne superficialmente il terreno. Sono sconsigliati trattamenti insetticidi.