Il centro storico di Cesena si mette in gioco, ospitando "LudobusSì", quinta edizione della Festa nazionale del Gioco itinerante.Questa mattina la presentazione ufficiale dell'iniziativa, alla presenza del sindaco Paolo Lucchi, dell'assessore alla Pubblica Istruzione Elena Baredi, della presidente di Formula Servizi Cristina Marzocchi e del presidente di ALI per Giocare Massimo Celli.
Questa mattina la presentazione ufficiale dell'iniziativa, alla presenza del sindaco Paolo Lucchi, dell'assessore alla Pubblica Istruzione Elena Baredi, della presidente di Formula Servizi Cristina Marzocchi e del presidente di ALI per Giocare Massimo Celli.
L'appuntamento è per domenica 15 maggio, dalle 10 alle 19, in Piazza della Libertà: qui saranno presenti 23 ludobus provenienti da tutta Italia, che trasformeranno il cuore della città in un ampio e originale spazio-giochi per tutti. Così bambini e adulti potranno cimentarsi in giochi di movimento, di lancio, giochi in legno, partecipare ad atelier espressivi, creativi e artistici, prendere parte a giochi da tavolo, assistere a esibizioni di arti circensi e giocoleria e .... molto altro ancora.
A rendere ancora più interessante l'evento c'è anche il fatto che molti dei giochi proposti sono, in realtà, pezzi unici realizzati a mano, spesso attraverso l'impiego di materiali di recupero.
La manifestazione è da organizzata da Formula Servizi, con il patrocinio del Comune di Cesena, della Provincia di Forlì Cesena e della Regione Emilia Romagna. All'organizzazione dell'evento ha collaborato "Ali per Giocare", associazione nazionale dei Ludobus e delle Ludoteche, che difende la cultura ludica e il diritto al gioco negli spazi urbani.
Dopo l'esperienza dello scorso anno a Riccione, gli ideatori dell'iniziativa hanno scelto di lanciare gli speciali furgoncini nella città di Cesena, proseguendo sulla strada della promozione del territorio romagnolo.
"LudobusSì" rientra del programma di "È maggio, che bello!", ciclo di iniziative promosso dall'Assessorato alla Pubblica Istruzione per i bambini e le famiglie.
Ufficio stampa
Federica Bianchi