È tornata a casa la tela di Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, che raffigura San Francesco che riceve le stimmate. Questa mattina la ditta Sos Art di Carlotta Scardovi di Bologna ha ricollocato l’opera risalente al ‘600 sull’altare della Chiesa dei Cappuccini di Cesena dopo aver effettuato tutte le operazioni di restauro stabilite a seguito di analisi eseguite sul dipinto. Dal dicembre scorso i restauratori hanno eseguito inoltre interventi di disinfestazione dai tarli dell’ancona con il sistema a microonde e del tabernacolo con l’anossia. Sul dipinto sono state poi effettuate indagini diagnostiche di vario tipo da parte del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna e uno studio radiografico da parte della ditta Diagnostica per l’arte Fabbri di Davide Bussolari di Campogalliano (MO).
L’opera d’arte, di proprietà comunale, è conservata presso la Chiesa dei Cappuccini e si trova all’interno dell’ancona lignea dell’altare maggiore nella quale è presente sulla cimasa un’ulteriore tela (di autore anonimo) che rappresenta il Padre eterno e risalente al XVII° secolo. San Francesco compare in primo piano al centro della composizione, inginocchiato con le braccia alzate al cielo nell’atto di ricevere le stimmate. Un compagno, a sinistra, è seduto alle sue spalle con un libro aperto. Il San Francesco venne dipinto dal Guercino per l’altare maggiore della chiesa dei Cappuccini e fu pagato cento scudi e mezzo dal Padre Provinciale per la Romagna (il saldo è del 25 aprile 1646) come si evince dal Libro dei Conti redatto da Paolo Antonio Barbieri.
Al tempo delle soppressioni napoleoniche il quadro fu trasferito a Milano, presso la pinacoteca di Brera. Più tardi, con la Restaurazione, l’opera tornò a Cesena e venne acquistata dal Comune.