Il mondo della scuola sotto la lente di ingrandimento sul fronte dell’integrazione e dell’inclusione educativa. A partire dal mese di marzo, il Coordinamento pedagogico del Comune di Cesena e il Centro di Documentazione Educativa “Gianfranco Zavalloni” daranno avvio a una formazione incentrata sul processo di inclusione educativa e sociale delle persone con disabilità e o che vivono condizioni di vulnerabilità, che interesserà educatori e insegnanti, 144 in totale, impiegati presso i Nidi e le scuole dell’infanzia comunali.
Il Comune di Cesena, insieme al Dipartimento di scienze dell’educazione “Giovanni Maria Bertin” dell’Università di Bologna, ha promosso infatti un progetto di ricerca/azione finalizzato a coinvolgere il personale educativo e insegnante delle scuole per l’infanzia in un percorso di confronto e acquisizione di competenze ed esperienze specifiche sul tema dell’“educazione inclusiva”.
Nello specifico, il progetto è stato avviato lo scorso anno con una prima fase di analisi e di studio, ed è entrato nel vivo con l’approvazione dell’Accordo di programma tra l’Ente e l’Alma Mater Studiorum di Bologna, che curerà dal punto di vista organizzativo lo sviluppo e l’attuazione del progetto che si concluderà non oltre il 31 dicembre 2022, della durata di 36 mesi.
Pertanto, dopo aver definito le azioni e le attività da svolgersi nel corso del 2022, si procederà ora con la rilevazione delle pratiche che emergono in questo momento storico nella realtà scolastica;
l’analisi dei bisogni, delle criticità, delle risorse delle insegnanti e delle educatrici/educatori;
la progettazione educativa e le strategie di intervento che vengono messe in atto in riferimento ai processi di inclusione educativa;
rilevazione delle pratiche e le esperienze riferite alla progettazione e agli interventi educativi attuati nei servizi per la prima infanzia secondo la prospettiva dell’inclusione educativa;
definizione di un processo di ricerca e formazione in riferimento all’ottica dell’educazione inclusiva e ai servizi per la prima infanzia in sinergia con gli attori del territorio.
La richiesta di formazione, consulenza, monitoraggio, in particolare, rispetto all’ambito dell’inclusione sociale educativa rivolta alla prima infanzia, è volta anche alla gestione del disagio manifestato da molti bambini e bambine e dai loro genitori; alla realizzazione dei processi di resilienza anche in campo educativo, innovazione dei servizi educativi, per la prima infanzia, in sinergia con le strategie europee Agenda 2030.