L’attuazione del Piano regionale di lotta alla zanzara tigre e per la prevenzione di Chikungunya, adottato dalla Regione Emilia-Romagna a partire dal 2008 ha portato a risultati molto positivi e negli anni successivi non si sono verificati casi di trasmissione locale di queste malattie nonostante la crescita di casi d’importazione e l’aumento del numero di zanzare in circolazione. Anche per il 2022 dunque l’Amministrazione comunale di Cesena ha aderito al Protocollo operativo per la realizzazione delle azioni previste dalla regione che saranno coordinate dall’Ausl della Romagna ed eseguite dalla ditta che Ausl individuerà tramite gara.
“Annualmente – commenta l’Assessora alla Sostenibilità ambientale Francesca Lucchi – in accordo con l’Autorità sanitaria locale definiamo un sistema di controllo a campione delle caditoie pubbliche con lo scopo di verificare la corretta esecuzione del servizio.
Nel corso dei prossimi mesi procederemo con due controlli in 256 caditoie presenti sulle aree pubbliche (0,8% del totale presente nelle aree urbane del territorio comunale), così come previsto dal Protocollo sottoscritto.
Questo tipo di controlli di qualità dei trattamenti effettuati sul suolo pubblico oltre a fornire elementi utili di verifica sul suolo, offrono la possibilità di individuare eventuali criticità dovute a forme di resistenza delle zanzare. A tal proposito, i risultati dei monitoraggi degli ultimi anni dimostrano una crescita del numero di uova di zanzare tigre in tutto il territorio regionale. Per questa ragione, e per far si che le azioni programmate risultino efficaci, occorre individuare un unico soggetto che possa eseguire tali indagini anche sul nostro territorio. Inoltre – prosegue l’Assessora – al fine di limitare il più possibile la presenza di zanzare, annualmente proponiamo ai cittadini campagne di informazione e una serie di attività tese a contrastare la diffusione della zanzara tigre nelle aree maggiormente sensibili”.
I cardini della strategia di prevenzione sono:
la sorveglianza entomologica, a cui associare un’attività di contrasto alle zanzare per ridurne la densità di popolazione sul territorio;
l’individuazione il più possibile precoce dei casi sospetti, in modo da attuare tempestivamente le misure di controllo per impedire la catena di trasmissione del virus dalle zanzare infette alle persone.
A queste azioni si aggiungono il monitoraggio con ovitrappole ai trattamenti larvicidi sul suolo pubblico;
la sorveglianza delle infestazioni alle attività di disinfestazione, gli interventi sanitari per la riduzione del rischio di trasmissione dei virus.