Esattamente dopo quatto mesi “L’Annunziata” del Sassoferrato è tornata nella sua casa cesenate, la Pinacoteca comunale.
Dopo essere partita lo scorso settembre alla volta del Museo civico di Palazzo della Penna per essere esposta nell’ambito della mostra “Fortuna e mito di Raffaello in Umbria”, questa mattina l’opera d’arte è stata restituita al Comune di Cesena.
Da poco restaurato, insieme alla tela che raffigura “L’Angelo annunziante”, questo dipinto – databile intorno alla seconda metà del XVII secolo – è riconducibile alla mano dell’artista Giovan Battista Salvi, detto il Sassoferrato, allievo di Domenichino: nel retro della cornice è infatti presente una scritta che li ricorda come dono dell’abate Modesto Vendemini alla Basilica della Madonna del Monte. Il restauro pittorico delle due tele del Sassoferrato è stato curato da Maria Letizia Antoniacci. Il Sassoferrato, che si lasciò ispirare anche dalla scuola di Raffaello e che per questo rientra tra gli artisti esposti a Palazzo della Penna, è noto soprattutto per l’innumerevole produzione di opere a carattere devozionale elaborate su prototipi replicati diverse volte per rispondere alla grande quantità di commissioni di cui era incaricata la sua bottega. In modo specifico, ‘L’Annunziata’ e ‘L’Angelo Annunziante’ sono gli unici dipinti, del nucleo di opere dell’artista conservato nella Pinacoteca di Cesena, di cui si abbia la certezza della provenienza.
L’evento espositivo ha ripercorso la fortuna e il mito dell’Urbinate attraverso dipinti, incisioni, disegni, ceramiche e vetri dipinti, dal Cinquecento al Novecento, proponendo un percorso che costituisce un parallelo, sul piano delle testimonianze visive, dei numerosi documenti letterari e di storia della critica che pure saranno oggetto dell’esposizione.