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Posizionate le pietre d’inciampo in ricordo della famiglia Saralvo

Un padre, una madre e un figlio. Questo pomeriggio, nel corso di una cerimonia pubblica molto partecipata, sono state posizionate le pietre d’inciampo in memoria di Amalia Levi (in Saralvo), Mario Saralvo e Giorgio Saralvo.
L’Amministrazione comunale, rappresentata dal Sindaco Enzo Lattuca e dall’Assessore alla Cultura e all’Inclusione Carlo Verona, insieme alla Presidente del Consiglio Comunale Nicoletta Dall’Ara e al Rabbino Capo della Comunità ebraica di Ferrara e della Romagna rav Luciano Meir Caro, ha ripercorso la triste vicenda della famiglia Saralvo brutalmente prelevata dall’abitazione di Piazza del Popolo (all’epoca dei fatti Piazza Vittorio Emanuele) per essere deportata ad Auschwitz, ricordando le altre famiglie di ebrei cesenati, le sorelle Jacchia e le sorelle Forti, che non hanno più fatto ritorno in città. Sono nove le pietre d’inciampo destinate a Cesena e posizionate a partire da oggi, mercoledì 19 gennaio. 

“Non c’è giorno della mia vita – ha commentato il Rabbino – in cui io non tenga conto del fatto di essere un sopravvissuto. Negli anni del secondo conflitto mondiale e della Shoah, ho perso mio padre, i miei zii e alcuni cugini. Sono stati anni bui e tristi per tutta l’Europa. Si pensi che in Polonia su un totale di 3 milioni di ebrei ne sono sopravvissuti 10 mila. Dall’Italia invece sono stati deportati nove mila ebrei e purtroppo ne sono tornati in pochissimi. Dobbiamo ricordare, è un nostro dovere. Il mio appello lo rivolgo soprattutto ai più giovani. Non dimentichiamo i fatti. Guardiamo il nostro passato e guardiamo il nostro presente. Tutte le volte che assistiamo a una piccola ingiustizia e noi tacciamo, restiamo zitti, prepariamo il terreno per un’altra Auschwitz, per un luogo disumano”. La cerimonia di questo pomeriggio apre ufficialmente il calendario delle iniziative della Settimana della Memoria 2022. 

Da Cesena, come anche ricorda la lapide del Palazzo del Ridotto, sono state arrestate, deportate ed assassinate ad Auschwitz, nove persone. 
Si tratta di Anna Forti, nata il 3 novembre 1885, arrestata il 17 dicembre del 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio del 1944. Elda Forti, nata il 7 agosto del 1881, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz, e assassinata il 6 febbraio 1944. Lina Forti, nata il 4 agosto 1883, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Lucia Forti, nata il 20 febbraio 1879, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Diana Jacchia, nata il 21 maggio 1881, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Dina Jacchia, nata il 16 ottobre 1884, arrestata il 17 dicembre 1943, deportata ad Auschwitz e assassinata il 6 febbraio 1944. Amalia Levi (in Saralvo), nata il 12 settembre 1893, arrestata e deportata ad Auschwitz, assassinata nel maggio 1944. Mario Saralvo, nato il 19 maggio 1891, arrestato e deportato ad Auschwitz, assassinato il 23 maggio 1944. Giorgio Saralvo, nato il 14 giugno 1915, arrestato e deportato ad Auschwitz, assassinato il 23 maggio 1944. 

Nello specifico, la famiglia Saralvo è stata prelevata dalla residenza di Piazza del Popolo; le sorelle Jacchia invece dalla loro abitazione di Corso Comandini e le sorelle Forti dalla casa di Corso Garibaldi. Nel corso della prossima settimana saranno collocate le altre sei pietre d’inciampo alla presenza dell’Amministrazione comunale, dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Forlì-Cesena e di alcune delegazioni di studenti di Cesena.   

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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