Il campione di motociclismo Enrico Lorenzetti sarà ricordato con un cippo collocato nel cosiddetto 'cortile del pozzo' del Cimitero Urbano di Cesena, dove già si trovano i monumenti funebri dedicati ad altri grandi centauri del passato, come Paolo Tordi e Alano Montanari.
La stele commemorativa riporta una fotografia del pilota in motocicletta e una sua frase emblematica: "Se in curva ti senti sicuro vuol dire che vai troppo piano, se senti un brivido vuol dire che vai troppo forte". Sabato 30 aprile, alle ore 10.30 il monumento sarà ufficialmente svelato nel corso di una cerimonia a cui prenderanno parte il Sindaco di Cesena Paolo Lucchi, i figli di Lorenzetti, Anna Maria e Francesco, e rappresentanti di ben cinque motoclub romagnoli: il moto club Tordi, il moto club Ambrosini e il moto club Guzzi di Cesena, il moto club Il Velocifero di Rimini e il il moto club Buscherini di Forlì.
Nato a Roma nel 1911, Enrico Lorenzetti è stato l'indimenticabile Campione del Mondo di motociclismo della classe 250 cc nel 1952 con la Moto Guzzi. Fu un eccezionale pilota: debuttò in corsa nel 1934 con una Simplex 500 e nei successivi cinque anni si impose all'attenzione del pubblico con diverse vittorie tra le quali spicca quella ottenuta con una Triumph nella categoria Sport Classe 250 alla Milano - Napoli del 1936. Nel 1939 Lorenzetti approdò alla Moto Guzzi, iniziando un rapporto inscindibile con la casa di Mandello Lario con la quale corse fino al 1957 partecipando a otto Motomondiali nelle classi 250, 350 e 500 cc. In totale disputò 28 gran premi vincendone 7 e salendo sul podio 21 volte. Fu anche un grande collaudatore seguendo, tra l'altro, lo sviluppo del 'Gambalunghino' 250, nato dall'innesto di pezzi del Gambalunga 500 cc sull'Albatros 250 cc dopo un incidente stradale.
Morto a Milano nel 1989, è sepolto nel cimitero urbano di Cesena.
La richiesta di poter dedicare al campione un cippo funebre in quest'area del Cimitero era stata avanzata dai famigliari per ricordare il centenario della nascita di Lorenzetti. E proprio 4 gennaio 2011, giorno in cui avrebbe festeggiato il suo centesimo compleanno, la figlia Anna Maria e suo marito Giordano Raffaelli hanno consegnato il bozzetto del monumento al Sindaco, che si era impegnato a sveltire le pratiche per consentire alla famiglia di realizzare il progetto.
Ufficio stampa
Federica Bianchi