Nel pomeriggio di ieri, giovedì 19 agosto, l’Assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori è tornato a Cesena per far visita al Villaggio Minerario di Formignano, che lo scorso marzo – a seguito dell’approvazione del Consiglio comunale – è entrato a far parte del Parco Minerario delle Miniere di Zolfo delle Marche e dell’Emilia-Romagna.
Accompagnato dall’Assessore alla Cultura del Comune di Cesena Carlo Verona, dal Presidente del Parco Carlo Evangelisti e dal Direttore Francesco Buoncompagni, Felicori ha manifestato grande interesse rispetto a questo sito storico-culturale ed etnoantropologico che nel prossimo futuro potrebbe diventare un museo a cielo aperto e un luogo culturale di primaria importanza teso a raccontare la storia di questo presidio rimasto attivo fino al 1962.
“Nel corso di questi anni – commenta l’Assessore Verona – grazie al lavoro di studio, di approfondimento e di digitalizzazione dei documenti da parte della ‘Società di ricerca e di studio della Romagna mineraria’, questo complesso è stato valorizzato e reso noto alle generazioni che non hanno vissuto gli anni in cui era al centro dell’economia del territorio.
L’area, che comprende i territori di Cesena, Mercato, Bertinoro e Sogliano, è di vastissime dimensioni e oggi presenta ancora i resti degli stabilimenti nei quali dall’800, fino ai primi anni ’60 del ‘900, hanno lavorato migliaia di operai. Oggi il sito versa in condizioni precarie, la natura ha avvolto quanto resta, parte delle strutture sono state messe in sicurezza da parte dell’Amministrazione comunale. Al centro della visita dell’Assessore regionale alla Cultura – prosegue Verona– sono stati posti i calcaroni, i forni di fusione del minerale di zolfo, la discenderia di ingresso alla miniera e la palazzina che ospitava la centrale elettrica. È chiaro che Formignano, così come avvenuto a Perticara, necessita di un progetto di ripristino, conservazione e di valorizzazione che guardi al passato ma anche al suo utilizzo futuro al fine di garantire una piena fruizione da parte dei visitatori, dei cittadini e soprattutto degli studenti. Per questa ragione, in collaborazione con i partner del territorio interessati a quest’area, apriremo un’interlocuzione per raccogliere proposte che potranno definire insieme un progetto incentrato sull’archeologia industriale, sulla land art e sull’aspetto naturalistico. Inoltre, d’accordo con la Società di Ricerca e Studio della Romagna Mineraria, risulta quanto mai necessario aprire un dialogo con il CAI e con il quartiere Borello al fine di tracciare nuovi itinerari cicloturistici che attraversino la zona del parco minerario”.
Lo scorso dicembre la Giunta comunale ha approvato il progetto relativo ad alcuni interventi urgenti da realizzare sui siti storico-culturali di Roversano e di Formignano per un importo complessivo di 80 mila euro (40 dei quali destinati a Formignano). Nello specifico, i lavori hanno interessato l’ingresso principale del villaggio minerario con lo smontaggio del cancello esistente, la conseguente sostituzione della recinzione ammalorata e con la sistemazione di nuovi pannelli di recinzione laterali necessari alla tutela del sito. A questi lavori si aggiungono alcuni interventi sulle protezioni alla discenderia e ad altre due depressioni limitrofe, il ripristino dei vialetti e la realizzazione di staccionate dove necessario.
Formignano è una piccola località collinare della Valle del Savio, soprastante il quartiere di Borello. Fino al 1962 è stata sede di un’importante miniera di zolfo la cui chiusura definitiva e il conseguente abbandono dell’impianto hanno comportato un rapido declino delle infrastrutture. Il 9 marzo 1987 un gruppo di nove cultori della memoria storica borellese ha fondato la “Società di ricerca e studio della Romagna mineraria”.