In un momento in cui molti Comuni fanno leva sull'aumento delle tariffe dei principali servizi per riequilibrare i propri bilanci, Cesena si colloca fra le città meno 'esose' nei confronti dei propri cittadini - utenti. La conferma arriva dalla comparazione dei dati messi a disposizione da SIOPE (Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici), pubblicati nei giorni scorsi dal Sole 24 ore.
Tre le voci prese in considerazione: rette degli asili nido, rette per le mense scolastiche e il servizio rifiuti.
Per quanto riguarda gli asili nido il costo pro capite (calcolato sulla popolazione fra 0 e 3 anni) a Cesena nel 2010 si è attestato sui 230 euro, sensibilmente più basso rispetto ad altri Comuni dell'Emilia - Romagna: a Forlì si registra un costo pro capite di 309 euro, a Bologna di 328 euro, a Piacenza di 387 euro, a Modena di 343 euro, a Parma di 466 euro. Allargando lo sguardo a quello che avviene in altre parti d'Italia, la tariffa dei nidi ha in genere un valore pro capite superiore a quella cesenate, con il record dei 1.337 euro di Livorno, seguita da Pesaro con 507 euro.
Sul versante delle mense scolastiche, a Cesena il costo pro capite del servizio (calcolato in questo caso sulla popolazione scolastica da 0 a 15 anni) per il 2010 ammonta a 150,3 euro, contro i 184,5 di Modena, i 210,8 di Piacenza, i 234,7 di Forlì, i 256,8 di Parma. Anche la comparazione con i dati nazionali vede il costo pro capite di Cesena collocarsi ben al di sotto - ad esempio - dei 317 euro pro capite incassati da Pavia, prima classificata in questa particolare graduatoria.
Per quanto riguarda il servizio rifiuti, fin dal 2000 Cesena fa parte di quella minoranza di Comuni italiani (circa un sesto del totale) dove è in vigore la Tia, cioè la tariffa di igiene ambientale, anziché la Tarsu, cioè la tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, e per questo la voce non compare nel bilancio comunale. In ogni caso, il costo sostenuto da ogni cesenate per lo smaltimento dei rifiuti ammonta a 138 euro. A titolo indicativo, la Tarsu più elevata in Italia si registra a Lecce, con 247 euro pro capite, seguita da Benevento con 240 euro pro capite.
"Il nostro impegno di amministratori pro tempore della cosa pubblica - commentano il Sindaco Paolo Lucchi e il Vicesindaco e Assessore al Bilancio Carlo Battistini - si è sempre concentrato su due aspetti che, a nostro parere, non possono essere disgiunti: da un lato il mantenimento dello standard qualitativo dei servizi, dall'altro l'attenta gestione economica. E quest'ultimo elemento si traduce nella buona salute dei conti comunali, nonostante le difficoltà crescenti e le rigidità imposte dal Patto di Stabilità, consentendoci di non pesare sulle tasche dei cittadini. Già Cesena si segnala fra i Comuni emiliano - romagnoli con la pressione tributaria più bassa. Ora, i dati relativi ai costi dei servizi si pongono sulla stessa linea e confermano che i nostri sforzi sono andati nella direzione giusta".
Ufficio stampa
Federica Bianchi