Massimo Alvisi e Viola Rurgo, due ragazzi scout del clan Alce Nero della parrocchia di San Paolo, sono venuti in Comune questa mattina per incontrare il Sindaco Paolo Lucchi e consegnargli, a nome di tutto il gruppo (composto da ragazzi fra i 16 e i 21 anni), una lettera in cui si chiede un maggiore impegno delle istituzioni sul tema della multiculturalità.
L'iniziativa di questa mattina è frutto di un impegno più ampio che ha coinvolto anche il Centro di Aggregazione Giovanile Garage e che ha visto gli scout di San Paolo dialogare e confrontarsi con i ragazzi stranieri frequentatori del centro.
Il lavoro comune si è concluso nelle settimane scorse con una cena multiculturale svoltasi al Garage con la partecipazione di oltre 40 ragazzi, fra scout e utenti del centro, che hanno fatto festa insieme all'insegna dell'integrazione e della voglia di conoscere le diverse realtà culturali. Proprio nel corso della cena è stata letta a tutti la lettera che oggi è stata consegnata al Sindaco per un preciso desiderio dei ragazzi di voler far sentire la propria voce rivolgendosi alle istituzioni. "Trovo molto bella questa decisione - commenta il Sindaco Paolo Lucchi -, perché dimostra che le nuove generazioni sono pronte a impegnarsi e possono davvero essere protagoniste nel contribuire a cambiare la mentalità riguardo ciò che ci sembra diverso. Per questo ringrazio di cuore i ragazzi del clan Alce Nero ".
Di seguito il testo della lettera consegnata al Sindaco
Caro Sindaco,
siamo un gruppo di ragazzi dai 16 ai 21 anni di Cesena, facciamo parte del Clan Alce Nero della Parrocchia di San Paolo.
Quest'anno, mossi da uno spirito di scoperta e di grande curiosità nei confronti di mondi e culture a noi sconosciuti, abbiamo deciso di affrontare il tema della multiculturalità e dell'integrazione. Per farlo ci siamo interrogati su cosa esse siano per noi; abbiamo poi analizzato come queste si siano sviluppate nella nostra società e come noi stessi ci rapportiamo con le diverse culture ormai presenti nella nostra città.
L'argomento dell'integrazione e della civile convivenza tra più culture ci è sembrato non solo interessante ma di fondamentale importanza per chi, come noi, è destinato a crescere e convivere con una realtà che cambia e si apre continuamente al mondo. Inoltre, dal momento che l'Italia negli ultimi anni ha registrato un elevato tasso di immigrazione, abbiamo ritenuto utile e doveroso essere più informati su questo aspetto profondamente attuale della nostra società.
Dalle nostre esperienze abbiamo capito che il confronto è sempre utile, anzi indispensabile, all'integrazione, a patto che tutti ci rendiamo disponibili all'incontro con gli altri. Attraverso il dialogo costruttivo con altre culture siamo riusciti a comprendere meglio le loro ricchezze e le loro peculiarità scoprendoci tutti diversi, ma non per questo impossibilitati a convivere nel rispetto reciproco.
Attraverso le testimonianze delle persone che abbiamo incontrato sono emerse le difficoltà affrontate dagli stranieri nel lasciare la propria patria a causa spesso delle dinamiche proprie del fenomeno dell'immigrazione.
Il nostro impegno futuro sarà quindi volto ad aprire la nostra mentalità e liberarla dai pregiudizi che ci condizionano, cercando di costruire solidi ponti che uniscano le diverse culture.
A conclusione delle nostre riflessioni abbiamo capito che è importante promuovere comportamenti e azioni che:
- diano a tutti le stesse possibilità, italiani e non;
- educhino all'integrazione, partendo soprattutto dai giovani;
- aiutino ragazzi e famiglie in difficoltà attraverso il supporto di centri di assistenza;
- permettano lo sviluppo di spazi e occasioni in cui l'incontro tra culture sia possibile e facilitato.
A nostro avviso le istituzioni dovrebbero promuovere maggiori occasioni di sensibilizzazione al tema della multiculturalità, e cercare di stimolare una migliore apertura da parte di tutti i cittadini nei confronti delle altre culture.
Grazie per l'attenzione che ci ha dedicato.
Ufficio stampa
Federica Bianchi